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venerdì 1 giugno 2012

La guerra è dichiarata. Al cinema!

"Aiuto, 'sti cosi sono più pelosi e puzzolenti di Ford!"
Settimana ricca di uscite extraordinariamente interessanti, cui io, a differenza del mio sprovveduto blogger rivale Mr. James Ford, arrivo molto preparato.
Ci sono invasioni aliene lontane dalle solite americanate, una perla, anzi LA perla del cinema francese, Ryan Gosling che si fa la doccia con Kirsten Dunst, Michelle Williams che fa Marilyn, Anna Paquin che non fa Sookie...
E poi, per non farci mancare nulla, non mancano anche le cose evitabili: l'ennesimo cartoon bimbofordesco,  l'ennesimo documentario sonnolentofordesco, l'ennesima tamarrata actionfordesca e, peggio ancora, l'ennesima tamarrata Melgibsonfordesca.
"Urca, quanto mi piace guardare Ford mentre si spoglia!"
Se non volete leggervi tutto il post con i noiosi commenti di Ford, vi anticipo rapidamente i miei consigli: guardatevi Attack The Block e, soprattutto, La guerra è dichiarata!

Attack the block - Invasione aliena di Joe Cornish
Il consiglio di Ford: Attack the Cannibal with lots of bottles!
Questo film, di cui ho già parlato tempo fa, è una delle proposte più interessante made in Uk dai tempi delle prime due stagioni di Misfits, giunto in Italia con colpevolissimo ritardo ed il rischio concreto di un doppiaggio affossante, ma sapete che vi dico? Non mi importa nulla.
E' arrivato, ed è questo che conta. Intelligente, ironico, divertente, effetti stupendi e degli alieni da
urlo. Non perdetelo. Anche perchè è uno dei pochi titoli in grado di mettere d'accordo me e
quell'alieno di Cannibal.

"Tu stai proprio male, caro mio!"
Il consiglio di Cannibal: Attack the Ford!
Esiste ancora qualcuno che non ha visto questo film? Andiamo, l’ha visto pure Ford…
Oltre a essere divertente e spettacolare, la cosa più ironica è che è piaciuto pure al mio rivale, Mr. No Ironia in persona. Quindi se non l’avete guardato in lingua originale (scelta consigliata, visto lo splendido uso di slang british), questa è davvero un’occasione da non mancare. Tra i film fantascientifici in programmazione, non ci sono dubbi: Attack the Block and fuck the Men in Black!



"Speriamo solo che da grande non diventi come Mr. Ford..."
La guerra è dichiarata di Valerie Donzelli
Il consiglio di Ford: la Blog War è dichiarata già da un pezzo!
Questo è uno di quei film dai rischi enormi. Parlare di cancro è già da sè piuttosto spinoso, mettere la questione in relazione ad un bambino ancora di più. Sono curioso di vederlo più che altro perchè, dovesse meritarlo, non mi tirerò certo indietro dal dispensare bottigliate, nonostante l'argomento.
Del resto, non sono mica un pusillanime come Katniss Kid! Ahahahahah!
Il consiglio di Cannibal: la Blog War con Ford è finita. Ho vinto io già da un pezzo.
Guardate questo film!
Non mi interessa se siete uomini o donne, vecchi o bambini, italiani o francesi, persone che ne capiscono di cinema o Mr. Ford. Se non lo guardate, vi dichiaro personalmente guerra.
Presto la mia recensione…


"Ma perché tutti quanti mi chiedono se glielo sooko?"
Margaret di Kennet Lonergan
Il consiglio di Ford: invece di maltrattare voi stessi, maltrattate il Cannibale!
Film che mi lascia quasi totalmente indifferente e che mi puzza di buonismo mascherato da proposta alternativa, quindi portatore di un rischio di bottigliate altissimo.
Oltretutto Anna Paquin, di nuovo impegnata in un ruolo da supergiovane, comincia a non essere così tanto di primo pelo, e, complice la sua poco simpatica Sookie, rischia di tenermi ancora più lontano dalla visione di quanto già non fossi.
Il consiglio di Cannibal: e sookiamoci questo film
Per quanto anche a me stia sulle palle Sookie, un conto è il personaggio di True Blood, un altro l’attrice.
E Anna Paquin, a quanto mi risulta, è un’ottima attrice. La pellicola poi si preannuncia un bel drammone indie, quindi sono abbastanza curioso di dargli un’occhiata.
Il blog di Ford invece ormai non sono più curioso di vederlo, so già cosa aspettarmi: i vaneggiamenti folli del presunto erede del Dizionario Morandini. Non l’erede di Morandini l’uomo, intendo l’erede proprio del Dizionario uah ah ah!

