domenica 26 aprile 2015

CANNIBAL MUSIC - I DISCHI DI APRILE 2015





Ecco una serie di dischi passati nelle ultime settimane nel mio stereo...
Stereo?
Sì, va beh, chi lo usa più lo stereo?
Ecco una serie di dischi ascoltati, scaricati, streammati, torrentati nel corso di questo mese, dallo stato del rap nel mio paese (e pure non nel mio paese) al revival degli anni '90, passando per un paio di sorprendenti album folk.
Anche se del vero disco di aprile (e forse dell'anno) parlerò poi soltanto nei prossimi giorni...

Fabri Fibra “Squallor”

A un sacco di gente Fabri Fibra non piace...
Lo so, ho scoperto l'acqua calda. È un po' come dire che a un sacco di gente non piace Vittorio Sgarbi, o José Mourinho, o Cannibal Kid.
Non piace? Diciamo che a un sacco di gente Fabri Fibra sta sulle balle. A me no. Yo ho sempre apprezzato il buon, buon si fa per dire, Fibra. Mi sento piuttosto in affinità con il suo giocare con le parole, oltre che con il suo senso dell'umorismo volgar... volevo dire esplicito. Con il nuovo disco Squallor lanciato senza promozione in rete come fanno gli ammeregani conferma queste sue caratteristiche, solo che sembra mancare qualcosa. Un po' di rabbia. Sì, è vero, c'è il verso contro il rivale Fedez nel singolo "Il rap nel mio paese": “Odio i rapper banali chi li produce e chi li segue/10 in comunicazione non uso mai l'inglese/ora faccio un'eccezione: Fuck Fedez”. Solo che è un po' poco. I rapper italiani dovrebbero imparare a fare un "dissing" come si deve dal citato Vittorio Sgarbi, che negli scorsi giorni le ha cantate a Fiorello manco fosse al Karaoke.
A parte qualche verso un po' qua un po' là, Fabri Fibra sembra meno incazzato del solito e sembra non avere più molto da dire. Dice sempre le stesse cose, e a tratti le dice in una maniera ancora divertente e incisiva, ma non dice niente di nuovo. E poi parla sempre e solo di se stesso. Se non altro il suo rivale Fedez ogni tanto si ricorda di parlare pure del resto del mondo. Anche a livello musicale il suo nuovo "Squallor" convince solo in parte. C'è un'ottima cura nelle basi, d'altra parte il disco è stato prodotto in parte negli USA da gente come Hit-Boy. Peccato che Hit-Boy le sue tracce migliori le riserva a Kanye, Jay-Z, Lil Wayne, Eminem e Drake, mica a Fabri Fibra, e quindi i suoi pezzi hanno delle basi sì valide, ma che suonano come degli scarti delle produzioni a stelle e strisce.
Il rap nel mio paese/un po' qua un po' là/un po' rock un po' dance un po' facce ballà”. Ha ragione,  è vero, bravo, applausi per Fibra. Peccato che la stessa cosa la si possa dire pure del suo rap.
(voto 5,5/10)




Tyler, the Creator “Cherry Bomb”

Fibra, qualche tempo fa avevi accusato il tuo collega rapper Vacca di essere "la Sara Tommasi del rap". Bene, ora vatti a sentire l'ultima bomba sganciata dal giovane rapper americano Tyler, the Creator, e poi ti rendi conto che al confronto anche te sei un po' la Sara Tommasi del rap.
(voto 7+/10)




Faith No More “Sol Invictus”

I Faith No More di Mike Patton sono tornati con un nuovo disco, il loro primo a ben 18 anni di distanza dall'ultimo Album of the Year uscito nel 1997. Tanto quello era un grandissimo album, quanto questo mostra come il tempo sia passato e la magia di una volta non siano più riusciti a ricrearla. Tra inquietanti atmosfere horror che risentono del recente lavoro di Patton come autore di soundtrack cinematografiche e pezzi rock non malvagi ma nemmeno convincenti fino in fondo come “Superhero” o “Motherfucker”, non ho più molta fede in questi Faith No More. Che diludendo.
(voto 5,5/10)




Negrita “9”

I Negrita sono rimasti fermi agli anni '90. Cosa che non sarebbe certo un male. Io adoro gli anni '90!
Solo che non ho mai adorato i Negrita, né allora quando rompevano le scatole con Mama maè, ma andate a caghè, né comincerò di certo a farlo ora. Il loro nono album intitolato con grande fantasia "9" non ha niente da offire, se non un rock stantio che a tratti cerca di scopiazzare persino i Nirvana, come nel giro di basso alla “Come As You Are” di “1989”, che però con suoi coretti pop finisce per somigliare a una canzone della colonna sonora di Braccialetti rossi. Oppure in “Poser” propongono un giro di chitarra che rub... omaggia “Are You Gonna Go My Way” di Lenny Kravitz, il problema è che finiscono per suonare più che altro simili a Ligabue/Vasco/Litfiba. Come d'altra parte già capitava negli anni '90.
(voto 4/10)




Lorenzo Fragola “1995”

