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lunedì 27 aprile 2020

Top e flop di aprile 2020: è stato un grande mese, se non altro per la musica





E' stato un grande mese!
Per la musica. Per il resto mica tanto.
Ecco alcune cose che sono passate - virtualmente - da casa mia negli ultimi giorni.


lunedì 6 gennaio 2014

VIDEOS OF THE YEAR 2013 - I MIGLIORI VIDEO E CORTOMETRAGGI DELL'ANNO



Le classifiche di fine anno sono inutili?
Secondo qualcuno sì, secondo me... no, altrimenti sarei proprio scemo a farne così tante.
Ma visto che non ne ho fatte già abbastanza, come i Telemici, i Teleratti e i Cannibal Music Awards, eccone un'altra, questa volta dedicata ai migliori video dell'anno e sdoppiata in due charts. La prima è una Top 10 dedicata ai miei 10 videoclip musicali preferiti del 2013, l'altra è una Top 5 dedicata ad altri filmati brevi/cortometraggi che sono stati apprezzati particolarmente quest'anno qui su Pensieri Cannibali.

Top 10 video musicali 2013

10. Killers "Just Another Girl"
I Killers sono una presenza fissa delle mie classifiche. Ormai più che per la musica, ancora valida ma non esaltante come un tempo, per i loro video. E così, dopo la loro presenza nella classifica del 2012 grazie a una clip diretta da Tim Burton, ecco che timbrano la loro presenza pure quest'anno grazie all'interpretazione di una straordinaria girl, la (ormai ex) star di Glee Dianna Agron, in questo video più Brandon Flowers dello stesso Brandon Flowers.
Tra(n)sformista.



9. Passion Pit "Carried Away (Tiësto Remix)"
Gli effetti speciali più spettacolari visti quest'anno. Cinema compreso.
Effettato.



8. Fiona Apple "Hot Knife"
La cantante Fiona Apple e il regista Paul Thomas Anderson qualche anno fa stavano insieme, poi si sono mollati. Adesso sono tornati insieme, anche se soltanto a livello lavorativo. E per l'occasione l'autore di Magnolia e The Master ci ha regalato una magistrale lezione su come si trasforma una canzone in immagini.
Bomba.



7. Tame Impala "Mind Mischief"
Lo studente e la prof.
Lo spunto per una commedia erotica italiana anni '70?
No, per un video psichedelico degli australiani Tame Impala comunque anch'esso molto erotico (ma non italiano) anni '70.
Intrippante.



6. Jon Hopkins "Collider"
Cosa succede se si confonde il giorno con la notte, se si rivive alla luce del sole quanto capitato in una serata parecchio movimentata?
Ce lo spiega il folle video per il pezzo "Collider" dell'artista elettronico Jon Hopkins.
Allucinato.



5. Indochine "College Boy"
La canzone è degli Indochine, storico gruppo rock francese. Praticamente noi c'abbiamo Vasco e loro c'hanno gli Indochine...
Perché continuo a vivere in Italia?
Per la loro "College Boy", il giovane regista canadese Xavier Dolan, quello di Les Amours Imaginaires e Laurence Anyways, ha girato un video sul tema del bullismo.
Potentissimo.
(grazie a Rumple del blog OverExposed per avermi segnalato questo gioiellino)



4. Lana Del Rey "Tropico"
Triplo video, tripla Lana, tripla goduria.
Esagerato.



3. Gesaffelstein "Hate or Glory"
Il gangsta movie dell'anno. Ed è "solo" un videoclip, con regia firmata dal promettentissimo duo di francesi Fleur & Manu.
Epico.



2. Justin Timberlake "Mirrors"
Una canzone ggiovane per un video diretto da Floria Sigismondi che ci racconta la storia d'amore di due vvecchini.
Poesia pura.



1. Arcade Fire "Afterlife"
Video girato dal vivo da Spike Jonze durante gli YouTube Awards 2013 e interpretato da un'incredibile Greta Gerwig. Dopo di questo, i video live non saranno mai più gli stessi.
Pazzesco.



Menzione d'onore
Menzione speciale per il video interattivo della celebre, così pare, "Like a Rolling Stone" di Bob Dylan, con cui potete divertirvi a interagire sul SITO UFFICIALE.

E ora una top 5 di cortometraggi e video virali parecchio apprezzati nel corso degli ultimi 12 mesi sempre qui su Pensieri Cannibali.

Top 5 corti 2013

5. How Animals Eat Their Food
Un video virale tanto stupido quanto geniale.
Animalesco.



4. It's not porn...
Un video dedicato a un noto network televisivo americano. Scoprite quale...
Veritiero.



3. James Franco & Seth Rogen "Bound 3"
La spassosa parodia del video "Bound2" di Kanye West con Kim Kardashian.
Meglio dell'originale. Molto meglio.



2. The Auteurs of Christmas
Il video più geniale di queste feste. Una chicca da non perdere per tutti i cinefili.
D'autore.



