martedì 24 febbraio 2015

LA RABBIA E L'ORIANA





L'Oriana
(film tv, Italia 2015)
Rete: Rai 1
Regia: Marco Turco
Sceneggiatura: Stefano Rulli, Sandro Petraglia
Cast: Vittoria Puccini, Francesca Agostini, Vinicio Marchioni, Stéphane Freiss, Adriano Chiaramida, Benedetta Buccellato, Maurizio Lombardi, Gabriele Marconi
Genere: biopic
Se ti piace guarda anche: Walter Chiari - Fino all’ultima risata, Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu, Volare

Sono molto molto, molto arrabbiato. Arrabbiato d'una rabbia fredda, lucida, razionale. Una rabbia che elimina ogni distacco, ogni indulgenza. Sono molto arrabbiato con me stesso. Per aver giudicato una donna, una intera esistenza, in base a una cosa. Una sola tra le mille, probabilmente più di mille, che ha scritto nel corso della sua carriera. Avevo giudicato Oriana Fallaci soltanto per il suo celebre articolo La rabbia e l'orgoglio, pubblicato sul Corriere della Sera il 29 settembre 2001, a una manciata di giorni di distanza dagli attentati alle Torri Gemelle. Un pezzo fin dal titolo rabbioso che aveva suscitato anche in me una profonda rabbia. Contro di lei, contro le sue parole, contro il suo modo di usarle. Una reazione che mai nessun altro articolo di giornale mi aveva suscitato. Segno che il suo pezzo colpiva nel segno. Nel bene o nel male.
Giudicare Oriana Fallaci soltanto in base a quello scritto si è rivelato del tutto sbagliato. Un grave errore. Un giudizio fallace. C'è voluta una fiction Rai per farmelo notare. È come giudicare la carriera di Lou Reed soltanto in base all'inascoltabile “Lulu”, il disco che ha inciso insieme ai Metallica, ignorando le cose splendide che ha realizzato con i Velvet Underground e da solista. Per me e per la mia generazione Oriana Fallaci è identificata soprattutto con quello scritto, con quello sfogo di rabbia e di orgoglio. Più di rabbia che di orgoglio, se vogliamo dirla tutta. Oriana Fallaci è però stata molto altro e molto di più e il film tv in due puntate L'Oriana lo mette bene in mostra.

Si tratta di una fiction Rai, quindi prima di vederla ci si può già preparare a ciò cui si andrà incontro, come un inviato di guerra sa cosa deve attendersi quando sceglie di andare in una zona a rischio. Fiction Rai vuol dire che non può mancare una robusta dose di retorica, di moralismo, di buoni sentimenti. Tutte cose che però cozzano con il personaggio di Oriana Fallaci. Una donna che non si è mai sposata, se non per un'eccezione in terra straniera come scoprirete se avrete la voglia e il coraggio di avventurarvi all'interno di un film tv prodotto dalla Rai. Una donna inoltre che non ha mai avuto figli, che ha sempre anteposto la sua carriera al resto, una donna molto uomo. Non il tipico materiale da fiction buonista Rai adatta al pubblico di tutta la famiglia, insomma, infatti gli ascolti non l'hanno premiata. Da questo contrasto ne è nata una pellicola tv che dentro ha del buono, così come del meno buono, proprio come Oriana Fallaci. La regia di Marco Turco è di stampo molto televisivo, d'altra parte questa è pur sempre una pellicola tv della Rai. Cosa che significa che non è la HBO. Cosa che significa che è tutto molto edulcorato, puritano e ogni scena di sesso è subito oscurata. Se volete vedere dei bigoli o dei capezzoli, sapete che dovete rivolgervi altrove. Questo è un classico biopic Rai, un filo meno riuscito di Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu, ma più convincente di Walter Chiari - Fino all’ultima risata o di Volare sul Domenico Modugno imitato da Beppe Fiorello.
La realizzazione su un piano tecnico non è malvagia. Le musiche composte da Teho Teardo sono di ottimo livello e le ricostruzioni di periodi storici differenti e di numerose location, per quanto ovviamente non a un livello hollywoodiano, non sono nemmeno così terribili. Le sequenze ambientate in Vietnam sono troppo pulite e non fanno respire per niente un'aria da guerra, ma la scena con il gruppo femminile vietnamita che suona ad esempio è invece dotata di un suo fascino. Parecchio valida poi la trasformazione fisica e anche vocale di Vittoria Puccini. Emerge qua e là in alcuni momenti un tono da soap-opera e la sua formazione da Elisa di Rivombrosa, ché il passato si può dimenticare ma non si può cancellare del tutto, eppure la sua identificazione con la giornalista/scrittrice è totale e, per quanto mi riguarda, degna di lode.