"Chissà che aveva in mente Ford quando ha scritto la rece di Melancholia?"
Love & Secrets di Andrew Jarecki
Il consiglio di Ford: non è un segreto che il Cannibale sia alla frutta, non dategli retta se dovesse sconsigliare questo film!
Basterebbe la presenza di Jarecki dietro la macchina da presa per rendere questa una delle proposte più interessanti della settimana: il regista dell'incredibile Una storia americana - Capturing the Friedmans, uno dei documentari più potenti che abbia visto negli ultimi anni, torna sul grande schermo con una storia di fiction dall'ottimo potenziale e dal cast da leccarsi i baffi, dal lanciatissimo Ryan Gosling a Kirsten Dunst passando per il veterano Frank Langella.
Per me, uno di quei titoli da segnare senza passare dal via.

"Dev'essere di Ford. È il mio solo stalker che manda ancora lettere!"
Il consiglio di Cannibal: Hate & Ford
Film visto tipo già da mesi forse anni, arrivato in una settimana cinematografica in cui dominano i mega ritardi, manco la programmazione l’avesse decisa il lento Ford, e purtroppo si è rivelato una delusione.
Mi aspettavo un thrillerone con protagonisti due dei miei attori preferiti, Ryan & Kirsten, è invece non mi ha convinto molto. Una sorta di American Psycho in tono molto minore.
Il titolo comunque chi l’ha messo? Ford dopo una sbronza colossale, ovvero dopo aver bevuto appena una sorsata di White Russian? L’originale era All Good Things e questa è la mia recensione.
Riassumendo: un film da vedere per la coppia di protagonisti, anche qui molto bravi, però la parte thriller della pellicola l’ho trovata parecchio debole. Quasi quanto il finto duro Ford.

"I racconti di Cannibal sono davvero hot!"
Marilyn di Simon Curtis
Il consiglio di Ford: il cowboy e la ballerina. Ovvero Ford e Katniss Kid.
Onestamente, del film che ha come protagonista Michelle Williams incentrato sulle vicende inglesi di Marilyn non mi importa granchè, soprattutto rispetto ad altri titoli decisamente più interessanti e più tamarri in uscita questo weekend. Passo, tanto so già che il Cannibale ha già provveduto a correre come
una groupie a vederlo.
Il consiglio di Cannibal: da guardare… quando il Ford è in vacanza
Film già visto e recensito, non mi è piaciuto un granché. È la classica pellicola inglese old-style da soporifera ora del tè in compagnia di Mrs. Jane Ford che alletta le sue amichette pensionate raccontando dei tempi in cui trascorreva le giornate accanto al telegrafo in attesa di notizie dal fronte della guerra mondiale. La prima guerra mondiale, naturalmente.
Il film merita comunque di essere visto per la splendida interpretazione di una grande Michelle Williams, che rende Marilyn in maniera molto personale. Per il resto, sceneggiatura e regia sono troppo tradizionali e piatte per i miei gusti. Una pellicola casta e da educande che potrebbe far felice Mrs. Ford.

"Cosa penso di Mr. Ford?
La mia faccia da sola non basta?"
Lorax - Il guardiano della foresta di Chris Renaud e Kyle Balda
Il consiglio di Ford: doveste aver bisogno di tenere a bada il vostro Cucciolo Eroico, chiamate pure il sottoscritto. So come trattare quelli come lui.
Film d'animazione che potrebbe non essere malvagio ma che, così sulla carta e totalmente guidato dai pregiudizi che tanto piacciono al mio antagonista non mi attira neanche per sbaglio, e finirà impietosamente in fondo alla lista pur non essendo la classica proposta italiana alla cazzo di cane.
Il consiglio di Cannibal: il guardiano della fordesta? No, grazie!
Per una volta gli infiniti e illimitati pregiudizi di Ford, che ora vanno a toccare pure i lidi del cinema d’animazione, non dovrebbero avere torto. Questo film mi sa che si può evitare tranquillamente. Strano che  sia proprio lui a non correre a vederlo, visto che di solito con i cartoni ci sguazza come un bambino in mezzo ai... cartoni, appunto. Ma si vede che tutte le produzioni che non sono della Disney per lui sono troppo alternative e indie.