1. Paperman
C'è poco da fare, la Disney quando ci si mette sa ancora come colpire al cuoricino. Persino degli insensibili come me.
Da Oscar.



lunedì 8 luglio 2013

QUESTI SONO I 40 (ANNI, NON LADRONI)




Questi sono i 40
(USA 2012)
Titolo originale: This Is 40
Regia: Judd Apatow
Sceneggiatura: Judd Apatow
Cast: Paul Rudd, Leslie Mann, Maude Apatow, Iris Apatow, Megan Fox, Charlyne Yi, Chris O’Dowd, Lena Dunham, Jason Segel, Albert Brooks, John Lithgow, Melissa McCarthy, Ryan Lee, Robert Smigel, Graham Parker, Billie Joe Armstrong, Ryan Adams
Genere: Apatow
Se ti piace guarda anche: Libera uscita, Molto incinta, 5 anni di fidanzamento, Louie

I 40enni sono i nuovi 30enni. I 30enni sono i nuovi 20enni. I 20enni sono i nuovi bimbiminkia. E i bimbiminkia possono marcire all’inferno.
Questi sono i 40 parte come sequel/spinoff di Molto incinta. Avete presente quella commedia con Katherine Heigl che si fa mettere incinta, ebbene sì, da Seth Rogen? Bene, dimenticatevi di loro due, visto che loro due qui non ci sono più, nemmeno per una comparsata veloce. Non appaiono manco un secondo, che ingrati!
I protagonisti sono invece i loro amici, Pete e Debbie, al secolo conosciuti come gli attori Paul Rudd e Leslie Mann. Se avete visto Molto incinta bene, sapete già più o meno cosa aspettarvi da questo film, se invece non l’avete visto male, perché vi siete persi un’ottima commedia, ma vi va comunque bene perché potete gustarvi lo stesso questo This Is 40. Si tratta infatti di una pellicola del tutto indipendente, anche se comunque va inquadrata all’interno del corpus di opere di Judd Apatow.

Il regista e sceneggiatore americano, definito da qualcuno tra cui me il nuovo king of comedy, ha uno stile tutto suo e i suoi film alla fine sono un po’ tutti uguali. Judd Apatow è un autore che bene o male ripete sempre la stessa storia, gli stessi personaggi, le stesse ossessioni e le stesse tematiche (soprattutto la paura di invecchiare). Come un Woody Allen meno intellettualoide, meno newyorkese e più middle class e sboccato. Judd Apatow va dunque preso come Autore, non Autore serio magari, anche se un film come il suo precedente sottovalutato Funny People in particolare era velato di un notevole alone di malinconia, piuttosto va considerato un Autore comedy. Professione del tutto rispettabile. In Italia come autori comedy abbiamo Leonardo Pieraccioni e Alessandro Siani, negli USA Apatow. Direi che a loro va un po’ meglio.

Non è difficile vedere Questi sono i 40 come un film autobiografico. Non che io conosca Judd di persona e possa dire che la sua vita è davvero così, però considerando come nel cast ci siano sua moglie Leslie Mann e le sue figlie Maude (quella fissatissima con Lost) e Iris Apatow, possiamo presumere che la parte affidata al protagonista Paul Rudd possa rappresentare un suo alter-ego. Paul Rudd è una versione un po’ più figa del vero Judd Apatow, ma d’altronde è sempre così, nei film. Nei film sono tutti più belli e cool che nella realtà.
Più che una pellicola di fiction vera e propria, sembra allora di assistere a un documentario romanzato di quella che potrebbe essere la vera vita di Apatow con la sua famiglia. Alcune gag probabilmente sono prese da momenti di suo vissuto personale. Sarà così o non sarà così, fatto sta che questo This Is 40 appare più sincero e vero di molte commedie, e non solo commedie, in circolazione.
Altro merito mica da poco è quello del divertimento: il film a me ha fatto ridere, ridere un sacco. Tra le note positive, ci metto poi dentro anche il buon utilizzo della colonna sonora, in cui svetta una canzone inedita di Fiona Apple, “Dull Tool”, perfetto accompagnamento dei momenti più intensi e drammatici del film. Non preoccupatevi, non troppo drammatici, siamo comunque in una commedia cazzona di Judd Apatow.



La musica gioca sempre un ruolo fondamentale nei films di Apatow, soprattutto qui dove il protagonista possiede una piccola (e sfigata) etichetta discografica e, oltre alla canzone della Fiona Mela, possiamo assistere anche alle comparsate in carne e ossa dei cantanti Graham Parker, Ryan Adams e Billie Joe Armstrong dei Green Day.
E poi…
Non l’ho ancora nominata?
Non volevo bruciarmela subito…
Di chi sto parlando?
Ma di Megan Fox, naturalmente.
In questo film c’è Megan Fox! E che parte fa?
Che parte volete le facciano fare, se non quella della strafiga?
Per la serie: “Faccio un film e lo faccio per realizzare le mie fantasie personali”, Judd Apatow si e ci regala una scena in cui sua moglie Leslie Mann mette le sue mann sulle tette di Megan Fox.
Judd, confessalo, hai realizzato il film solo per girare questa scena, vero?
Bravo, così si fa!


Ma tranquille, gentili lettrici, perché c'è una scena sexy anche con Paul Rudd...