"Cannibal, ma dici sul serio?"

L'aspetto che più mi ha convinto comunque è un altro: il modo di raccontare la vita della Fallaci. Per quanto il tutto venga esposto in maniera persino troppo lineare, trovano spazio vari momenti della sua esistenza in epoche e luoghi differenti. Nelle tre ore di durata del film tv diviso in due parti non si è scelto di raccontare troppi episodi frammentari, ma ci si è concentrati soltanto su una serie di filoni narrativi principali: una breve occhiata all'infanzia e al primo capitolo della sua carriera, quindi una efficace parte ambientata in Iran che ci mostra le posizioni femministe della Fallaci, seguite dal lungo capitolo del Vietnam che, per quanto riuscito solo a metà è comunque riuscito a metà, perciò non lamentiamoci troppo, e inoltre vi è un grande spazio per l'altro capitolo fondamentale della narrazione, quello dedicato al suo rapporto con l'attivista greco Alexandros Panagulis (interpretato da Vinicio Marchioni, Il Freddo della serie Romanzo criminale). Il tutto è rivissuto da un'Oriana ormai invecchiata e alle prese con una giovane aspirante giornalista. Una scelta narrativa questa certo non nuova e se vogliamo piuttosto scontata, eppure funziona.
All'indomani della messa in onda della fiction ho sentito molte polemiche riguardo al fatto che siano stati dedicati solo pochi minuti alla parte finale della sua vita, quella più controversa, quella del celebre articolo La rabbia e l'orgoglio. Le solite polemiche da Italietta in cui si cerca ancora di classificare tutto in base alla medioevale divisione Sinistra/Destra. Oriana Fallaci era cresciuta in un ambiente culturale di Sinistra e poi era passata a idee di Destra? Questa fiction L'Oriana è troppo orientata a Sinistra oppure no?
Domande inutili che nel 2015 non dovrebbe più nemmeno avere senso porsi.


Io trovo invece che la sceneggiatura, per quanto imperfetta e per quanto avrebbe potuto concentrarsi di più su altri aspetti della vita della scrittrice, abbia compiuto delle buone scelte. Ha deciso di concentrarsi solo su alcuni eventi principali, senza voler raccontare tutto tutto come molti biopic fanno, finendo per strafare e per non riuscire a raccontare nulla. Non mancano dei momenti eccessivamente enfatici e ruffiani, come la parte dedicata al lancio dell'Apollo 11, e altri che possono apparire superflui, ma in realtà compongono un discorso narrativo ben strutturato. La parte finale, quella più controversa, della Fallaci “rabbiosa e orgogliosa”, non mi è sembrata affrettata, quanto invece la degna chiusura di un discorso iniziato con la parte ambientata in Pakistan e proseguita poi in Iran, che ci mostra in maniera lineare come l'Oriana sia giunta a scrivere un articolo del genere. Un articolo che io continuo a non amare e a non condividere, ma se non altro questo film tv mi ha mostrato il punto di vista dell'autrice. Cosa che ad esempio una produzione hollywoodiana candidata all'Oscar come American Sniper non è riuscita a fare con la figura di Chris Kyle. Per quanto si possa dire che l'abbia fatto in maniera didascalica, L'Oriana spiega la posizione anti-Islam della Fallaci. Le motivazioni che spingono Chris Kyle a diventare uno dei più spietati cecchini nella storia dell'esercito degli Stati Uniti al termine della visione del film di American Sniper restano invece un mistero.
Per me un buon biopic deve far vedere il mondo attraverso gli occhi del personaggio che racconta, e questo L'Oriana in qualche modo ci riesce. Trovo tra l'altro curioso il fatto che, tra tutte le pellicole biografiche uscite nell'ultimo periodo, grazie al cinema abbia sentito vicino figure che fino ad ora avevo sempre allontanato/odiato come Oriana Fallaci, Stephen Hawking o Alan Turing.


