Y2K: La rivolta digitale
Siamo circondati da persone nostalgiche. Da boomer che rimpiangono un passato mitizzato che sì, avrà anche prodotto cose valide, ma non è che fosse tutto rose e fiori. Io non cadrò in questo tranello. Io sono un Millennial che non si fa prendere dalla malinconia per i bei tempi andati che mai più ritorneranno. No, Vasco, no, Vasco, io non ci casco. Il passato è passato e bisogna sempre guardare avanti. Il meglio deve ancora venire.
Cinque minuti dopo...
Che film mi guardo stasera?
Potrei fare come voi vecchi boomer che si riguardano sempre quei loro due o tre film del cuore rassicuranti. Quei comfort movie che vi fanno stare bene perché vi fanno tornare con la mente indietro nel tempo, in un tempo in cui eravate giovani e fichi. Che poi siete sicuri di essere stati così fichi?
Io sono diverso. Io non riguardo per l'ennesima volta sempre gli stessi film. Io mi sparo Y2K: La rivolta digitale, un film nuovo nuovo, appena arrivato in streaming. Perché io non sono mica un vecchio come voi che guarda ancora la TV. Io vado solo di streaming.
Y2K: La rivolta digitale è ambientato nella notte di Capodanno a cavallo tra il 31 dicembre 1999 e il 1º gennaio 2000, quella del fantomatico Millennium Bug. Un periodo in cui io avevo 17 anni e uscivano i film più belli mai girati e i dischi più belli mai composti e lo dico in maniera del tutto oggettiva, mica mi sto facendo prendere dalla balorda nostalgia, io.
In maniera sempre del tutto imparziale, posso dire che Y2K: La rivolta digitale è ambientato durante il periodo migliore nella storia dell'umanità. Un'epoca pre-11 settembre in cui tutto sembrava bello e possibile e il mondo non era ancora andato del tutto in vacca e non lo dico solo perché allora ero giovane e pieno di speranze, mica un vecchio triste e rassegnato al peggio come adesso.
Internet era ancora agli albori. I cellulari cominciavano a diffondersi ma non erano ancora smart phone che ci risucchiavano davanti a un piccolo schermo per tutto il giorno. La gente si insultava ancora faccia a faccia, mica solo sui social come succede adesso. Quelli sì che erano bei tempi!
C'era anche della grande musica. C'erano i Chumbawamba, Fatboy Slim, gli Sneaker Pimps, i Semisonic e i Limp Bizkit, volete mettere con la spazzatura che gira oggi?
Non eravamo ancora vittime del politically correct imperante e ci potevamo godere senza farci troppi problemi dei film scemi, un filo sessisti e poco inclusivi come American Pie, Giovani diavoli, Non è un'altra stupida commedia americana, Safe Sex - Tutto in una notte, Giovani, pazzi e svitati o Fatti, strafatti e strafighe.
Diretto dal comico Kyle Mooney, al suo esordio alla regia, e prodotto dalla garanzia Jonah Hill, entrambi non a caso miei quasi coetanei, Y2K: La rivolta digitale mescola commedia adolescenziale, fantascienza apocalittica e horror, e soprattutto rivive quel periodo in maniera perfetta, con un'enorme cura per look, musiche, tecnologie, stile cinematografico e vita di tutti i giorni di quegli anni. L'ho adorato dal primo all'ultimo istante, pure nei suoi momenti più stupidotti, e sono parecchi, come invece mi capita sempre più raramente con i film che parlano dei teenager di oggi.
Insomma, Y2K: La rivolta digitale è una figata totale! Non lo dico assolutamente perché sono un Millennial nostalgico di quel periodo magico, no no, figuriamoci. Così come senza alcuna nota malinconica mi metto a gridare: riportatemi indietro in quegli anni favolosi, per favore!
(voto 7,5/10)
Lo avevo incrociato e ignorato. Recupererò!
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