domenica 23 giugno 2013

OTTANTA VOGLIA DI DREW BARRYMORE


Provate a cercare Anni Ottanta sull’enciclopedia. Perché dovreste utilizzare un’enciclopedia quando ormai esiste Wikipedia? Perché negli Anni Ottanta non esisteva Wikipedia e quindi fanculo Wikipedia.
In ogni caso, potreste trovare una definizione del genere:

Anni Ottanta: decennio che va dal 1980 al 1989, parte dall’omicidio di John Lennon e finisce con l’abbattimento del Muro di Berlino. Un decennio contrassegnato dallo yuppismo, dai paninari, dai capelli cotonati, dalla new-wave inglese e dall’hair trash metal americano, dai Duran Duran e dagli Spandau Ballet, da Madonna e Michael Jackson, da Cyndi Lauper e Billy Idol, da Heather Parisi e Lorella Cuccarini, da Ronald Reagan, Margaret Thatcher e Bettino Craxi, dalla rivoluzione della cultura hip-hop e della (s)cultura Fininvest, da Drive-In e Colpo grosso, dall’AIDS e da Chernobyl, dal Walkman e dall’Amiga, da Ritorno al futuro ed E.T, da Michael J. Fox e Drew Barrymore.

Quando si parla di Anni Ottanta, non si può prescindere da Drew Barrymore. Lei stessa si offenderebbe se non pensaste a lei. Credo non ci sia nessuno più attaccato a quel decennio di Drew. Andando a ripercorrere la sua filmografia si può intravedere un percorso parecchio omogeneo, pur con qualche eccezione, com’è possibile notare più spesso nelle carriere dei registi, di rado in quelle degli attori. A legare insieme molte pellicole del suo CV è il filo degli Eighties. Forse non poteva andare diversamente, per una che negli Anni Ottanta è cresciuta davanti alla macchina da presa.

1980, inizia il decennio e lei a 5 anni appena fa la sua prima apparizione in Stati di allucinazione di Ken Russell. Ma l’anno di grazia è il 1982. Mentre a qualche migliaia di chilometri di distanza nasceva un certo blogger Cannibal Kid, lei diventava la baby-celebrità per eccellenza del decennio grazie al suo ruolo in E.T. - L’extra-terrestre. Quello della baby-star è un lavoro difficile, che logora e a cui pochi sopravvivono. Almeno a livello di carriera. Ad esempio Henry Thomas, l’Elliott di E.T., chi l’ha più visto? Vogliamo poi parlare della fine che hanno fatto o stanno ancora facendo Macaulay Culkin o Lindsay Lohan? Fare la baby-star è davvero dura, come si può constatare anche nel film Indovina perché ti odio con Adam Sandler. Drew Barrymore è tra le poche che l’hanno sfangata.
"Un post tutto dedicato a me? Wooow!"
Dopo E.T., la nostra bimbominkia di giornata è stata la piccola protagonista dell’inquietante Fenomeni paranormali incontrollabili, horror cult (o scult?) Anni Ottanta, e ha continuato a essere la bimbetta più richiesta del decennio.

Uscita viva dagli anni Ottanta, sono arrivati i Novanta, il grunge, i Nirvana, la depressione, la droga e pure Drew Barrymore c’è finita dentro. Con tutti e due i piedi. Amica di Kurt Cobain e Courtney Love, Drew per Hollywood e non solo in quel periodo diventa una famigerata tossica, nonché una bad girl grazie alla sua partecipazione in filmetti come il thriller trash La mia peggiore amica. La sua carriera e la sua vita sembrano allo sbando, ma poi a salvarle la carriera, e forse anche la vita, arriva un horror che prende allegramente per i fondelli gli horror 80s. A firmarlo è lo stesso maestro degli horror 80s Wes Craven. Nonostante la sua scena in Scream possa essere vista come una metaforica uccisione degli Anni Ottanta, di cui la Barrymore è tra i simboli, bastano i pochi minuti iniziali della pellicola per riportare la sua stella alta in cielo. E poi…

Prima o poi me lo sposo
(USA 1998)
Titolo originale: The Wedding Singer
Regia: Frank Coraci
Sceneggiatura: Tim Herlihy
Cast: Adam Sandler, Drew Barrymore, Allen Covert, Christine Taylor, Matthew Glave, Ellen Albertini Dow, Angela Featherstone, Alexis Arquette, Steve Buscemi, Jon Lovitz, Billy Idol
Genere: 80s
Se ti piace guarda anche: Scrivimi una canzone, 50 volte il primo bacio, Mai stata baciata, Non per soldi… ma per amore, The Carrie Diaries, Take Me Home Tonight

Il film che darà una svolta vera e propria alla carriera di Drew Barrymore arriva un paio di anni dopo Scream, nel 1998, con Prima o poi me lo sposo. Più che un semplice film, più che una semplice (e ottima) commedia romantica, Prima o poi me lo sposo (solito pessimo titolo italiano che verrà scopiazzato pure da una commediola con Jennifer Lopez), è l’apoteosi degli Anni Ottanta. La pellicola, ambientata proprio in quel decennio, racconta di un Wedding Singer, un cantante squattrinato di matrimoni interpretato da Adam Sandler, e ogni inquadratura, ogni canzone, ogni singolo elemento grida “Ottanta!” a squarciagola.

