lunedì 6 novembre 2017

Stranger Things 2: non si esce vivi dagli anni '80, ma dal Sottosopra sì





Stranger Things
(stagione 2)
Network: Netflix
Creata da: Matt e Ross Duffer
Cast: Finn Wolfhard, Millie Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Noah Schnapp, Winona Ryder, David Harbour, Natalia Dyer, Charlie Heaton, Joe Keery, Sean Astin, Paul Reiser, Sadie Sink, Dacre Montgomery, Cara Buono, Brett Gelman


ATTENZIONE SPOILER

Io ne ho viste stranger things che voi umani non potreste immaginarvi. Mostri giganti al largo della salagiochi... e ho visto demodogs balenare nel buio vicino alle porte di casa Byers. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come serie cancellate da Netflix.

Cosa resterà, di questi anni '80? E io che ne so? Andate a chiederlo a Raf, se esiste ancora. Io so solo cosa resterà di questi anni Dieci. Stranger Things ad esempio resterà tra le cose più belle prodotte nel corso del decennio. Perché? Perché è un omaggio favoloso agli 80s, ma allo stesso tempo ne è una rilettura odierna. Una specie di mash-up di tutto il meglio di quella decade condensato e spremuto. È come quello che fa Ritorno al futuro con gli anni '50. È nostalgico, malinconico, vintage, rétro fin che si vuole, e allo stesso tempo dannatamente attuale. È la stessa sensazione che deve provare Will Byers (Noah Schnapp), meglio noto come zombie boy, quando un po' è di qua in questa Terra e un po' è di là nel Sottosopra. È anche come dice lo sceriffo Jim Hopper (David Harbour) a Eleven (Millie Bobby Brown): è un compromesso. Qualcosa che è nel mezzo. Per metà piacevole.


Ciò che non è un compromesso è invece la bellezza di questa serie, presente in pieno anche nella seconda stagione. Si può dire che manca l'effetto sorpresa, e d'altra parte era una cosa inevitabile. Questa mancanza viene compensata dall'esaltazione che si prova a ritrovare i vecchi “amici” dello scorso anno, i ragazzini del novello Club dei Perdenti, così come i loro fratelli maggiori. Le prime due ottime puntate stagionali sono un portentoso tuffo indietro all'anno scorso, ma soprattutto agli anni '80. Qualcuno potrà trovare il giochino citazionista fine a se stesso, o persino come una mancanza di originalità, a me sembra invece che testimoni un amore e una conoscenza profondi della pop culture dell'epoca in generale, e del cinema di quel periodo in particolare. Cose che mi pare di aver già detto in occasione della stagione 1. Sto diventando ripetitivo e anche Stranger Things ha corso questo rischio.


Dopo i primi due esaltanti episodi diretti dai Duffer Brothers, con la terza, quarta e quinta puntata sembra di entrare in territori da riempitivo. Il ritmo cala leggermente, l'entusiasmo iniziale pure, la serie è già alla corda?
Niente di più sbagliato, perché gli ultimi quattro episodi sono un'emozione pura dietro l'altra. Basti vedere, almeno per chi li shippava, Nancy Wheeler (Natalia Dyer) e Jonathan Byers (Charlie Heaton) che finalmente consumano il loro amore, in una scena che sembra riportare alle romcom degli anni '50 e '60, più che agli '80.


Nel frattempo Steve Harrington (Joe Keery) assurge al ruolo di mentore sentimentale di Dustin (Gaten Matarazzo) e di tutti noi, anche se le sue tecniche di seduzione non sembrano funzionare poi così alla perfezione, riscattando l'antipatia che provocava istintivamente i primi tempi. Il bello di Stranger Things è anche questo.


Nelle pellicole 80s i personaggi spesso e volentieri erano monodimensionali, rigidamente distinti in buoni o cattivi, simpatici o anticipatici. Nella serie invece hanno maggiori sfaccettature, lati positivi e altri negativi, subiscono un'evoluzione nel corso del tempo.
La scena in cui Steve fronteggia i demodogs (l'incrocio tra demogorgoni e cani), che sono hungry like the wolf, è poi qualcosa di teso e spettacolare, che rimanda al miglior cinema avventuroso, da qualche parte tra Tremors e Jurassic Park.