Al di là dell'articolo La rabbia e l'orgoglio, per quanto riguarda il resto ho trovato una Oriana Fallaci in cui identificarmi quasi del tutto. Un personaggio piuttosto antipatico, che dice sempre ciò che gli passa per la testa e che non si tira indietro di fronte a nessuno, chiunque esso sia. Un personaggio che ama la scrittura più di ogni altra cosa, che crede nella verità come valore supremo, così come nella libertà e nell'indipendenza. Un personaggio a tratti sgradevole, con cui non è semplice avere a che fare, capace di infastidire come pochi ma che ha anche i suoi momenti positivi. Tutti aspetti in cui mi sono ritrovato parecchio, con la differenza che io col cavolo che farei l'inviato di guerra.

Ho passato allora anni a odiare Oriana Fallaci a causa dell'articolo La rabbia e l'orgoglio e adesso invece ho scoperto una delle persone più simili a me che abbia mai visto, sia su piccolo che su grande schermo che nella vita reale. Je suis Oriana, potrei dire con uno slogan che lei probabilmente odierebbe. O magari no. Proprio non lo so. Oriana Fallaci era tante cose, tante persone diverse, era una contraddizione vivente. Era imprevedibile ed era questo il suo bello. Non conoscendola di persona non posso dire se L'Oriana sia un film tv capace di cogliere davvero ciò che è stata. Non so se la Rai abbia addolcito la sua figura, che pure viene mostrata anche nei suoi lati negativi. So solo che, una volta messi da parte il mio orgoglio e soprattutto la mia rabbia, io questa Oriana l'ho amata.
(voto 7/10)

34 commenti:

  1. è una buona fiction
    il merito maggiore è di non aver fatto della scorbutica Oriana una santa, ma un personaggio vero, pieno di spigoli e di contraddizioni (chi di noi non è pieno di contraddizioni?)

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    1. Io non sono pieno di contraddizioni!

      Anzi sì!

      Anzi no!

      Anzi sì!

      Anzi no!

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  2. Ieri ho visto un film che mi ha esaltato:Giustizia Privata,con Gerard Butler e Jamie Foxx.Tu l'hai visto?Che ne pensi?;)

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    1. Nel suo genere non è male.
      Qui trovi la mia vecchia recensione
      http://www.pensiericannibali.com/2010/09/and-justice-for-all-giustizia-privata.html

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  3. Proabilmente siamo al livello de La meglio gioventù...;-)
    Consiglio una veloce letta qui (login con goog o fb) http://ilmanifesto.info/la-storia-formato-popolare/

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    1. E infatti La meglio gioventù è la più grande fiction mai girata. ;)
      L'articolo del Manifesto sì che mi sembra parecchio semplicista, molto più del film che vorrebbe criticare. Al punto che bolla la pellicola come popolare, salvo poi mettere tra le critiche il fatto che non abbia avuto un grande successo di pubblico... Viva la coerenza!

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    2. Non so se hai letto l'articolo, me sa che sei te che metti le etichette...io posso capire che 'na cosa ti emozioni, ma mantieni un po' di spirito critico, per dindirindina! :)
      L'articolo non bolla nessun film, ma parla di un approccio alla storia (la Storia) in versione "popolare" e popolare con le virgolette; ovvero quel guazzabuglio di personalismi e vaccate pseudobuoniste che piega e spesso distorce il racconto storico ai propri comodi, alla propria piccolezza e saccenza, promuovendo un'idea di storia degna più di un fumetto di Topolino o di un Harmony dei miei coglioni più che di un "film" prodotto dalla Rai. Una storia ripulita, grossolana, svuotata di senso e verità storica a cosa può servire se non a rendere tutto più comodo e digeribile? Sono cose che a me fanno parecchio incazzare, forse si è capito. Altri ultimi esempi sono i piagnistei di Cristicchi sulle foibe e quell'altra fiction che tanto ci divide...