"Ford, col binocolo che ti facciamo entrare nella Kid Elite!"
Killer Elite di Gary McKendry
Il consiglio di Ford: propongo una cura Ludovico action per il Cannibale. Così ci divertiamo un pò tutti alle sue spalle.
Di questo film che sulla carta prometteva scintille - Jason Statham, Clive Owen e Robert De Niro nel cast - non ho letto grandissime cose, eppure resto fiducioso grazie al mio lato profondamente tamarro, tanto
da piazzarlo ai primi posti delle visioni della settimana, specie considerato che Attack the block è già bello che passato sugli schermi di casa Ford.
Il consiglio di Cannibal: per uccidere il piccolo Ford non è nemmeno il caso di scomodorare la killer elite!
L’idolo action Jason Statham, uno che annienta i vari Jean-Claude, Sly e Schwarzy con uno starnuto, negli ultimi tempi non azzecca più un film come Ford non azzecca più un post. Stesso discorso vale per Robert De Niro. Ma almeno lui grande in passato lo è stato. Ford invece vive solo nel passato ahahah.
La Kid Elite conclude dicendo che questo Killer Elite ce lo possiamo risparmiare senza pentircene.

Una scena a caso dal docu-film Il Mundial dimenticato.
Il Mundial dimenticato - La vera, incredibile storia dei Mondiali di Patagonia di Lorenzo Garzella, Filippo Macelloni
Il consiglio di Ford: nonostante ci si dovrebbe spedire il Cannibale, esiliandolo dal mondo, questo giro di futbol andrebbe proprio fatto.
Da appassionato di documentari e di calcio, direi che un titolo di questo genere, curioso ed insolito, con in più testimonianze di grandi del passato - su tutti il mio adorato Roberto Baggio - è imperdibile, soprattutto considerato che non vivremo certo degli Europei da protagonisti.
In attesa, dunque, che l'ispirazione - anche calcistica - torni a regalare "notti magiche" agli italiani, godiamoci qualcosa che ci induca a pensare alla parte opposta del mondo. Non fosse solo che
l'evasione di un momento.
Il consiglio di Cannibal: Il Ford dimenticato
Per prima cosa meglio toccarsi, visto che Ford cerca di portare una gran sfiga!
Per seconda cosa, se questo Mundial è stato dimenticato, un motivo ci sarà, no?
Per terza cosa, la storia raccontata da questo documentario sarà anche interessante, ma il ritmo sonnacchioso del trailer fa rimpiangere i commenti di Marino Bartoletti, da me ormai ribattezzato Marino Fordaletti.

"Finalmente un telefono! Se non lo chiamo tutti i giorni, il Ford mi si preoccupa."
Viaggio in Paradiso di Adrian Grunberg
Il consiglio di Ford: il prossimo testimonial Lavazza... Mel Gibson.
Dovrei armarmi di bottiglie e cominciare a tartassare quella che sarà una delle tamarrate più indecenti ed incredibili degli ultimi mesi, ma proprio non ce la faccio.
Il ritorno all'action dello squilibrato Mel è un avvenimento che aspettavo da troppo tempo, così lo ammetto: non vedo l'ora di godermi questa porcata dal primo all'ultimo minuto.
E se il Cannibale osa metterci bocca, gli spedisco il vecchio Mel dritto dritto a casa, armato di un machete e di una Bibbia.
Il consiglio di Cannibal: meglio un viaggio all’Inferno
Io Mel Gibson non lo reggo proprio, come attore ancor più che come regista.
Questo suo atteso (solo da Ford) ritorno all’action (che poi sia davvero action è tutto ancora da vedere), me lo vedrò giusto per fargli fare un viaggio dove si merita: all’Inferno. Insieme a Ford.