Il settimo episodio, quello “solista” di Eleven (Millie Bobby Brown), è uno spettacolo, quasi una rilettura figa degli X-Men. Il personaggio che in questa stagione più è stato costretto a rimanere defilato e nascosto, finalmente è venuto fuori in una puntata ambientata lontano dalla cittadina di Hawkins che sembra l'episodio pilota di una serie spin-off incentrata sul lato dark della ragazzina psicopat... ehm, con poteri paranormali. Una puntata bonus molto differente dalle altre e subito massacrata in rete da molti fan, che l'hanno ribattezzata la peggiore dell'intera serie, ma che invece a me è piaciuta parecchio.


D'altra parte, se l'anno scorso l'ondata di entusiasmo nei confronti della prima stagione aveva travolto (quasi) tutti, quest'anno il nuovo trend sembra essere quello di criticare la seconda a tutti i costi e con qualunque scusa. C'è chi la accusa di essere troppo simile alla prima e incapace di correre grandi rischi e poi però, appena prova a proporre una puntata diversa dal solito come la settima, tutti a demolirla. Allora decidetevi: volete uno Stranger Things sempre uguale, o uno diverso? O in qualunque caso non vi va bene, perché la prima stagione era mitica – e ciò è vero – e non può essere eguagliata?


Per carità, qualche riserva ce l'ho anch'io. Ad esempio il ruolo di Mike (Finn Wolfhard), a questo giro troppo attapirato per l'assenza della sua amata Eleven, e del tutto adombrato dagli altri personaggi, in particolare dai veri grandi protagonisti della stagione, l'irresistibile Dustin e lo zombie boy Will, tornato dal Sottosopra vivo, ma non più esattamente se stesso.

Rosso di sera...

Anche se - e diciamolo - il vero fenomeno della stagione è stato quest'uomo...



Piuttosto in ombra, oltre a Mike, pure lo sceriffo Jim Hopper (David Harbour), a parte la scena in cui balla, tutta la notte sei bello, non ti fermare ma balla.



Gli ultimi due episodi tornano a essere firmati dai Duffer Brothers, che confermano il loro talento. Duffer Brothers, da qui in poi every move you make, I'll be watching you. Queste puntate finali ci consegnano anche l'ennesimo ruolo da inaspettato salvatore del mondo di Sean Astin, proprio il Mikey Walsh de I Goonies (uno dei film più omaggiati da questa seconda stagione) nonché il Sam de Il Signore degli Anelli. Un altro che all'inizio è parecchio insopportabile, sembra il classico medioman inutile e dai gusti musicali e cinematografici agghiaccianti, e poi invece si rivela un membro del Club dei Perdenti cresciuto. Un nerd che all'occasione si può trasformare in un eroe.


Sean Astin non è l'unica new entry del cast. Rivedere i volti noti è un piacere, però se si vuole mantenere alta l'attenzione degli spettatori, in un sequel così come in una stagione 2, è bene inserire anche delle facce nuove, in grado di spostare un po' gli equilibri. A tal scopo è efficace l'arrivo della ragazzetta rossa Max (Sadie Sink). Who's that girl? È la Beverly Marsh di turno che è contesa tra due perdent... volevo dire pretendenti, Dustin vs Lucas (Caleb McLaughlin). Una nuova presenza che rischia di distruggere il gruppo e in questo, più che Beverly Marsh di It, sembra ricordare Yoko Ono. Per fortuna però i nostri bimbetti sono più forti e uniti dei Beatles.


L'altra novità è un altro degli idoli stagionali, ovvero il fratello maggiore di Mad Max, Billy (Dacre Montgomery, il protagonista del terribile film dei Power Rangers che qui si riscatta alla grande), il bello, bello e impossibile di turno, uno che sembra la versione cattiva di Zac Efron. O anche Rob Lowe in St. Elmo's Fire.


