martedì 2 settembre 2025

Duel: il secondo film di un regista alle prime armi che non credo andrà da nessuna parte





Duel

Primi anni '70

Guido la mia Plymouth Valiant rossa su una strada semi deserta che ironia della sorte attraversa il deserto del Mojave, con l'autoradio che pompa. Davanti a me c'è un camion che mi impedisce di passare. È un'autocisterna gigante e super inquinante che occupa tutta la strada. Cerco di superarla, ma niente. Ogni volta che ci provo, si sposta, bloccando la mia manovra.


Quando arriviamo su un rettilineo lungo con la carreggiata larga riesco finalmente a sorpassarla. Me ne vado via tranquillo, torno alla mia solità velocità di crociera, quand'ecco che nello specchietto retrovisore vedo quell'autocisterna che rispunta di nuovo e sta arrivando a velocità sostenuta. Accelero e me la ritrovo ancora lì dietro. È vero che la mia macchina non è una Ferrari, ma come fa a starmi dietro con quel catorcio pesante? Avrà il motore truccato? Va così veloce che mi sperona. Cosa vuole? Chi diavolo è?

"Aiuto! Quell'autocisterna spara musica demmerda a tutto volume.
Devo seminarla assolutamente!"

Hey, un momento. Attraverso lo specchietto intravedo il volto del tipo al volante. Credo di conoscerlo. Sì, ma certo, è Steven Spielberg. Un giovane regista alle prime armi che non credo andrà da nessuna parte, al di là di dove sto andando io, visto che non la smette di seguirmi. Penso di sapere perché ce l'ha tanto con me. Quel ragazzo dev'essere ancora incavolato per la mia stroncatura del suo primo film, Firelight, pellicola d'avventura del 1964 che ha scritto e diretto quando aveva appena 17 anni.


In realtà io Firelight non l'ho nemmeno mai visto. Al giornale il direttore mi aveva chiesto una recensione, mi ha mandato alla premiere al Phoenix Cinema, solo che mi sono perso, sono arrivato a proiezione già iniziata e a quel punto ho preferito andare a mangiarmi un hamburger al fast food. Mi sono poi inventato di sana pianta una stroncatura e Spielberg non l'ha presa bene. Ne è ancora così ossessionato che adesso deve avermi riconosciuto sulla mia Plymouth Valiant e si è messo a inseguirmi col suo camion schifoso.


Dopo un'ora e mezza d'inseguimento, mi faccio coraggio, scendo dalla mia auto e decido di andare a parlargli. Lui abbassa il finestrino e io gli dico: “Tu sei Steven Spielberg, vero? Per caso ce l'hai ancora con me perché ho stroncato il tuo primo film?”.
E lui a sorpresa mi fa: “Veramente non ce l'ho affatto con te. Volevo solo che ti fermassi per ringraziarti. Grazie alla tua stroncatura, ho capito qual è la mia vera vocazione: non è fare il regista, ma fare il camionista”.
Gli faccio: “Ehm, veramente io il tuo film manco l'avevo visto. Sono arrivato al cinema in ritardo e così mi sono inventato una recensione. Una stroncatura, visto che le stroncature interessano di più i lettori rispetto a un'opinione positiva. Non avevo però per niente intenzione di farti smettere con il cinema. Mi sa che è il caso che ci ripensi”.
Lui non sembra molto convinto: “Ormai mi trovo bene a fare il camionista. Guarda un po' che bella autocisterna che guido”.


Lo guardo perplesso, come si fa coi pazzi, e lui a quel punto aggiunge: “E poi non so proprio di cosa potrei parlare in un altro film”.
Io gli suggerisco: “Questo nostro lungo inseguimento potrebbe essere un buon spunto per un film ad alta tensione. Lo vedrei bene come thriller-horror. Uno che parte con un'innovativa ripresa in POV, proiettandoci all'interno dell'abitacolo del conducente del mezzo. Secondo me le riprese in POV saranno utlizzate spesso in futuro. Potrebbero essere particolarmente adatte soprattutto nei porno e per quelle nuove diavolerie che, se non sbaglio, chiamano videogame”.


Spielberg non sembra del tutto convinto: “Non so, amico. Questa storia mi ricorda un po' troppo un racconto di Richard Matheson intitolato Duel. Anche lì c'è un tizio che vuole soltanto guidare in santa pace e invece all'improvviso la sua quiete viene interrotta da un matto come me che lo insegue”.
Beh, perché non contatti proprio Richard Matheson e non lo convinci a realizzare la sceneggiatura del tuo film?”, gli dico.
Sai che non è una cattiva idea?” mi fa, mentre mette in moto la sua autocisterna e finalmente si allontana, lasciandomi da solo. Chissà se Spielberg girerà mai quel film che gli ho suggerito di realizzare?

Mentre riprendo il mio viaggio in mezzo al deserto, perso nei miei pensieri, riflettendo su quanto una stroncatura o un commento negativo possa segnare la vita di una persona, mi sorge un dubbio. Forse sono io che dovrei cambiare mestiere, non lui.
(voto 8/10)

"Confermo che quanto raccontato in questo post è successo veramente"


Questo post è il mio secondo contributo dopo Tremors alla rassegna Notte Horror 2025, che vede alcuni di noi cineblogger impegnati con la visione di pellicole cult da paura. Così, perché non sappiamo in che altro modo passare il tempo.

Ecco il programma completo, con gli ultimi appuntamenti in arrivo e tutti quelli delle scorse settimane che vi consiglio di recuperare. Altrimenti un Freddy Krueger, o uno Steven Spielberg in autocisterna, potrebbero venire a farvi visita.





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