martedì 10 aprile 2012

La mia settimana con Marilyn (senza ciularmela)

My Week with Marilyn
(UK 2011)
Regia: Simon Curtis
Cast: Michelle Williams, Kenneth Branagh, Eddie Redmayne, Emma Watson, Judi Dench, Zoë Wanamaker, Dominic Monaghan, Derek Jacobi, Julia Ormond, Dougray Scott, Toby Jones, Jim Carter
Genere: first love
Se ti piace guarda anche: Il principe e la ballerina, Gli uomini preferiscono le bionde, Smash
Uscita italiana prevista: 1 giugno 2012

“Tutto ciò che vedono è Marilyn Monroe. Quando si rendono conto che non sono lei, fuggono.”

C’è la storia, una grande storia.
C’è la star, oh, che star!
C’è un ottimo cast, una confezione impeccabile, un’ottima realizzazione…
Bene, bene. E allora cosa stiamo ancora a parlare? Andiamo a correre a vederlo tutti, questo My Week with Marilyn!
Fermi tutti. Il film è guardabile e, anzi, male non fa vederlo, soprattutto per cercare di capire qualcosa di più di quel grande mistero, uno dei più grandi nella storia di Hollywood, che risponde al nome di Marilyn Monroe.
Però c’è qualcosa che non va. Guardandolo ci si sente come Marilyn, alle prese con una vita confezionata alla perfezione, eppure non in grado di regalare piena soddisfazione.
Cosa c’è che non va allora, in questo film?
Capita, a volte, con le produzioni britanniche. Soprattutto quelle ambientate nel passato. Ricostruzioni perfette nella forma, recitate in maniera magistrale con tutti quegli accenti da English lesson grandiosi, solo che manca l’anima, il soul. E il cuore.
I wanna be loved by you, avete presente?

La storia alla base della pellicola è tratta dalle memorie di Colin Clark, morto una decina d’anni fa. Nel 1957, l’allora giovanotto conobbe il primo vero grande amore. Già questo sarebbe materiale sufficiente per farne una storia importante, di quelle degne di essere raccontate. Non basta, però, perché il primo amore di Colin è stato una certa Marilyn. Non proprio una cosa che capita a tutti.
Certo, i maligni diranno che Miss Monroe ha avuto un sacco di uomini, quindi ciò che è successo a lui non è stato poi così unico, però avete comunque qualche cosa da ridire? Quest’uomo ha avuto come primo amore Marilyn Monroe, tanto di cappello.
Come ha avuto la fortuna di conoscere la più grande diva dell’epoca, e forse di tutte le epoche, uno sbarbatello come Colin Clark?

Desideroso di entrare a far parte del mondo del cinema in qualche modo, qualunque modo, è diventato assistente dell’assistente dell’assistente dell’assistente del pulisci cessi dello spazzacamino dell’assistente dell’aiuto regista del regista di una produzione di Laurence Olivier: Il principe e la ballerina. Star della pellicola, oltre allo stesso Divo Olivier, anche la Diva Marilyn Monroe.
Fresca di terzo matrimonio con lo scrittore Arthur Miller, Marilyn arriva a girare in Gran Bretagna portando con sé tutte le sue manie, i suoi leggendari ritardi e anche il suo comportamento autodistruttivo.
Un grande punto interrogativo, Marilyn. Una donna in grado con uno sguardo di gettare ai suoi piedi qualunque uomo sulla faccia della Terra, un’arma di masturbazione di massa più potente di qualunque bomba atomica, eppure allo stesso un’anima tanto fragile.

Una persona piena di insicurezze che si portava dietro un’assistente lacché personale apposta per tenerle su il morale, sempre sull’orlo della depressione. Un'attrice insicura delle proprie capacità. Una donna perennemente insoddisfatta e alla ricerca di qualcosa. Tra le ombre dell’infelicità di Marilyn spunta però sul set un raggio di sole grazie all’incontro con il giovane Colin Clark, il terzo assistente al regista Olivier, con cui vivrà una breve ma intensa relazione.
Una storia splendida che dalla sua ha la forza di un personaggio tanto iconico quanto pieno di zone d’ombra come Marilyn. Ha dalla sua la narrazione di un’avventura romantica come poche altre. Ha dalla sua, per di più, la possibilità di raccontare il dietro le quinte di una produzione cinematografica realizzata con un’altra figura certo non di secondo piano come Laurence Olivier, interpretato da un Kenneth Branagh gigionissimo e del tutto irresistibile.