"Ho chiuso il PC perché non ce la facevo più a reggere le stronzate cannibali."
Tra le altre guest-star del film ci sono poi l’irlandese sempre più lanciato Chris O’Dowd e Lena Dunham, la protagonista di Girls, serie cult in cui Apatow figura tra i produttori. Perché il king of comedy non si limita a mettere su pellicola i suoi (e non solo suoi) sogni erotici personali, ma ha pure una cricca di amici/collaboratori/comici abituali che produce e sostiene.
Bravo, così si fa (parte seconda)!

Fino a ora tutto bene e io la recensione la chiuderei pure qui, perché la visione scivola via in maniera del tutto piacevole nonostante le due ore di durata, di solito eccessive per una commedia, ma che qui non pesano per nulla. Sono due ore e passa di intrattenimento puro. Visto che però fino a ora questa più che una recensione sembra un lungo pompino fatto ad Apatow, facciamo allora anche due critiche, va là, se non vogliamo essere criticati a nostra volta e passare per faziosi.
"Dai, chiudiamolo anche a noi e cominciamo a vivere per davvero!"
"Ma che sei scemo?"
Il difetto principale del film è che non presenta una trama molto articolata, svolte particolarmente inventive, soluzioni geniali o idee davvero forti. Questi sono i 40, come si può immaginare dal titolo, ci presenta una coppia di neo quarantenni alle prese con le difficoltà di essere dei neo quartantenni. Niente di più e niente di meno.
Chi si aspetta una commedia rivelazione o qualcosa di diverso dal solito Judd Apatow style, rimarrà deluso. Chi invece si aspetta un film Judd Apatow style con una serie di dialoghi al fulmicotone (da godere preferibilmente in lingua originale), scenette spassose, un linguaggio sboccato ma niente di poi così volgare e una leggera, leggerissima riflessione sugli anni che passano, avrà di che gioire.
Questi sono i 40. Questo è Judd Apatow. E, sì, questa è una recensione pompino.
(voto 7/10)

Post pubblicato anche su L'OraBlù, abbinato a un nuovo poster realizzato da Indie Brett/C[h]erotto.




domenica 3 marzo 2013

PAUL THOMAS ANDERSON - L’ALTRA HOLLYWOOD

Nuovo appuntamento cannibale con le carriere dei grandi del cinema.
In rassegna sono passate per ora le vite (cinematografiche) di Quentin Tarantino, Steven Spielberg, Tim Burton e Kathryn Bigelow. Oggi è la volta di uno dei miei registi preferiti cui però non avevo mai dedicato un intero post finora. Il suo ultimo film Il petroliere era uscito infatti nel lontano 2008, quando Pensieri Cannibali era ancora solo un feto in attesa di assaporare le gioie e i dolori della vita. Quindi adesso vi beccate due post. Il qui presente, dedicato a tutti i suoi film, e poi un secondo presto in arrivo interamente sull’ultimissimo The Master.

Rispetto ad altri registi giustamente celebrati come Tarantino, Paul Thomas Anderson gode di un seguito più di culto. Quasi come Philip Seymour Hoffman nel suo ultimo The Master. C’è chi lo adora, lo venera come un Dio, io ad esempio, e chi non lo capisce. Non riesce ad afferrare il suo cinema. Mister Anderson è il classico regista che si ama o si odia. E il Sistema lo odia.
Per una volta il sottotitolo italiano dato a un suo film non è inutile: Paul Thomas Anderson rappresenta davvero L’altra Hollywood. L’altra non intesa come nel suo Boogie Nights come industria del porno, ma come sguardo altro rispetto al cinema tradizionale. I suoi film sono talmente differenti dal resto, da uscire persino dal concetto di cinema indie. Sono un’altra cosa ancora.

A livello tutto personale, io associo PTA alla cantante Fiona Apple. I due sono stati insieme, per qualche tempo, e lui ha anche diretto i video per Across the Universe, Fast as You Can, Limp e Paper Bag.



Non è solo per questo però che li avvicino, ma anche per uno stile comune, un andamento jazz imprevedibile e schizofrenico delle loro carriere. Entrambi si sono avvicinati al grande successo, lei con il disco d’esordio Tidal, mentre lui con Magnolia è entrato a far parte dei registi più corteggiati di Hollywood. Eppure entrambi hanno deciso di fregarsene, di ignorare le lusinghe del successo e anzi voltargli le spalle, con mosse azzardate. Fiona mandando affanculo Mtv e pubblicando un secondo disco privo di singoli orecchiabili, Paul Thomas dopo i grandiosi affreschi corali di Boogie Nights e Magnolia scegliendo un progetto più piccolo e intimo come Ubriaco d’amore. Entrambi sono adorati dalla critica ed entrambi hanno un seguito rispettabile ma non enorme, entrambi sono qualcosa di altro. Qualcosa di meglio.

Finite le lunghe introduzioni che ad Anderson, almeno stando ai suoi lavori, piacciono parecchio, ecco la carrellata cannibale sulle sue pellicole.

