martedì 6 maggio 2025

Prendetevi pure Mickey 17, io mi tengo Mikey Madison





Mickey 17

Dalle stelle alle stalle. Capita a tanti di trionfare agli Oscar con un film e poi con quello successivo deludere clamorosamente, o in alcuni casi crollare completamente. Capita a tanti, anche se a me non è mai successo, visto che io l'Oscar non l'ho mai vinto. Sarà perché non ho mai girato alcuna pellicola, o è in corso un complotto di me? Chi può dirlo?

Tra i casi più clamorosi di ciò, mi viene in mente Roberto Benigni, che dopo le tre statuette dorate portate a casa nel 1999 per il già sopravvalutato La vita è bella, con il successivo Pinocchio non ha ripetuto le stesse acclamazioni e, anzi, ha realizzato uno dei peggiori film che mi sia mai capitato di vedere in sala al cinema. Ancora rimpiango i soldi spesi per il biglietto. E non è una bugia.

"Pinocchio è un film bellissimo!
Hey, perché mi si sta allungando il naso?"

Un altro caso più recente che mi passa per la mente è quello di Guillermo del Toro, passato dai quattro Oscar tra cui quello per il miglior film conquistati per il poetico La forma dell'acqua - The Shape of Water al soporifero e inutile La fiera delle illusioni - Nightmare Alley.

"Ha chiamato l'Academy: dicono che dopo aver visto Nightmare Alley vogliono i miei Oscar indietro"

Capita anche agli attori. Tipo Brendan Fraser, passato in un lampo dall'Oscar per The Whale alle pernacchie per la sua pessima apparizione in Killers of the Flower Moon.


La scelta del ruolo e del film successivo alla vittoria di un Oscar è insomma complicata. È difficile trovare qualcosa allo stesso livello e anche rispettare le aspettative della gente. Per non parlare dei soliti critici che sono tanto rapidi a portarti in trionfo un anno e a spalarti addosso letame quello successivo. Spero quindi che la mia adorata Mikey Madison, dopo la vittoria come miglior attrice agli Academy Awards di quest'anno, si prenda tutto il tempo per decidere con calma come dare un seguito a un'interpretazione clamorosa come quella in Anora. Il fatto che abbia detto no al prossimo film della saga di Star Wars, rinunciando probabilmente a un compenso di tutto rispetto, è una scelta che merita tutto il mio rispetto. Sperando che non finisca per optare per qualche roba ancora più commerciale.

"George Lucas, sai chi ti saluta tantissimo?"

Tornando ai registi, di recente è purtroppo caduto, o meglio precipitato dalle stelle alle stalle Bong Joon-ho, autore di uno dei film più potenti visti negli ultimi anni, il favoloso Parasite. Come dare seguito a un lavoro così clamoroso, capace di aggiudicarsi la Palma d'oro a Cannes e poi quattro Oscar tra cui quello per il miglior film, mai assegnato a una pellicola non in lingua inglese prima di allora?

"Quattro Oscar li ho vinti, gli altri due li ho rubati"

Bong Joon-ho avrebbe potuto realizzare qualsiasi cosa a quel punto. Avrebbe anche potuto fermarsi all'apice. Invece ha fatto la scelta peggiore: realizzare un film fantascientifico inutilmente super costoso, con una trama assurda (non intendo in senso positivo) e una storia di cloni che sa tanto di già visto, con un senso dell'umorismo così particolare da sfociare nell'involontariamente ridicolo, con un Robert Pattinson doppiamente non troppo convincente in un doppio ruolo e che nel suo mettere troppa carne al fuoco finisce per essere un gran pasticcio.


Troppo noioso per essere un godurioso blockbusterone guilty pleasure, e troppo scemo per essere preso sul serio nei suoi messaggi politici e animalisti, Mickey 17 non è nemmeno niente di nuovo nella carriera di Bong Joon-ho, che aveva già realizzato un lavoro simile e a mio avviso più riuscito qualche anno fa: Okja.


Laddove là c'era un Supermaiale, qua invece ci sono gli Striscianti, creature simili a giganteschi tardigradi, o almeno così dice Wikipedia, che saranno anche un po' meglio degli umani però fare il tifo per loro non è impresa facile.


Menzione di disonore pure per Mark Ruffalo, nei panni dello stereotipato politico cattivone di turno che sembra uscito da Hunger Games. Una specie di Donald Trump molto meno spaventoso e fuori di testa del vero Donald Trump. Pure per lui vale la maledizione degli Oscar: dopo la nomination ottenuta per uno dei migliori ruoli della sua carriera in Povere creature!, ci regala qui una delle sue peggiori interpretazioni di sempre.


Qualcosa che si salva c'è?
Sì. Anamaria Vartolomei, fantastica protagonista de La scelta di Anne - L'Événement, che fa il dito medio a Robert Pattinson. Tutto il resto è meglio dimenticarlo in fretta.


Dopo gli Oscar giustamente vinti per Parasite, Bong Joon-ho per Mickey 17 si merita al massimo qualche Razzie Award. E si merita pure di finire in mezzo ai suoi tanto amati Striscianti.

(voto 4/10)




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