L’impressione che lascia My Week with Marilyn è però pressapoco la stessa dell’Hugo Cabret di Martin Scorsese: due grandi personaggi, due pezzi di storia del Cinema (là Georges Méliès, qua Marilyn Monroe), due storie sulla carta notevoli. Eppure… delusione. Per altri versi sono due film parecchio distanti, però ad accomunarli nel risultato finale è la mancanza, come dicevamo in apertura, di cuore.

Se Hugo Cabret non può essere attaccato da un punto di vista registico, questo My Week with Marilyn invece può. Eccome, se può. Dietro la mdp siede Simon Curtis, uno che ha una lunghissima esperienza in film tv e serie tv e… si vede. A livello cinematografico, il suo più che un film può essere considerato una fiction. Posso capire avere uno stile classico, ma nel caso di Curtis si può parlare più che altro di piattezza. Non di classicismo. Se al suo posto avessero messo un manichino, non credo si sarebbe notata la differenza.
Allo stile (quale stile?) registico, corrisponde una bella storia gettata al vento da una sceneggiatura molto di maniera, troppo lineare e didascalica. Senza ritmo, senza trovate, senza vere svolte che non siano ampiamente prevedibili, senza coraggio, con il personaggio del protagonista maschile che rimane parecchio anonimo, anche per via del protagonista Eddie Redmayne. Va bene essere imbambolati da Marilyn, ma questo appare imbambolato sempre. Era quanto richiesto dal copione? Forse sì…
Ben altro spazio avrebbe meritato la figura di Lucy, la ragazza innamorata del protagonista che si troverà di fronte a una competizione impossibile per qualunque altra donna. Forse perché non di una vera donna, bensì un sogno, di un’idealizzazione si tratta: Marilyn Monroe. A interpretarla è Emma Watson, pronta finalmente a gettarsi la Hermione di Harry Potter alle spalle e che in questa seppur piccola parte fa ben sperare per il futuro. Al contrario di Daniel Radcliffe, ma questa è un’altra storia.

E veniamo a colei che affrontava l’impresa più ardua: diventare Marilyn.
Il grande pregio della performance di Michelle Williams è di non essere diventata una imitazione di Marilyn. Non si è limitata a farle il verso, replicando solo i gesti e i movimenti per cui era (stra)famosa. Michelle Williams ha reso una versione molto personale di Marilyn. L’ha fatta sua. Era il modo migliore per renderle omaggio, per riportarla in vita. Non scimmiottarla come può fare una Valeria Marini qualunque.
La sua interpretazione è di certo la nota più positiva, eppure pure qui manca qualcosa.
Io adoro Michelle Williams fin dai tempi di Dawson’s Creek, ho apprezzato le sue scelte di carriera, il suo allontanarsi da ruoli teen facili per proseguire con un cinema ostico, indipendente (Blue Valentine, Wendy and Lucy, Meek’s Cutoff), l’essere riuscita a imporsi nell’ambiente hollywoodiano con tre nomination agli Oscar (per Brokeback Mountain, Blue Valentine e per questo), però ha un tipo di bellezza e di fascino diversi. Marilyn era un’altra cosa. E, come ci dimostra anche la serie musical Smash, è impossibile da replicare.
In questo film manca poi quasi del tutto la componente sensuale. La componente sessuale. Parlare di Marilyn e realizzare un film così poco sexy è un crimine, più che un’occasione mancata.


Riepilogando.
Ci sono: storia, star e ottimi attori.
Mancano: anima, cuore e sesso. Ovvero ciò che rendevano Marilyn, Marilyn.
Come fare un film su Maradona senza pallone, figa e coca.
Come direbbe lei, allora: Bye bye, baby.
(voto 6/10)

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