"Sta buono, Mr. Ford, ce la faccio a difendermi da solo."
"Va bene, Billy Idol."
Ci sono degli abiti sgargianti che persino le protagoniste di Pretty Little Liars si vergognerebbero di indossare, ci sono le pettinature ancora più sgargianti, c’è Drew Barrymore che guida una sgargiante Chevrolet gialla, c’è una trama che ricalca le migliori romcom del decennio, c’è il villain della situazione che ovviamente è uno yuppie della peggior specie, c’è l’amica della protagonista Christine Taylor che propone i vari look di Madonna, il tastierista della band di Adam Sandler è la copia di Boy George, c’è una colonna sonora che comprende pezzi di Cure, Smiths, David Bowie, Bruce Springsteen, Cars, New Order, Thompson Twins, Dead or Alive, Musical Youth, Falco, Sugarhill Gang, Nena, Journey, Lionel Richie, Police, Kajagoogoo, Elvis Costello, Psychedelic Furs, A Flock of Seagulls, Spandau Ballet, Hall & Oates, B-52’s, Huey Lewis and the News, sui titoli di coda c’è “Video Killed the Radio Stars” rifatta dai Presidents of the United States of America e nella parte finale del film fa un cameo (idolesco) persino Billy Idol.
Se volete fare un tuffo in quel decennio, lasciate allora perdere l’enciclopedia e pure Wikipedia. Guardatevi questo film e avrete un bignamino esaustivo. Esistono ancora i bignami? Non lo so, ma negli anni ’80 erano un sacco popolari. Quasi quanto le polo Lacoste, il bomber, lo zainetto Invicta e le scarpe Timberland.
(voto 7/10)

"Certo che negli anni '80 e '90 ci vestivamo
peggio delle Pretty Little Liars!"
Tutto in Prima o poi me lo sposo è deliziosamente Anni Ottanta, al punto che si fa davvero fatica a credere sia stato girato nel 1998. E invece è così ed è da lì che è partito, poco a poco, il revival del decennio. Continuato sempre con la sponsorizzazione di Drew Barrymore.
La sua successiva pellicola, Mai stata baciata, racconta di una giornalista trentenne che per scrivere un articolo si infiltra al liceo e in questo modo rivivrà la sua passata adolescenza. Naturalmente anche qui all’insegna degli anni ’80 e delle note degli Smiths.
Una doppietta di ottime commedie sentimentali cui farà seguito il remake cinematografico delle Charlie’s Angels, star degli anni ’70 ma comunque popolari pure negli 80s, e soprattutto il capolavoro del revival Anni Ottanta, Donnie Darko, film fortemente voluto e prodotto, oltre che interpretato in un ruolo minore, dalla stessa Barrymore.

La fissa dell’attrice per quel scintillante decennio non è mica finita qui, che credete? I ragazzi della mia vita parte dagli anni ’60 ma tocca anche gli 80s, altrimenti non sarebbe una vera pellicola con la Barrymore, mentre in 50 volte il primo bacio la maggior parte delle canzoni in soundtrack sono cover di brani da indovinate un po’ quale decennio? Discorso analogo per quasi ogni altro film in cui Drew compare, come Amore a mille… miglia che, nonostante l’ambientazione contemporanea, è contraddistinta da un uso spettacolare di hit anni ’80 come “Take My Breath Away” dei Berlin.
Scrivimi una canzone poi è addirittura la storia di un ex popstar degli Anni Ottanta stile Wham!, e infine il gradevolissimo esordio alla regia dell’attrice Whip It è una commedia sportiva che sembra uscita proprio dagli… 80s, sì sì. Come avete fatto a indovinare?
Adesso però basta con questo post-spot anni Ottanta. Ora vado a mangiarmi un panozzo mentre mi guardo Deejay Television dopo essermi fatto una partita a Pac-Man ed essermi ascoltato il nuovo dei Frankie Goes to Hollywood. Libidine.

Post pubblicato anche su L'OraBlù, con il nuovo minimal poster nuziale a opera di C[h]erotto.


11 commenti:

  1. Grandissima gnocca, di cui però non mi ricordo film epocali. Questo,poi, non me lo ricordavo affatto.Vista la tua rece,vedrò di recuperarlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. donnie darko, e.t., scream...
      se non sono film epocali questi! ;)

      Elimina
  2. Anche io scriverò per la prima e ultima e unica volta qualcosa su Drew Pessymore: il suo coccodrillo.

    RispondiElimina
  3. Effettivamente nella didascalia hai quasi azzeccato il mio look da buon tamarro anni ottanta! ;)

    RispondiElimina
  4. Mi sembra strano che Wikipedia dica che gli anni Ottanta partono dal 1980 quando poi per il Terzo millennio (giustamente) indica come inizio il 2001.

    Comunque basandosi su Drew Barrymore mi ricordo di aver letto che Spielberg consigliò ai suoi genitori di non insegnarle recitazione perché l'avrebbero rovinata. Aveva un istinto naturale. E stiamo parlando dei Barrymore, una delle poche famiglie di Hollywood che per quanto riguarda il cinema possiamo dire che sia aristocratica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la risposta arriva sempre da wikipedia.
      i millenni si contano a partire dall'anno 1
      http://it.wikipedia.org/wiki/Millennio

      i decenni dall'anno zero
      http://it.wikipedia.org/wiki/Decennio

      non la freghi wikipedia, ha una riposta per tutto! :)

      Elimina
    2. Oggi ho visto un documentario sugli anni Ottanta che partivano dall'attentato a Reagan nel 1981, ma comunque è un decennio di cui ricordo poco, tra la permanente di mia mamma, e la pubblicità che trovai ridicola e divertente della Marlboro vista su un giornale mentre mia mamma faceva la permanente! Meno male che Dre c'è a ricordarceli! :-D

      Elimina
  5. bella e brava
    http://www.romawebfest.it/

    RispondiElimina
  6. Hai mai visto il video della Barrymore che faceva vedere le tette a David Letterman ????

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com