Per chi non lo sapesse e negli scorsi mesi abbia avuto di meglio da fare che seguire X Factor, Lorenzo Fragola è il vincitore dell'ultima edizione del talent show musicale. Con le sue ballate in stile British tra James Blunt/Paolo Nutini/Ed Sheeran ci ha provato pure all'ultimo Sanremo, ma le cose non gli sono andate troppo bene ed è finito solamente decimo. Adesso però con il suo disco d'esordio si è preso una rivincita sull'Ariston ed ha esordito dritto alla numero 1 degli album più venduti in Italia. Un successo meritato?
Mah, insomma, il ragazzo fa tenerezza, con quella sua aria da cucciolo spaventato, quasi una versione al maschile di Carey Mulligan. A livello musicale invece il suo 1995 suona piacevole quanto innocuo, come la copia nemmeno troppo malvagia di un cantautore a caso in giro nel Regno Unito attualmente. Non riesco a volergli male, però per me è un no.
(voto 5 di incoraggiamento/10)




James Bay “Chaos and the Calm”

James Bay è bello, bravo, ha una voce notevole, suona bene la chitarra, scrive canzoni valide, però...
Però è tutto troppo perfettino, tutto troppo al posto giusto, non sembra mancare niente, e invece gli manca la rabbia, la forza, la passione. Bello senz'anima.
(voto 6/10)




Passion Pit “Kindred”

Ho una passione per i Passion Pit e alla passione non si può resistere. Con questo nuovo album il gruppo indie pop statunitense ripropone il suo mix di coretti paraculi e vocine alla Bee Gees/Chipmunks, piazzate tra ritornelli contagiosi che si fanno canticchiare già al primo ascolto come “All I Want”, “Lifted Up (1985)” e “Until We Can't (Let's Go)”. Non so dire con obiettività se questo “Kindred” sia un ottimo disco o meno. So solo che a me fa venire voglia di schiacciare play a ripetizione.
(voto 7+/10)




Sufjan Stevens "Carrie & Lowell"

Bello, il nuovo disco dei Simon & Garfunkel!
Come? I due non si sono riformati e questa è tutta opera di un uomo solo?
Proprio così. “Carrie & Lowell” è il nuovo del cantautore folk Sufjan Stevens e, al di là di una certa derivatività, è un signor disco. In particolare nella prima splendida parte, che raggiunge il vertice in un pezzone gigantesco come “Fourth of July”. Nella seconda metà invece l'album si ammoscia un pochetto, però nel complesso non è davvero niente male, questo nuovo dei Sufjan & Stevens. Lo vedrei, anzi lo sentirei bene suonato come colonna sonora del prossimo film di Wes Anderson.
(voto 7,5/10)




Laura Marling “Short Movie”

Due ottimi dischi folk promossi a pieni voti da Pensieri Cannibali nello stesso mese?
Questa è una cosa mai vista prima!
Se il genere da queste parti non è proprio il prediletto, si veda la mia canzoncina dedicata al film Song One, questo mese si è rivelato parecchio folk, non si sa bene perché. Ad approfittare della buona sorte e del mio momento di tolleranza al genere oltre a Sufjan Stevens è Laura Marling, che d'altra parte qui su Pensieri Cannibali è stata sempre ben voluta fin dagli esordi (sia suoi che del blog) nell'ormai lontano 2008. Fa strano pensare che la cantante 25enne sia in circolazione da tanto tempo, così come fa strano pensare che sia già giunta al quinto album, ma tant'è. È tanta roba questo nuovo splendido lavoro, forse il suo migliore dai tempi dell'esordio "Alas, I Cannot Swim".
“Short Movie”: un breve film musicale folk che può essere adorato anche da chi odia il folk. Credetemi.
(voto 7,5/10)




Canzone del mese
Tame Impala “'Cause I'm a Man”

Gli australiani Tame Impala ci fanno annusare il profumo del loro nuovo album “Currents” in arrivo a breve con la ballatona “'Cause I'm a Man”. Un pezzo psichedelico che ha odore di canna ed è un gran bel trip. In pratica, l'equivalente in musica del film Vizio di forma.

4 commenti:

  1. A parte Stevens, mi sa che non è roba per me.
    Anche se, tutto sommato, mi ritrovo d'accordo quasi su tutto.
    Sconvolgente. ;)

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  2. Bella recensione come sempre , personale come deve, ma alcune note sono assolutamente condivisibili. Non ho ascoltato tutto quello che proponi, ma Fibra non mi hai mai fatto mettere la quinta per il suo rap( ma il rap poi mi chiedo , )mi dà qualche marcia in più?!
    Non conosco 'sto Cherry Bomb e ho ascoltato distrattamente( male per me) i Faith no more. Devo provvedere...
    Un velo pietoso sui Negrita, perchè Ligabue si trasforma improvvisamente e veramente in Springsteen...
    Per favore non paragoniamo Fragola ad un Sheeran o affini, no Marco per favore...rifletto , ma l'ho mai ascoltato? No!
    Rifletto su quello che hai detto su Bay..sai che posso essere d'accordo e per uno che in questo periodo è in testa ai miei pensieri, è duro ammetterlo...Bravo, ottima osservazione...
    Tralascio il resto perchè divento più noiosa del solito e ti ringrazio..
    Un abbraccio serale!

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  3. pensa che io dei Negrita avevo letto un gran bene...
    però comprerò il cd del Fragola per ringalluzzire la mia vena adolescenziale

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  4. e mi stronchi il Fragola così? la bacarospetta non sará molto contenta...

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