E a lui non può resistere nemmeno Karen Wheeler (Cara Buono), la mamma di Mike e Nancy, trasformatasi per l'occasione in una MILF da competizione.


C'è pure Paul Reiser, celebre soprattutto per l'ottima sitcom anni '90 Innamorati pazzi recitata al fianco di Helen Hunt, che negli ultimi tempi ha trovato una seconda giovinezza artistica grazie a due serie di ambientazione 80s: Red Oaks e naturalmente Stranger Things. Anche lui è alle prese con un personaggio che all'inizio pare avere del losco, ma che alla fine si rivela fondamentalmente buono.


E la colonna sonora? Quest'anno è stata ancor di più una figata fotonica, in grado di alternare il pop e il trash metal con disinvoltura e azzeccare sempre la canzone giusta al momento giusto. Tra i tanti artisti e gruppi presenti, si segnalano in particolare i momenti accompagnati dai brani di Devo, Scorpions, Motley Crue, Kenny Rogers & Dolly Parton, Duran Duran, Ratt, Bon Jovi, Runaways, Metallica, Pat Benatar, Cyndi Lauper, gli immancabili Clash e dei Police da pelle d'oca.



Citazioni poi ne abbiamo? Che domande, ma certo! La serie più citazionista dello streaming mondiale ne propone talmente tante che diventa un divertimento all'interno del divertimento provare a sgamarle tutte. Quella più evidente è ai Ghostbusters.


C'è quindi la storiella di Dustin con il suo amico animaletto Dart (diminutivo di D'Artagnan), che non può non ricordare la vicenda bromantica tra Billy (Zach Galligan) e il mogwai Gizmo nei Gremlins.


Ci sono inoltre riferimenti tra gli altri a Mad Max, Alien, La cosa, Stand by Me, L'esorcista, Terminator, Indiana Jones, I guerrieri della notte, Mister mamma (!), I Goonies (of course), E.T. (of course di nuovo) e Incontri ravvicinati del terzo tipo.


E poi ancora l'omaggio chicca a Risky Business. Durante la donniedarkiana festa di Halloween, Steve e Nancy sono vestiti come Tom Cruise e Rebecca De Mornay nella pellicola.


Per quanto riguarda la pop culture, sono presenti citazioni che spaziano dal mondo dei videogame (Dragon's Liar), così come alle icone del decennio (He-Man, Farrah Fawcett, Bo Derek, la campagna elettorale Reagan/Bush vs Mondale/Ferraro).


Seppure in maniera meno clamorosa rispetto alla stagione 1, Stranger Things si conferma così un gioiello dei nostri tempi, o forse la serie gioiello con cui avremmo meritato di crescere negli anni '80. Riesce a farlo attraverso una season che gioca le stesse carte della precedente e ne aggiunge qualcuna di nuova. Ha la capacità di essere cult, per i suoi personaggi la colonna sonora i dialoghi e le battute, e di creare un infoiamento e una voglia di binge-watching compulsivo come poche altre serie (o forse nessuna) in circolazione, anche in chi come me di solito preferisce “bersele” con calma e non alla goccia. La notte vola, e anche questa visione.


Stranger Things riesce anche questa volta a far ridere, commuovere, sognare come se si fosse bimbetti, raggiungendo il suo vertice emotivo nella scena finale del ballo scolastico, che pare uscita da un film di John Hughes.


Piaciuta o meno, e a me è piaciuta un sacco, è stata assolutamente una stagione tubolare!
No, cari haters, non ho detto del tubo. Ho detto tubolare.
(voto alla seconda stagione 8,5/10)

"Will, perché ti sei incantato? Che hai visto, la Madonna o Madonna la cantante?"
"No, ho visto la seconda stagione di Stranger Things ed è... bellissima!"

