Oggi Pensieri Cannibali vi porta in esclusiva nel dietro le quinte della realizzazione di uno dei film più discussi dell'anno: Biancaneve. Ecco com'è andata veramente la preparazione della pellicola.
Biancaneve
INCIPIT SCENEGGIATURA
"C'era una volta una principessa buona che diede alla luce una bimba bianca come la neve, rossa come il sangue e con i capelli neri come l'ebano e, per questo, la chiamarono Biancaneve..."
MONOLOGO DEL DIRETTORE DI PRODUZIONE
No, non va bene. Innanzitutto quel “C'era una volta” va levato, out subito, che fa troppo fiaba de 'na vorta e qua ci vuole una bella rinfrescata. Inoltre sospetto che quel “C'era una volta” sia sotto copyright e quindi se lo utilizziamo mi sa che ci fanno causa. E poi il fatto che questa Biancaneve sia bianca come la neve non va. L'abbiamo già vista una cosa così. Out pure questa. I tempi sono cambiati, è ora di avere una Biancaneve nera. Potremmo chiamarla Neraneve...
Non suona bene?
Allora teniamo Biancaneve, ma a interpretarla prendiamo un'attrice di colore. Tipo Lupita Nyong'o...
No, è troppo di colore. Facciamo che prendiamo un'attrice di carnagione chiara, ma con qualche radice etnica tipo Rachel Zegler, che ha origini colombiane e polacche, così facciamo contenti tutti. “E vissero tutti felici e contenti”, potremmo dire forse, solo che anche questa frase è coperta da copyright quindi non la usiamo. Out.
DUE MESI DOPO
Abbiamo preso Rachel Zegler ed è stata criticata, ancora prima che il film sia uscito, perché non è bianca abbastanza? E com'è che invece quelle stesse persone non hanno detto niente perché nel nuovo adattamento di Cime tempestose Jacob Elordi è stato ingaggiato per il ruolo di Heathcliff, personaggio descritto dall'autrice del romanzo Emily Brontë come “dark-skinned gipsy”? Solo perché è bianco, o solo perché è un faigo della Madonna?
C'è poi chi ha messo in discussione la bellezza di Rachel Zegler. Soprattutto Gal Gadot, l'interprete di Grimilde alias la Regina Cattiva.
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"Tu saresti più faiga di me che so' Wonder Woman? Cos'è, uno scherzo di cattivo gusto?" |
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"Sono d'accordo: con 'sto taglio di capelli da sfigata, come faccio a essere più faiga di Gal Gadot?" |
E comunque, tutti a criticare Rachel Zegler che poi alla fine si rivelerà una Biananeve piuttosto convincente, e nessuno dirà niente contro Gal Gadot, che come Regina Cattiva offrirà un'interpretazione a dir poco agghiacciante (e non in senso positivo) e si cimenterà pure in un numero musicale capace di far rimpiangere Bobo Vieri a Ballando con le stelle?
C'è inoltre la spinosa questione dei sette nani. Siamo tutti d'accordo che la parola nano oggi come oggi è problematica? Potremmo allora intitolare il nuovo film Biancaneve e le sette persone diversamente alte. Un po' lungo? Fa schifo? Le persone alte potrebbero prenderla come un'offesa?
Allora lo chiamiamo solo Biancaneve ebbasta. E anche se è un live action li mettiamo in computer grafica, così imparano a lamentarsi che li chiamiamo nani e noi non li chiamiamo proprio, tiè. Già ci sono pochi ruoli al cinema e in televisione per loro, e li prende tutti Peter Dinklage, e ora gli togliamo pure questi sette che sono i più celebri.
Visto che non possiamo riferirci a loro con quel termine dispregiativo, parliamo di loro come delle non ben specificate “creature magiche” di bassa statura, che fondamentalmente sono dei nani solo che non li chiamiamo mai nani, ok?
Sì, dai, così nessuno sa che cosa sono di preciso, quindi nessuno si può offendere.
L'altra questione problematica è quella del Principe Azzurro. Nel 2025 vogliamo davvero mettere un Principe Azzurro porco maniaco che molesta la Principessa addormentata con un bacio non consensuale?
Siete pazzi! Non se ne parla neanche. Il Principe lo facciamo diventare un ladro gentiluomo, così sembra quasi un crossover con Robin Hood manco fossimo in un episodio di Once Upon a Time, solo che non lo chiamiamo Robin Hood per una questione di franchise, e se la bacia mentre è in coma diciamo che le ha "rubato" un bacio. Essendo un ladro, quella è la sua professione, quindi esercita solo il suo lavoro, per cui paga anche regolarmente le tasse, perciò tutto a posto.
Questo ladro rappresenta per Biancaneve un “amico speciale”, un interesse sentimentale rigorosamente maschile e non femminile, visto che la Disney, anche se vuole essere apparire più inclusiva possibile, sui personaggi apertamente gay c'ha sempre il freno a mano tirato, che poi se no i genitori hanno dei problemi a portare i figli a vedere il film al cinema. Non tanto perché i genitori siano dei vecchi omofobi cresciuti in altri tempi poco fluidi, alcuni di loro sospetto nel Medioevo, ma perché poi tocca a loro rispondere alle domande dei bimbi sulle preferenze sessuali della gente e quindi le questioni sessuali è meglio tenerle il più possibile al margine. Solo per questo. La Disney dev'essere asessuata, ok? L'eduzione sessuale e sentimentale, non prevista nelle scuole, la lasciamo ai porno su Internet. Così è meglio per tutti, no?
Ora che abbiamo risolto tutte le questioni potenzialmente controverse, siamo a posto. Cosa manca?
Ah, già, è vero: il film vero e proprio. Ma chissenefrega, dobbiamo proprio farlo? Non era solo tutta una campagna di marketing provocatoria per fare incazzare quelli che si lamentano della cultura woke e del politicamente corretto?
Va beh, se proprio si deve per forza realizzare, c'è da dire che ormai non è più rimasto molto tempo per pensare al film e quindi lo facciamo alla c*zzo di cane. Il resto della storia più o meno lo teniamo com'era. Anche le parti più senza senso della vicenda. Come quando Biancaneve addenta la mela che arriva dalle mani di una sospetta vecchia strega lebbrosa senza manco lavarla prima.
E, soprattutto, perché la Regina Cattiva non dà a Biancaneve una mela avvelenata che la fa morire, invece di mandarla in coma?
Come ciliegina sulla torta ci mettiamo dentro qualche canzoncina bruttarella che tanto i ragazzini di oggi hanno dei gusti musicali terribili – provate a dire che non ho ragione – e il gioco è fatto. Il successo di pubblico e critica è assicurato. Cosa potrà mai andare storto?
(voto 3/10)
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