sabato 10 maggio 2025

Diamanti: un film su un gruppo di donne STRAORDINARIE (detto alla Monica Setta)





Diamanti

Volete sentire una sparata grossa, ma che in fondo ha un fondo di verità?
Diamanti è un po' l'Avengers del cinema femminile italiano.
Che grande sparata, per non dire un'altra parola che finisce con -ata! Epperò a vedere il cast di Diamanti sembra che il regista Ferzan Özpetek abbia davvero voluto assemblare quante più star femminili tricolori possibili, andando a ripescare sue vecchie conoscenze più qualche new-entry, collezionando un totale di 18 attrici italiane, in una maniera non troppo dissimile dai film del Marvel Cinematic Universe che cercano di mettere insieme quanti più supereroi a caso, così de botto, senza senso.

Ferzan Özpetek ha scelto un gruppo di donne STRAORDINARIE, per raccontare una storia di donne STRAORDINARIE. Il suo omaggio a queste donne STRAORDINARIE è sentito, però la realizzione non è esattamente STRAORDINARIA.


Il film parte con un'idea piuttosto originale, almeno per il cinema del regista turco naturalizzato italiano. Ferzan Özpetek ci conduce in prima persona dietro alla lavorazione del suo nuovo film, che a sua volta parla della lavorazione ai costumi di un altro film fittizio. In pratica è un giochino super meta cinematografico che già solo al dirlo fa venire il mal di testa, ma che tutto sommato non è poi nemmeno così complicato da seguire come potrebbe sembrare.


Il problema di tutto questo film all'interno del film all'interno del film è che sembra uno stratagemma astuto per nascondere la mancanza di un film convincente vero e proprio. La parte che sulla carta renderebbe la pellicola particolare e differente dagli altri lavori del regista, quella del "dietro le quinte" delle riprese nella Roma di oggi, è paradossalmente quella più debole. Sarebbe stato interessante vedere più momenti d'interazione tra le vere attrici STRAORDINARIE del cast e invece resta un'idea stuzzicante resa in maniera troppo abbozzata.


Abbiamo poi la storia principale vera e propria, che ci trasporta nella Roma del 1974, che racconta di un gruppo di sarte STRAORDINARIE che lavorano ai costumi per una pellicola fittizia diretta da un regista interpretato dal solito Stefano Accorsi sopra le righe che sembra interpretare la parodia di un tipico personaggio di Stefano Accorsi.


Un altro problema di Diamanti è che tutta la pellicola in generale sembra la parodia di un film di Ferzan Özpetek. O, se preferite, come va di moda di dire oggi, sembra un lavoro di Ferzan Özpetek generato dall'intelligenza artificiale. Un lavoro in cui, più che i pregi, emergono soprattutto i difetti e gli stereotipi del suo cinema.

Uno degli stereotipi di questo film è che, se le donne presenti sono tutte a loro modo STRAORDINARIE, gli uomini invece appaiono perlopiù come dei manzi da competizione e basta. Belli da vedere, ma vuoti dentro. Io vorrei dire a Ferzan Özpetek che noi uomini non siamo tutti solo dei bei pezzi di carne. Degli oggetti sessuali. Dei corpi da usare a tuo piacimento. Anche noi abbiamo dei valori, delle idee, dei sentimenti. Anche noi siamo esseri umani. Basta oggettificarci. Basta sessualizzarci. Anche noi possiamo essere STRAORDINARI.


La vicenda ambientata negli anni '70 presenta poi uno sviluppo più da soap opera o da fiction Rai che non da grande cinema e, complice l'esplicitazione del fatto che si tratti di un film all'interno del film, si fa fatica a considerarla una storia davvero vera e a provare una vera empatia verso i suoi veri personaggi.


Quello che resta alla fin fin di questo esercizio di stile un po' troppo fine a se stesso sono le interpretazioni delle attrici STRAORDINARIE chiamate da Özpetek. Solo che, pure in questo caso, non tutto funziona alla perfezione. 18 attrici STRAORDINARIE tutte insieme in un solo film sono troppe e non tutte riescono a ritagliarsi uno spazio degno di nota.

Ad esempio Luisa Ranieri, che era stata STRAORDINARIA nel precedente lavoro del regista Nuovo olimpo, qui è decisamente meno STRAORDINARIA.


Geppi Cucciari è uno dei volti che emergono di più, però la sua carica brillante sarebbe potuta essere usata in maniera parecchio più STRAORDINARIA di così.


Mara Venier ci ricorda che, prima di essere una conduttrice televisiva, era ed è un'attrice. Peccato che, dopo tutti questi anni sul piccolo schermo, sia difficile non pensare a lei come a "zia Mara".

"Ma m'avete chiamata per recitare, o per cucinare?"

Senza stare a citare tutte queste attrici e donne STRAORDINARIE, mi limito allora a dire quella che mi ha convinto di più: Vanessa Scalera. Nota soprattutto come protagonista della fiction Rai Imma Tataranni - Sostituto procuratore, io l'ho invece conosciuta per la sua interpretazione nella valida serie uscita quest'anno Storia della mia famiglia, e qui conferma di avere un viso che buca lo schermo. Persino con la concorrenza di altre 17 donne STRAORDINARIE.


Chiudo questo post STRAORDINARIO buttandola in musica.
"Diamonds are a girl's best friends", cantava Marilyn Monroe, ma mi sa tanto che non sono i migliori amici del cinema di Özpetek.
"Shine bright like a diamond", cantava Rihanna, peccato che qui non brillino molto.
"Diamonds are forever", cantava Shirley Bassey, e invece il ricordo di questo poco riuscito film svanisce in fretta, già sui titoli di coda, altroché durare per sempre.
(voto 5/10)




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