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    3. Per te anche La meglio gioventù è una storia comoda e digeribile?
      A me la scena del suicidio gela ancora il sangue nelle vene adesso se ci penso...
      Quanto a L'Oriana, per citare il tuo amato articolo: "Tutto que­sto però si è rive­lato indi­ge­sto «per­sino» al pub­blico tele­vi­sivo Rai che infatti ha snob­bato quasi subito la fic­tion in questione." Quindi mi sa che non è così digeribile. ;)

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    4. Comodo e digeribile è -te lo ripeto- riferito all'approccio storico, evidentemente inteso come semplificatorio, macchiettistico. Sì, esattamente come ha fatto quella schif..ehm, fiction che nel titolo -ahinoi- riprende addirittura Pasolini.
      L'articolo era un pretesto, giusto perchè da alcune informazioni anche sulla produzione di non poco conto.
      La non digeribilità -del prodotto, in questo caso- "L'Oriana" al pubblico, invece, pare sia dovuta al fatto che, come hanno anche sottolineato nei tuoi commenti più sotto altri lettori, la scrittura/melò e gli aspetti produttivi erano ancora più scadenti della usuale media fiction rai. Questo sì che dà i brividi.

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  4. Mi domando perchè l'articolo davanti al nome.
    Non andava bene solo "Oriana"?

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    1. E' una cosa molto milanese, quella di mettere l'articolo davanti ai nomi.
      Lo faccio spesso pure io, anche se non sono milanese.
      Comunque boh, ho pensato che in molti magari la chiamavano così...

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  5. Il film su Rino Gaetano piacque molto anche a me, a quest fiction, invece, non avrei dato un euro. :)

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  6. Mi manca la seconda parte.
    La prima non mi aveva colpito troppo, anche se l'ho trovata piuttosto ben fatta. Davvero.
    E, non avendo mai visto Elisa di Rivombrosa (per fortuna!), quando vedo la Puccini vedo solo un'interprete che ci prova parecchio. A volte fa bene, a volte leggermente peggio, ma non l'ho mai "beccata impreparata". Lei mi piace, sì. Ne parlerò dopo aver recuperato la seconda puntata.

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    1. La seconda parte mi è piaciuta di più della prima.
      Quanto alla Puccini l'avevo vista in pochissime altre cose, ma qui, nonostante sia stata criticata un sacco, io non l'ho affato trovata male.

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  7. no scusa, t'è piaciuta davvero? io l'ho trovata di una banalità italiota tendente al pressapochismo fictionistico assolutamente allucinante! un no grande quanto una casa :D

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    1. Sempre meglio delle inglesate in costume che ti spari di solito, che saranno anche ben recitate, ma sono una lagna pazzesca. ;)

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    2. se questa fiction l'avesse fatta la bbc o la hbo sarebbe stata un capolavoro, a noi invece toccano le poracciate, sempre. Volevo tanto credere in questa fiction, ma NO

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    3. un po' come la meglio gioventu? :-P

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  8. Non lo so...io Oriana l'ho amata talmente tanto (son piú vecchia di te cucciolotto..) che vederla interpretata da Elisa di Rivombrosa mi faceva paura..magari ripesco e recupero allora.

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    1. Probabilmente allora questa fiction non ti piacerà.
      Mi sa più di un film tv adatto ai non fan come me...

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  9. Ma veramente hanno fatto un film tv su Oriana Fallaci?
    La Rai?
    Ma quando??'
    Vivo in un altro mondo!

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    1. Se avessi guardato il Festival di Sanremo, ti saresti beccato lo spot di questa fiction ogni 5 minuti...

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  10. A parte la produzione Rai totalmente televisiva, tutte le menate per American Sniper e poi sei qui a sbrodolare sulla Fallaci. Complimentoni! ;)

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    1. Sarà perché io sono capace di andare oltre i miei pregiudizi, mentre tu resti sempre intrappolato nei tuoi.
      Complimentoni a te! ;)

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    2. Capace di andare oltre i pregiudizi!?!? Ahahahahahahah!

