martedì 21 novembre 2017

Una more malato





Una
Regia: Benedict Andrews
Cast: Rooney Mara, Ben Mendelsohn, Riz Ahmed


Oggi si parla di tredicenni.
Un saluto a Bossetti, che probabilmente ci starà seguendo in collegamento dal carcere.



Una è la storia di Una, una ragazza di nome Una, fino a qui tutto chiaro?
Una ormai ha vent'anni e passa e quindi per alcuni non sarà più una ragazzina, ma una vecchia con già un piede nella fossa. Ad esempio per Ray, un uomo sui 40 anni e passa che si era innamorato di Una diverso tempo prima, quando lei aveva appena 13 anni, e lei aveva ricambiato, innamorandosi di lui come una ragazzina alla prima cotta. Questa vi sembra una storia nota? Vladimir Vladimirovič Nabokov negli anni '50 aveva già pubblicato qualcosa del genere?
E nell'estate del 2000 pure la cantante francese Alizée?




È vero. Avete ragione. La particolarità di questo Una è però che ci racconta di cosa succede dopo. Anni dopo che Ray ha scontato la sua pena dietro le sbarre per pedofilia e Una per gerontofilia, i due si ritrovano, in quella che sarà una tranquilla giornatina tutta da vivere. Sia per loro, che per noi spettatori.


Il film parte da questo spunto molto intrigante, perverso e ambiguo e lo sviluppa bene, ma non benissimo. Parte lento, quindi cresce, senza però esplodere del tutto come ci si potrebbe aspettare ed è come se si frenasse da solo. Un tema così ostico viene affrontato senza moralismi di sorta e ciò è bene. A mancare è giusto il colpo del K.O., la scena madre capace di trasformare una pellicola valida in una eccezionale.


Il tocco registico del quasi esordiente Benedict Andrews inoltre è talmente lieve da risultare quasi inesistente. Si può solo immaginare cosa avrebbero potuto tirare fuori dei registi bastardi come Michael Haneke o Lars Von Trier da una sceneggiatura del genere...
Stesso discorso per la colonna sonora, che avrebbe potuto incidere di più nei momenti più emotivamente forti della pellicola, che pure non mancano, e invece non si segnala in alcun modo.

A centrare il bersaglio sono invece le interpretazioni. Rooney Mara regala al suo personaggio uno spessore notevole e c'è già chi parla di una sua possibile nomination ai prossimi Oscar.


Ho però l'impressione che la ragazza, già candidata due volte in passato per Millennium – Uomini che odiano le donne e Carol, possa ancora crescere parecchio e la nomina in questo caso risulterebbe un tantino eccessiva, ché se no poi si monta troppo la testa. Rooney è un'ottima attrice, ma può fare di più. A livello fisico preferisco invece sua sorella Kate Mara, che mi fa più sangue, mentre a livello recitativo le sta ancora un gradino sotto, almeno per il momento.


Ecco le sorelle Mara. E tu, quale preferisci?



Bene anche Ben Mendelsohn, attore rivelazione della (noiosetta) serie Bloodline, nei panni del pedofilo (ma non troppo) di turno.


Benissimo poi Riz Ahmed, quello di The Night Of, ormai una garanzia del piccolo e del grande schermo.


Complice un finale di quelli sospesi che possono voler dire tutto, e invece finiscono con il non dire un bel nulla, Una resta una pellicola solo potenzialmente devastante. Una visione che lascia il segno e può aprire infinite riflessioni, ma che allo stesso tempo non riesce a coinvolgere e sconvolgere quanto le premesse lasciavano immaginare. Tra echi della miniserie britannica Thirteen, il film Thirteen – 13 anni con Nikki Reed ed Evan Rachel Wood, un pizzico di Hard Candy e di Little Children, oltre ovviamente al citato Lolita, Una è una nuova visione che parla con coraggio e originalità di un tema come quello della pedoflia, tra i più ostici da affrontare, perché si rischia o di cadere nel facile moralismo o nella preoccupante apologia.
Giudizio finale: Una è una pellicola valida, ma Una non è una pellicola unica.
(voto 6,5/10)

4 commenti:

  1. Me l'aveva consigliato quel consigliatore di Mr. Ink, ma sta ancora lì, in attesa, ché ha l'aspetto tanto grigio, tanto lento di quei film per cui ci vuole la serata giusta. Mi informi però che sì, ne vale la pena, e che soprattutto c'è Riz Ahmed, quindi le sue quotazioni salgono.
    Fra le sorelle Mara, ovviamente, scelgo l'unica e inimitabile Venier!

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  2. Nonostante il cast, non mi ispira manco per sbaglio.
    E per UNA volta, direi che voglio fidarmi del mio istinto e del tuo parere tiepidino.

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  3. Mi era piaciuto un po' più che a te.
    E sono passati i mesi, ma qualcosa ha lasciato.
    Benché ci sia Rooney Mara, che mi sta antipatica, ma tra questo e A Ghost Story sceglie sempre film giusti.

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