Sydney (1996)
Sydney è anche noto come Hard Eight. O meglio non noto, visto che è l’esordio uscito molto in sordina di Paul Thomas Anderson. Talmente in sordina che in Italia naturalmente non è mai arrivato, manco in home-video e manco qualcuno si è sbattuto a fare i sottotitoli. E così me lo sono dovuto recuperare in originale con sottotitoli in inglese. Cosa non si fa per amore?
A differenza di molti altri esordi, quello di Paul Thomas Anderson non è un debutto acerbo. Non a livello registico, se non altro, dove il PTA dimostra di possedere una padronanza dei mezzi notevole e uno sguardo fin da subito personale. A mancare al film è però una storia davvero coinvolgente. Dal punto di vista dell’intreccio narrativo quindi acerbo lo è ancora, soprattutto a guardare i suggestivi racconti corali successivi gestiti in maniera magistrale, da vero master del racconto cinematografico.
Sydney è il nome del protagonista, interpretato da Philip Baker Hall, l’uomo dalle occhiaie abnormi, che rivedremo poi anche nelle prossime due pellicole andersoniane. Un uomo che tira su dalla strada un morto de fame, John C. Reilly, pure lui pupillo del regista, lo porta a Las Vegas e gli insegna qualche tecnica per guadagnarsi da vivere tra un casinò e l’altro. Come spesso, come sempre accade con i film del Mr. Anderson, la storia si sviluppa in maniera imprevedibile. Sydney non è la solita pellicola sulla città del peccato o sul gioco d’azzardo come ci si potrebbe aspettare. Diventa più che altro un thriller, ma non così thriller, e insomma fin dal suo esordio PTA realizza qualcosa al di là delle etichette. Un qualcosa di indefinibile, ancora non del tutto focalizzato, ma che mostra una regia dal forte sapore classico. Perché Paul Thomas Anderson, a differenza di molti altri colleghi coetanei, non si presenta al mondo come un regista indie. Si presenta come un regista da consegnare da subito alla classicità.
(voto 6,5/10)

"Mi stai mollando e non per Brad Pitt, ma per Chris Martin? Mi pigli per il culo?"

Boogie Nights - L’altra Hollywood (1997)
Boogie Nights è un film sul porno. Non un film porno. Lo dico subito, ché poi qualcuno se lo cerca per fini non cinematografici e ci resta deluso. Che pure qualche scena piuttosto pop porno c’è anche e Mark Wahlberg e Julianne Moore ci danno dentro di brutto. Però resta più che altro un film sull’industria del porno, a cavallo tra fine anni Settanta e inizio Ottanta. Un’epoca di cambiamenti epocali riflessi attraverso l’altra Hollywood, quella che non appare alla sfavillante notte degli Oscar, bensì quella che si sbircia dallo spioncino della porta.
Se Sydney rappresenta una prova generale, Boogie Nights è il primo vero grande film di un regista che da qui in poi non smetterà di realizzare solo veri grandi film. In Boogie Nights Anderson riprende il personaggio del suo primo cortometraggio, datato addirittura 1988, quando il regista classe 1970 aveva appena 18 anni, The Dirk Diggler Story. Quello che ne esce è la storia di ascesa e declino di un pornodivo, Dirk Diggler appunto, ma non solo questo. Anderson comincia ad avere manie di grandezza e realizza un racconto corale che anticipa la grandezza biblica della sua pellicola successiva.
I riflettori sono quindi puntati soprattutto sul protagonista, mister 33 (!) centimetri, interpretato da Mark Wahlberg. Un Mark Wahlberg attore discontinuo e spesso poco convincente, ma qui perfetto nella parte. Probabilmente perché la sua carriera, lui che è partito come modello e rapper commerciale e ha poi cercato di costruirsi una dignità artistica nel mondo del cinema, è vicina a quella di Dirk Diggler, che parte invece dal mondo del porno e cerca poi di reinventarsi come attore non porno e pure come cantante.
Intorno a lui ci sono tutta una serie di personaggi che in mano a un autore normale sarebbero rimasti a fare da tappezzeria sullo sfondo del pene gigante di Dirk e che invece nella mani abili di P.T. Anderson sono resi in maniera tridimensionale. Senza bisogno del 3D. Mitica la Rollergirl interpretata da Heather Graham, gigionesco Burt Reynolds, simpatico il gay interpretato da Philip Seymour Hoffman, di notevole profondità la diva del porno Amber Waves interpretata da una più sexy than ever Julianne Moore. Spassossimo poi William H. Macy, che ogni volta che compare becca la moglie a letto (per non dire scopata selvaggiamente) da qualcuno diverso.
Lo stile di Anderson intanto si fa già tremendamente maturo e quello che per molti registi potrebbe essere considerato un capolavoro assoluto, altro non è invece che solo un gustosissimo antipasto per qualcosa di ancora più grande…
(voto 8,5/10)

"John Travolta chiiiii? Bee Gees cooooosa?"