13 commenti:

  1. Giusto dare merito al personaggio di Steve: è uno di quelli che mi è piaciuto di più nella prima stagione.

    Comunque dai, il film sui Power Rangers non è da buttare :). Mi fa piacere che il new Jason sia stato bravo anche nella sua parte in Stranger Things.

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  2. Come sai, non mi ha entusiasmato affatto.
    Alla prossima stagione, si spera...

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  3. Rob Lowe! Ecco dove avevo già visto quella zazzera! ;-)
    Sto con il signore qui (sotto)sopra, emozioni pochine e svarioni di sceneggiatura che mi hanno fatto strizzare gli occhi.
    resta una serie di alta qualità, ma sono poco ottimista per natura, speriamo non si risolva tutto in un Lost 2.0. Cheers!

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  4. Quanto è gnocca Cara Buono? :)
    Alllora, per me non cala di tensione durante, ma proprio alla fine. Cioè, mai con le storie dei ragazzi -sempre belle- ma con la trama principale, meno impattante rispetto a quella dello scorso anno, specie nel finale.

    Moz-

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  5. A ruota anche con la seconda serie :)))

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  6. Grande stagione! Vorrei commentare con qualcosa di più intelligente ma il tuo nuovo header mi distrae troppo :D

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  7. C'è tanto, ma tanto hype. E io non l'ho mai davanti le serie tv.

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  8. Io mi pongo nel mezzo, ma alla fine è riuscita a vincere le mie remore e gli ultimi due episodi mi hanno conquistato.
    La puntata con i Morlock ed Undi che fa le veci di Ororo l'ho digerita poco proprio perché è troppo forte l'impronta dello spin-off, ma in generale parliamo di una grande serie. :-)

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  9. Il tuo entusiasmo mi pare perfino esagerato - soprattutto sull'inutile puntata sette -, ma senza dubbio Mad Max e Billy, così come Steve, hanno tenuto in piedi un prodotto comunque buono, che ha avuto il suo meglio con i due episodi conclusivi.
    Staremo a vedere con la terza stagione se avrò avuto ragione io ad essere più cauto o tu ad esaltarti come una scolaretta al ballo come al solito. ;)

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  10. Ammetto che i timori per questa seconda stagione andavano di pari passo con tutto l'amore e la frenesia de laggente in attesa. Quel primo episodio troppo nostalgico e confezionato a puntino mi aveva fatto temere il peggio, e invece poi è stato amore, quasi quanto quella prima stagione.
    Mike e Elevem saranno anche messi da parte (e la parte di lei non mi ha convinto del tutto per colpa di 8) ma abbiamo un immenso Steve e un adorabile Dustin a fare la differenza.

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  11. toooootally tuuu-buuu-laaar!!!!
    A me è piaciuta tantissimo,bella la crescita di Steve,adorabile Hopper,tenero il ballo con Dustin che piange in disparte e Nancy che lo consola...a proposito di Nancy,meravigliosa la scena che,come dici tu,sembra uscire dritta da una rom com anni 50...non avevo colto la citazione da Risky Businnes,ma tante altre sì e mi sono piaciute molto.
    La colonna sonora è davvero pazzesca,interessanti i nuovi personaggi,la puntata 7 tanto bistrattata invece secondo me è interessante propr io perchè pone le basi per un'espansione dell'universo di ST in maniera laterale rispetto ai ragazzini del gruppo di Will...e la scena dove 008 incita 011 a canalizzare la sua rabbia per tirare a sè il camion mi ha fatto piangere a fiotti.
    Abbiamo divorato la seconda stagione in una settimana,ma non si può farne a meno <3 VOGLIO LA TERZA SUBITOOOO!!!!

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  12. Tubular, tubularrrr ahahahaha, piaciuta tantissimo anche a me senza se, senza ma e senza "era meglio la prima".

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  13. FUNCTION: SAPIENTINO
    .DATA "Il genere musicale sarebbe thrash Metal, non trash metal. Insomma da To thrash (picchiare, spaccare, stracciare), non da trash = spazzatura."
    .CODE
    END

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