venerdì 17 marzo 2023

Babylon Zoo





Babylon

Nella folle travolgente parte iniziale di Babylon, Margot Robbie chiede a Diego Calva: "Se potessi andare ovunque nel mondo intero, dove andresti?".
Lui risponde su un set cinematografico. Io risponderei sul set cinematografico di Babylon. Perché?

Beh, perché c'è Margot Robbie, of course, e già da solo sarebbe un motivo più che sufficiente, ma non solo.


Il cast in generale è di quelli clamorosi. Oltre alla neo-Barbie qui forse alla sua migliore performance dopo Tonya, c'è anche l'attore più figo degli anni '20 di questo secolo ovvero Brad Pitt nei panni dell'attore (fittizio) più figo degli anni '20 del secolo scorso, Jack Conrad, e qui dopo C'era una volta a... Hollywood tira fuori un'altra interpretazione fantastica. Certo che il divorzio da Angelina Jolie gli fa sempre più bene, a questo.


C'è l'attore rivelazione Diego Calva, che da qui in poi credo rivedremo parecchio un po' dappertutto.


C'è Li Jun Li, già notata nella serie trash Sex/Life e che pure lei sembra destinata a una carriera interessante.


C'è un (più o meno) redivivo Tobey Maguire in condizioni allucinate.


E poi ci sono un sacco di altri volti e nomi noti, tra cui Flea dei Red Hot Chili Peppers.


E il regista Spike Jonze in una delle sue incursioni da attore.


Sarebbe inoltre bello stare sul set di Babylon per prendere lezioni di Cinema (sì, con la C maiuscola) da Damien Chazelle. Dopo First Man - Il primo uomo, un piccolo passo falso per un regista qualsiasi ma un grande passo falso per lui, torna qui ai ritmi jazz di Whiplash e La La Land e, seppure non raggiungendo gli stessi livelli di quest'ultimo, è di nuovo a livelli di forma stellari.


Babylon è un'autentica gioia per gli occhi, ma anche per le orecchie, grazie a una colonna sonora stupenda di Justin Hurwitz, quello di La La Land, capace di esaltare ed emozionare anche chi come me in genere non è troppo avvezzo al genere jazz.


Se il reparto tecnico fa faville, tra fotografia, scenografie e costumi da sogno, c'è però da dire che Babylon è anche un film di cuore, che trasuda passione per la Settima Arte da tutti i pori. Pure troppo. La scena finale forse è persino eccessivamente ambiziosa e pretenziosa, ma è una cosa si può perdonare a un film esagerato come questo.


Un film esagerato in tutti i sensi. Per la durata, che arriva a toccare 189 minuti. Roba che per poterlo vedere c'è gente che si è dovuta prendere un giorno di ferie e chi ha finto con il partner di avere l'amante pur di poterselo guardare in tranquillità senza dover rispondere al cellulare. Sono tanti, 189 minuti, e la cose più sorprendente è che la pellicola non condede un attimo di noia e non concede quasi nemmeno un attimo di tregua. Giusto nella seconda parte c'è qualche comprensibile calo di ritmo qua e là.


Babylon è un film esagerato anche per i suoi contenuti, ed è questa un'altra ragione per cui sarebbe uno spettacolo stare sul suo set. È un po' come andare allo zoo, o al circo, tra elefanti con la diarrea, lotte coi serpenti e gente che mangia ratti. Ed è come stare su un sacco di set differenti contemporaneamente, da quello di un bellico a quello di un porno. Tutto in un posto solo. Tutto in un film solo che poi, nonostante qualche momento drammatico, è più che altro una commedia. Una grande satira sul mondo del cinema e su tutto quello che gli gira intorno.


Babylon dovrebbe essere trasformato in un'attrazione turistica, in un parco di divertimenti stile Disneyworld, ma per adulti depravati. Io un giro, o anche più di uno, lo farei più che volentieri.
(voto 8,5/10)




4 commenti:

  1. Bellissimo, sfrontato, intelligente, esagerato, senza paura...e tonfo ahimè annunciato.

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  2. Film stupendo meraviglioso, merita tanto, per me è uno dei film dell'anno, questo senza ombra di dubbio ^^

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  3. Io l'ho preferito al sopravvalutato La La Land. E infatti ha fatto schifo quasi a tutti, a dimostrazione di quanto ne capisca di cinema XD

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  4. The First Man continuo a pensarlo anch'io come un mezzo passo falso, anche se quel finale non me lo dimentico e ci penso spesso.
    Fortuna che Chazelle è tornato sulla Terra, al jazz, al cinema, al ritmo sfrenato. Il fatto che sia stato amato più in Europa e dalla blogosfera lo vedo come un vanto.
    La follia esagerata che conquista i folli amanti del cinema.

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