Magnolia (1999)
Ci sono i film grandi, ci sono i film grandissimi, e poi ci sono quelli enormi. Una specie in via d’estinzione. Se c’è un film per cui voglio spendere la parola “enorme”, questo è Magnolia. Una delle mie pellicole preferite di sempre e anche una di quelle visioni che, se fossi un professore di Cinema, darei subito ai miei studenti per far capir loro come si gira e come si gestisce un racconto filmico.
Per me Magnolia è il film corale per eccellenza. Una serie di storie, di personaggi unici e fantastici, ognuno dei quali meriterebbe una pellicola a se stante. Tom Cruise domatore di fica nel suo ruolo più idolesco di sempre, e sì che lui è uno che tende a rendere idolesco qualunque suo personaggio. Un quiz show che si trasforma in una delle cose più tese e thriller mai viste su grande schermo. L’ex bimbo prodigio gay di un quiz show che sogna di mettersi l’apparecchio ai denti che conquistare un barista. Un padre in fin di vita. Una dolcissima storia d’amore…
In una maniera che ha del miracoloso, Paul Thomas Anderson riesce a tenere in mano i fili di tutte le vicende come solo un burattinaio dal talento mostruoso saprebbe fare. O come solo Dio saprebbe fare.
E, come Dio, anche Anderson fa piovere rane sui suoi personaggi. Per punirli dai loro peccati. O forse soltanto per salvarli.
(voto 10/10)

Meteorologo di Studio Aperto, l'avevi previsto questo?



Ubriaco d’amore (2002)
Magnolia ha ricevuto un’ottima accoglienza critica, eppure si è dovuto accontentare di appena 3 nomination agli Oscar, di cui nessuno vinto, e di un successo commerciale modesto. Nonostante questo, Paul Thomas Anderson all’inizio del millennio sembrava essere sul punto di diventare uno dei nomi che più contano a Hollywood e veniva indicato da molti come l’astro nascente del cinema americano. Lui a quel punto ha però deciso di cambiare rotta e di fare qualcosa di totalmente diverso e inaspettato.
Dopo i romanzoni corali di Boogie Nights e Magnolia, scrive e dirige con maestria assoluta un racconto breve. Una piccola storia d’amore tra un tizio che tutte le rotelle a posto non ce l’ha e una tizia che gli viene presentata da sua sorella, una delle sue mille sorelle rompicazzo. Una piccola storia d’amore che viene girata da Paul Thomas Anderson con una tensione pazzesca, quasi si trattasse di un thriller, merito anche delle solite grandiose musiche del fido collaboratore Jon Brion.
La pellicola in originale si intitola Punch-Drunk Love, titolo secondo me ispirato a uno dei pezzi “minori” dei Radiohead, se esistono pezzi minori dei Radiohead, la splendida Punchdrunk Lovesick Singalong. E non so se è una coincidenza di quelle in stile Magnolia o meno, ma le soundtrack dei due film successivi Il petroliere e The Master passeranno proprio nelle mani di Jonny Greenwood, il chitarrista dei Radiohead.
Ubriaco d’amore è una commedia romantica, una delle migliori commedie romantiche degli ultimi anni, ma una commedia romantica ubriaca. L’altra sorpresa del film è Adam Sandler, per una volta lontano dalle sue solite commedie goliardiche che l’hanno reso un po’ il Christian De Sica americano. Sandler non sarà il massimo dell’espressività nemmeno qui, però se non altro fa la figura dell’attore valido. Ennesimo miracolo di Paul Thomas Dio Anderson.
(voto 8+/10)

"Se ce la può fare Raphael Gualazzi, chiunque può..."

Il petroliere (2007)
Il petroliere è un film notevolissimo. Per qualcuno è il vero capolavoro di Anderson. Di certo è il suo film più acclamato e apprezzato, e con i suoi appena $40 milioni di dollari guadagnati negli USA è anche il maggiore successo commerciale di un regista che finora è ben lontano dall’aver raggiunto grandi incassi. Il petroliere è anche la sua unica pellicola ad aver ricevuto le nomination agli Oscar per il miglior film e per la miglior regia, oltre che il solo ad aver portato a casa una statuetta, anzi due: quella per la miglior fotografia e quella per il miglior attore protagonista al solito Daniel Day-Lewis, qui forse alla sua interpretazione migliore in assoluto.
Il petroliere è un film notevolissimo, come detto, una visione a cui inchinarsi, eppure per me non è il capolavoro di Paul Thomas Anderson. È semmai il film meno andersoniano di tutta la sua carriera. Questa pellicola segna uno stacco netto rispetto alle sue opere precedenti, con il cambio della guardia di alcuni collaboratori, ad esempio come anticipato delle musiche si occupa ora Jonny Greenwood, così come non c’è nessuno dei suoi attori feticcio. No, nemmeno Philip Seymour Hoffman, presenza fissa di tutti i suoi altri lavori. Una svolta realizzata come sempre con coraggio dal regista che qui usa un tono più solenne che in passato. Rispetto ai suoi altri lavori, manca quel pizzico di umorismo dei lavori precedenti, così come un po’ più di sentimento. Tra politica, potere, religione e ossessione, PTA inaugura una pagina nuova del suo cinema, ulteriormente sviluppata in The Master. Una pagina che il regista sta ancora scrivendo e che potrà fargli raggiungere vette persino più alte. Una pagina che lo sta portando a essere per complessità e maturità di sguardo l’unico vero degno erede moderno del cinema di Orson Welles e Stanley Kubrick.
Sto esagerando?
No, non credo, perché è così che va trattata la sua Opera: in maniera grandiosa, megalomane e senza limiti.
(voto 8/10)

"Mi sa proprio che Joaquin Phoenix non ha preso tanto bene la decisione dell'Academy di darmi un altro Oscar..."