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  11. L'oriana era una pazza furiosa ed era antipatica: su le mani per quelle come lei!
    Avrei voluto vedere la fiction proprio perché le voglio molto bene - da ben prima del 2001, anche se faccio parte della stessa tua generazione - ed ero curiosa di vedere come l'avrebbe trattata la mamma rai. Purtroppo non sono riuscita, quindi ti chiedo: in streaming si trova qualcosa?

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    1. Sì, te la puoi vedere su Rai Replay.
      Ed è pure tutto legale. ;)

      http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5e18942e-de4d-40d8-8f58-099510fddf4d.html

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  12. Non ho visto la fiction..ma ho letto tutto quello che ha scritto e sottolineo tutto. A 12 anni "se il sole muore" e poi tutto il resto. un uomo a tutt'oggi il più bel libro mai letto...lei era una guerriera una che la vita l'ha presa sempre di petto e soprattutto era Libera!!! Intellettualmente onesta...non ero d'accordo con le sue ultime invettive, anzi sono certa che si sbagliasse, ma non ho messo di amarla e non è cambiato il mio giudizio su di lei...consiglio se posso di leggere Intervista con la storia...un libro dove intervista gli uomini più potenti della terra all'epoca...non ha peli sulla lingua e di tutti traccia un ritratto scevro da qualsivoglia sudditanza..lei era e rimane la più grande giornalista che l'Italia abbia mai avuto!

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  13. Marco io l'ho visto tutto e non mi è piaciuto per nulla. Non mi è piaciuta la protagonista immobile come una statua, che si sforzava di imitare la voce roca della giornalista rendendosi ridicola. Non mi è piaciuto il modo di evocare il passato a ritmo di samba, passando di palo in frasca e accavallando episodi e argomenti. Sembrava quasi volessero finirla in fretta e furia. Non mi sono piaciute le ambientazioni e il volere andare al risparmio in ogni cosa. Saranno pure stati filmati di archivio ma erano pessimi.
    E gli attori stranieri che venivano doppiati in maniera ridicola? Salvo solo Marchioni che interpretando Panagulis ha riscattato la seconda parte della fiction. Onestamente una brutta prova. E sono sicura che Oriana Fallaci se l'avesse vista avrebbe scritto un papiro alla Rai che in confronto la Rabbia e L'Orgoglio sarebbe nulla. A mio parere non ha reso giustizia ad una giornalista e scrittrice che, come dici tu, non le mandava a dire. Io guardandola non ho scoperto nulla di nuovo di quanto non sapessi già; solo avrei voluto ci fosse stato più impegno nel parlare di un personaggio che, volente o nolente, è stato determinante nella cultura italiana del novecento. Che piaccia o meno.
    Chiaramente è solo il mio parere.

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  14. Non l'ho visto, ma ti volevo chiedere se hai visto un'altra fiction rai con Vittoria Puccini, che si chiama "C'era una volta la città dei matti" (o dei pazzi, non ricordo!). Racconta la vita di Basaglia, soprattutto l'aspetto professionale (e pochissimo quello più intimo). Io l'ho trovata interessante e commovente!

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  15. Personaggio controverso, che alla fine ha dato il peggio. Bene allora che questo peggio (che pesa molto però), sia stato raccontato poco. Dubbi sull'interprete, ma non ho visto (e non vedrò), quindi non posso dire con onsestà intellettuale. Le cose non sono mai semplici.

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  16. No vabbè, non posso sopportarlo questo. Mi spiace. Io mi sono rifiutata di vedere questa fiction, un po' perché ho bandito i biopic (con cognizione di causa che un giorno spiegherò avendo tempo), un po' perché la Puccini che fa la Fallaci è una bestemmia.
    Io l'Oriana la amo da anni come scrittrice; la prima cosa che lessi nel lontano 2001 fu proprio La rabbia e l'Orgoglio ma negli anni ho poi letto praticamente tutto e credo di averla conosciuta per come lei avrebbe voluto, dai suoi scritti. Per me Insciallah resterà uno dei libri della mia vita e non posso neanche immaginare di vedere rappresentata Oriana Fallaci da una fiction Rai, rabbrividisco al solo pensiero. Leggi i libri e sono certa che rivedrai le tue posizioni ;-)

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