The Master (2012)
Post in arrivo a breve, brevissimo…
(voto ?/10)

venerdì 18 gennaio 2013

CANNIBAL MUSIC AWARDS 2012


Dopo i Cannibal Movie Awards, è ora il turno anche dei Cannibal Music Awards.Il meglio e pure il peggio dell’annata musicale 2012 secondo le orecchie di Pensieri Cannibali.
Per prima cosa, diligentemente andiamo a vedere il riassunto della top 40 degli album cannibali dell’anno, seguito dal recap della 40 canzoni cannibali dell'annata.
Quindi ci sono alcuni premi musicali vari e poi per quest'anno credo di aver finito con le classifiche del 2012. Ebbene sì. Al 18 gennaio 2013, sono finite!
Se volete recuperare anche il resto del meglio e del peggio del 2012 cannibale, cliccate QUI.

TOP 40 ALBUM CANNIBALI 2012
1. Fiona Apple “The Idler Wheel
2. Grimes “Visions
3. Passion Pit “Gossamer
4. Kendrick Lamar “Good Kid M.A.A.D. City
5. Bat For Lashes “The Haunted Man
6. Sleigh Bells “Reign of Terror
7. Beach House “Bloom
8. Frank Ocean “Channel Orange
9. The XX “Coexist
10. Lana Del Rey “Born to Die

11. Chairlift “Something
12. Death Grips “The Money Store
13. Crystal Castles “III
14. Tame Impala “Lonerism
15. Alt-J “An Awesome Wave
16. Grizzly Bear “Shields
17. Marina & The Diamonds “Electra Heart
18. Plan B “Ill Manors
19. Twin Shadow “Confess
20. Ellie Goulding “Halcyon

21. Orbital “Wonky
22. Jessie Ware “Devotion
23. Best Coast “The Only Place
24. Django Django “Django Django
25. Cloud Nothings “Attack on Memory
27. Daughn Gibson “All Hell
28. We Have Band “Ternion
29. Nite Jewel “One Second of Love
30. Vaccines “Come of Age

31. Metz “Metz
32. Cooly G “Playin’ Me
33. El-P “Cancer For Cure
34. Niki & the Dove “Instinct
35. Cat Power “Sun
36. Miike Snow “Happy to you
37. Dirty Projectors “Swing Lo Magellan
38. Raveonettes “Observator
39. Metric “Synthetica
40. fun. “Some Nights

TOP 40 CANZONI CANNIBALI 2012
1. Bat For Lashes “Laura
2. Plan B “Ill Manors
3. Blur “Under The Westway
4. M.I.A. “Bad Girls
5. Twin Shadow “Five Seconds
7. Orbital feat. Zola Jesus “New France
8. TNGHT “Higher Ground
9. Tame Impala “Feels Like We Only Go Backwards
10. fun. feat. Janelle Monáe “We Are Young

11. Alt-J “Matilda
12. Dum Dum Girls “Lord Knows
13. Melody’s Echo Chamber “I Follow You
14. Rhye “The Fall
15. Carly Rae Jepsen “Call Me Maybe
16. Imagine Dragons “It’s Time
17. Jessie Ware “Wildest Moments
18. Grouplove “Tongue Tied
19. Kanye West “New God Flow
20. AlunaGeorge “Your Drums Your Love

21. Palma Violets “Best of Friends
22. Santigold “Disparate Youth
23. A$AP Rocky “Long Live A$AP
24. Churches “Lies
25. Katy B feat. Wiley “Got Paid
26. Lumineers “Ho Hey
27. Baauer “Harlem Shake
28. Delta Spirit “California
29. Purity Ring “Fineshrine
30. Rihanna “Diamonds

31. Sky Ferreira “Sad Dream
32. Everything Everything “Cough Cough
33. Young Dreams “Fog of War
34. Ren Harvieu “Open Up Your Arms
35. Earl Sweatshirt “Chum
36. Harouki Zombi “Objet petit A
37. Foals “Inhaler
38. Garbage “Blood For Poppies
39. Icona Pop feat. Charli XCX “I Love It
40. Bruno Mars “Locked Out of Heaven

Spazio ora a una serie di premi vari. Senza troppe parole e lasciando parlare la musica.

LA BANDA DEL PAESE (MIGLIOR BAND)
1. The xx
2. Sleigh Bells
3. Alt-J
4. Crystal Castles
5. Passion Pit



IT’S RAINING MEN, HALLELUJAH! (MIGLIOR ARTISTA MASCHILE)
1. Frank Ocean
2. Kendrick Lamar
3. Twin Shadow
4. Plan B
5. Calvin Harris



IT’S RAINING WOMEN, HALLELUJAH! (MIGLIOR ARTISTA FEMMINILE)
1. Fiona Apple
2. Bat For Lashes
3. Grimes
4. Lana Del Rey
5. Jessie Ware



LA MEGLIO ITALIA
Leggi la top 10 degli artisti/band italiani dell’anno per Pensieri Cannibali

ROCK’N’ROLL (MAYBE) IS NOT TOTALLY DEAD AWARD (MIGLIOR ARTISTA/BAND ROCK)
1. METZ
2. The Vaccines
3. Silversun Pickups
4. Mark Lanegan Band
5. Bleeding Knees Club



VIVA LE POPPE (MIGLIOR ARTISTA/BAND POP)
1. Marina & the Diamonds
2. Ellie Goulding
3. Miike Snow
4. Sky Ferreira
5. Robbie Williams



YO, FRATELLO! AWARD (MIGLIOR ARTISTA/BAND HIP-HOP)
1. Kendrick Lamar
2. Chief Keef
3. Death Grips
4. Spoek Mathambo
5. Schoolboy Q



THE FUNK SOUL BROTHER AWARD (MIGLIOR ARTISTA/BAND SOUL/R’N’B)
1. Rebecca Ferguson
2. Frank Ocean
3. Emeli Sandé
4. Cody ChesnuTT
5. Miguel



TRUZZO AWARD (MIGLIOR ARTISTA/BAND ELECTRO)
1. Andy Stott
2. Mouse on Mars
3. Purity Ring
4. John Talabot
5. Four Tet



DUBSTEP AWARD (MIGLIOR ARTISTA/BAND… DUBSTEP)
1. Burial
2. Zedd
3. Dj Fresh
4. Sub Focus
5. Skrillex



PREMIO COMPAGNIA DELLE INDIE (MIGLIOR ARTISTA/BAND INDIE)
1. Ariel Pink’s Haunted Graffiti
2. Best Coast
3. Perfume Genius
4. Animal Collective
5. Beach House



TROPPO AVANTI AWARD (MIGLIOR ARTISTA/BAND EMERGENTE)
1. Alt-J
2. Django Django
3. fun.
4. Jake Bugg
5. First Aid Kit



BABY GANG (ARTISTA/BAND DA TENERE D’OCCHIO NEL 2013)
1. Churches
2. AlunaGeorge
3. Earl Sweatshirt
4. Palma Violets
5. Haim



COOL MAN (ARTISTA MUSICALE MASCHILE + COOL)
1. Kanye West
2. Frank Ocean
3. Jack White
4. A$AP Rocky
5. Robbie Williams


HEY SEXY LADY (ARTISTA FEMMINILE + COOL)
1. Lana Del Rey
2. Marina & the Diamonds
3. Alicia Keys
4. Shirley Manson (Garbage)
5. Alice Glass (Crystal Castles)


MIGLIOR COVER
Paloma Faith “Never Tear Us Apart” (canzone originale degli INXS)



DISCO VERGOGNA (ALBUM DI POP COMMERCIALE DI MERDA CHE PIU’ MI E’ PIACIUTO)
1. Carly Rae Jepsen “Kiss”
2. Bruno Mars “Unorthodox Jukebox”
3. Rihanna “Unapologetic”
4. Olly Murs “Right Place Right Time”
5. Rita Ora “Ora”



CANZONE VERGOGNA (CANZONE DI POP COMMERCIALE DI MERDA CHE PIU' MI E’ PIACIUTA)
1. Taylor Swift “I Knew You Were Trouble”
2. Katy Perry "Part of Me"
3. Maroon 5 feat. Wiz Khalifa “Payphone”
4. Girls Aloud “Something New”
5. Ke$ha “Die Young”



MIGLIOR COPERTINA
1. The Vaccines “Come of Age”
2. Grimes “Visions”
3. Crystal Castles “III”
4. Sleigh Bells “Reign of Terror”
5. Beach House “Bloom”


PEGGIOR COPERTINA
Death Grips “No Love Deep Web”


RIDAMMI INDIETRO I SOLDI DEL DISCO CHE MI SONO SCARICATO GRATIS AWARD (DELUSIONE DELL’ANNO)
1. Smashing Pumpkins “Oceania”
2. Muse “The 2nd Law”
3. Soundgarden “King Animal”
4. Linkin Park “Living Things”
5. Alanis Morissette “Havoc and Bright Lights”

QUALCUNO HA I TAPPI PER LE ORECCHIE, PLEASE? AWARD (PEGGIOR ALBUM)
1. Afterhours “Padania”
2. Madonna “MDNA”
3. Bob Sinclar “Disco Crash”
4. Bruce Springsteen “Wrecking Ball”
5. Mumford & Sons “Babel”

SE LA SENTO NELL’AUTORADIO PREFERISCO SCHIANTARMI AWARD (PEGGIOR CANZONE)
1. Zucchero “Guantanamera” (ma se l'avesse chiamata “Guantanamerda” sarebbe stata un capolavoro)
2. Gusttavo Lima “Balada boa”
3. Radio Globo “Pulcino Pio”
4. Cosa che ha vinto X-Factor Chiara “Due respiri”
5. Negramaro “Ti è mai successo?”


domenica 30 dicembre 2012

LA MEGLIO MUSICA 2012, TOP 10 ALBUM


"Le classifiche cannibali sono quasi più cool di me.
Ho detto quasi."
Ne sono rimasti 10. E ne rimarrà soltanto uno…
Abbiamo sentito i dischi dalla posizione 40 alla 31,
e quelli dalla 20 alla 11.
Ora non resta che la top 10. Senza indugiare oltre, ecco gli album che ho ascoltato e amato di più nel corso del 2012, fino al numero 1, che va a succedere ai miei preferiti degli anni passati:
Vampire Weekend nel 2008
The Horrors nel 2009
Kanye West nel 2010
e Zola Jesus nel 2011.

10. Lana Del Rey “Born to Die - The Paradise Edition”
Genere: fuori dal tempo
Provenienza: Lake Placid, New York, USA
Se ti piace ascolta anche: Sky Ferreira, Lykke Li, Marina & the Diamonds
Pezzi cult: Video Games, Born to Die, Ride
Il disco perfetto da ascoltare: in punto di morte, o in punto di nascita, se siete anche voi come Lana nati per morire. E credo lo siate, visto che lo siamo ehm… tutti.
Consigliato: a David Lynch.



9. The xx “Coexist”
Genere: più delicati di una piuma
Provenienza: Londra, Inghilterra, UK
Se ti piace ascolta anche: James Blake, How to Dress Well, Anugs & Julia Stone, Purity Ring, Jamie xx
Pezzo cult: Angels
Il disco perfetto da ascoltare: per non farsi ascoltare dagli altri. E senza l’uso delle cuffiette.
Consigliato: a chi NON guarda X-Factor, ma al massimo potrebbe guardare xx-Factor.



8. Frank Ocean “Channel Orange”
Genere: new soul hero
Provenienza: New Orleans, Louisiana, USA
Se ti piace ascolta anche: Kendrick Lamar, The Weeknd, Miguel
Pezzi cult: "Pyramids", "Bad Religion", "Sweet Life"
Il disco perfetto da ascoltare: in spiaggia visto che, come canta lui in “Sweet Life”: “Perché vedere il mondo, quando hai la spiaggia?”.
Consigliato: sì, è Frankamente consigliato gettarsi nel suo Ocean.



7. Beach House “Bloom”
Genere: dream pop
Provenienza: Baltimore, Maryland, USA
Se ti piace ascolta anche: Cults, Air, Youth Lagoon, The Pains of Being Pure at Heart
Pezzo cult: “Myth”
Il disco perfetto da ascoltare: mentre si sogna di sognare di essere in un sogno.
Consigliato: a Gigi Marzullo.



6. Sleigh Bells “Reign of Terror”
Genere: chiassosi
Provenienza: Brooklyn, New York, USA
Se ti piace ascolta anche: Crystal Castles, M.I.A., Joy Formidable, Yeah Yeah Yeahs
Pezzo cult: “Comeback Kid”
Il disco perfetto da ascoltare: per fare incazzare i vicini di casa.
Consigliato: a un volume altissimo.



5. Kendrick Lamar “good Kid M.A.A.D. City”
Genere: hype-hop
Provenienza: Compton, California, USA
Se ti piace ascolta anche: Frank Ocean, Drake, A$AP Rocky, Dr. Dre, Eminem, Kanye West
Pezzo cult: “Swimming Pools (Drank)”
Il disco perfetto da ascoltare: da ubriachi, o in piscina, o da ubriachi in piscina.
Consigliato: ad Anna Kendrick.



4. Bat For Lashes “The Haunted Man”
Genere: pipistrella
Provenienza: Londra, Inghilterra, UK
Se ti piace ascolta anche: Florence + the Machine, Bjork, Cat Power, Kate Bush, Soap & Skins, Zola Jesus
Pezzi cult: “Laura”, “A Wall”
Il disco perfetto da ascoltare: in una casa infestata da un uomo infestato.
Consigliato: a Batman. Ma non a Er Batman.



3. Passion Pit “Gossamer”
Genere: coco pop
Provenienza: Cambridge, Massachusetts, USA
Se ti piace ascolta anche: Yeasayer, Vampire Weekend, Foster the People, Grouplove, Hot Chip, The Avalanches
Pezzo cult: “It’s Not My Fault, I’m Happy”
Il disco perfetto da ascoltare: per dimenticare di avere un problema. Quale problema?
Consigliata: una bustina dopo ogni pasto.



2. Grimes “Visions”
Genere: visionaria
Provenienza: Vancouver, British Columbia, Canada
Se ti piace ascolta anche: Bjork, Bat For Lashes, d’Eon, Crystal Castles, Little Dragon, Zola Jesus
Pezzi cult: “Genesis”, “Oblivion”
Il disco perfetto da ascoltare: con le cuffie a un concerto di Vasco, immaginando che tutte quelle persone stiano ascoltando pure loro della bella musica.
Consigliato: a me.





1. Fiona Apple “The Idler Wheel”
RECENSIONE
Genere: viscerale
Provenienza: Manhattan, New York, USA
Se ti piace ascolta anche: Tori Amos, PJ Harvey, Aimee Mann, St. Vincent, Cat Power
Pezzi cult: “Every Single Night”, “Anything We Want”
Il disco perfetto da ascoltare: every single night.
Consigliato: ai dipendenti della Apple. A meno che non siano già obbligati ad ascoltarlo per contratto.



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