lunedì 31 maggio 2010

flash, 31 maggio

Poche novità oggi, visto che negli U.S.A. è festa per il Memorial Day e sui siti italiani la notizia più interessante che ho trovato è stata questa.

I Korn hanno fatto un nuovo video bello violento.
Dopo l’ottimo comeback dei Deftones e l’imminente ritorno dei Limp Bizkit, che sia già ora per un revival nu-metal?



Uno dei video più brutti visti quest’anno, dalla colonna sonora di quello che si preannuncia il peggior remake di tutti i tempi: la nuova versione di Karate Kid con il figlio (che avrà 6 anni ma se la tira già come se fosse la più grande star di Hollywood) di Will Smith. Insieme a lui in questo pessimo pezzo c’è il bimbo-minkia più bimbo-minkia del momento: Justin Bieber.


Dopo vari tentativi falliti, a 42 anni Celine Dion è finalmente riuscita a rimanere incinta: avrà addirittura due gemelli! Sì, oggi dite ignari: “Chissenefrega”. Ma un domani che ‘sti due Dion qua sforneranno la cover di “My heart will go on” per il remake in 5D che James Cameron farà di Titanic, allora vi ricorderete amaramente di questo giorno…

E per lasciarvi nel cuore della notte con un gran video e una grandissima canzone, ecco “Night” dei Zola Jesus

Sui giovani d'oggi ci scatarro su (Amore 14, Federico Moccia)

Amore 14
(Italia, 2009)
Regia (???): Federico Moccia
Cast: Veronica Olivier, Raniero Monaco Di Lapio, Giuseppe Maggio, Beatrice Flammini, Flavia Roberto, Alice Torriani

Mi aspettavo il peggio.
Ma il peggio non era nulla al confronto di questo.
Pronti, via: sia parte con una voce fuori campo di una ragazzina insopportabile di 13 anni che pavla con la evve moscia. Poi c’è una scheda di presentazione che sembra fatta con PowerPoint e la voce ancora più insopportabile del “registone” Moccia. Dopo 5 minuti di sta puttanella con la evve moscia non si può già più trattenere gli istinti suicidi, per non dire quelli omicidi.

I ggiovani d’oggi non sono così, ma non sono così le persone di alcuna età, razza, luogo geografico o era temporale. Tutto questo mondo esiste solo nella mente malata, disturbata, degenerata di Federico Moccioso Moccia. E se tali persone esistono, la colpa è dello stesso Moccia: le ragazzine dopo aver letto i suoi romanzi e visto i suoi film diventano come i suoi personaggi, creando un vero e proprio corto-circuito in grado di mandare a puttane la loro vita: non sono 13enni vere, ma vivono la vita delle 13enni così come se la immagina Federico il Piccolo.

Non c’è una storia vera e propria. In Amore 14 c’è solo un elenco: di persone,di fatti, di ragazze, di ragazzi, di oggetti, tutto viene classificato in categorie definite e immutabili.
C’è l’amica princess e quella mangiona, ci sono gli amici (gay?) uno nerd e l’altro emo, il fratello aspirante scrittore che somiglia (ma dove?) al Matt Dillon di Rusty il selvaggio e in realtà è una sorta di alter-ego di Moccia da giovane (o più probabilmente di come avrebbe voluto essere), la compagna ripetente zoccola, la sorella “antipatica” (ma in realtà è il personaggio più decente di ‘sta roba che mi vergogno a chiamare film), i nonni finto moderni (e molto prevedibilmente il nonno ci rimetterà le penne nell’immancabile momentone drammatico del film).
L’elenco della marchette del film è infinito. Si parte con uno spottone della Tim Tribù non velato né un cazzo, proprio gettato in faccia al pubblico con tanto di logo in bella mostra, e poi cellulare LG, zainetto Eastpack, album da disegno Fabriano, la cantante Dolcenera, uno striscione sponsorizzato Cornetto Algida, la catena di cazzate per ragazzine Amori, pure la pubblicità di un sito (scuolazoo.com)…
Per fare l’intellettuale, Moccia cita pure Hemingway, Bukowski, Petrarca e Wallace, che si stanno tutti rivoltando energicamente nella tomba. E cita pure i Justice, i Radiohead (sacrilegio!), la telefonata multipla del film Mean Girls (copiata molto, ma molto malamente) e mette in colonna sonora Ladytron e Royksopp (secondo me del tutto ignari di aver ceduto i diritti delle loro canzoni a simile porcati), trovati probabilmente facendo un giro random su internet a caccia di gruppi electro troppo cool tra i giovanidoggi.
E il Moccia vuoi che si faccia mancare anche i nuovi lucchetti? Ma no. Stavolta è la volta del pozzo della luna piena (che sembra il pozzo di The Ring): butti una moneta in fondo al pozzo e se becchi il riflesso della luna piena il desiderio che hai espresso si avvera. Io ho espresso il desiderio che Moccia sparisca dalla faccia della Terra, ma per il momento non sembra ancora aver funzionato.

Se proprio vogliamo trovare una vaga storia principale, ovviamente, è quella d’ammmore. La giovanissima protagonista Carolina conosce Massi, una sorta di nuova Scamarcio (ma Scamarcio è un ottimo attore, questo è solo un cretino) che quando parla giuro che non si capisce una mazza. Andare a un corso di dizione, no eh? Comunque sto tipo dopo un solo pomeriggio che si conoscono le ha già comprato: un cd di James Blunt (altra marchetta), un cannocchiale e una stella con il nome di lei. Budget stimato: 200 euro per il primo appuntamento. Insomma: questo non è un film romantico, né è un film adolescenziale. Questa è una stronzata di fantascienza!
A confermare questa teoria ci si mettono pure lampi di follia inconcepibili: un cartomante immaginario, un telecronista che tiene il punteggio dopo che i ragazzini baciano la pischella, una scena onirica con Alessandra Amoroso in colonna sonora!!! Cose che sono rimasto 5 minuti lì paralizzato a chiedermi “Cosa cazzo sta succedendo?” Cose che a David Lynch gle fanno ‘na sega!

Tornando alla storia, dopo l’incontro maggico alla Caro rubano il cellu, nn riesce + a rintracciare il boyfriend e cioè raga è troppo 1 tragedy. Dopo il periodo di depression, la Caro incontra un nuovo tipo, un certo Lele, un cretino snobbe totale, l’unico essere al mondo con una evve moscia ancora più insopportabile della protagonista. Quindi arriva Nico, il figlio del benzinaio fissato con le pinne in moto. Sto qua perlomeno non c’ha la evve moscia, ma lui e i suoi amici sono troppo zarri e barbari per lei che è tutta fighetta e pariolina e se la tira un casino ed è pure una bella zoccolina visto che a 13 anni s’è già passata mezza Roma.
Poi in disko finalmente ribekka l’amore della sua vita, si mettono insieme pucci pucci kiss kiss e va tutto a gonfie vele. Stanno pure per fare all’amore, quand’ecco che lui zaaaan si fa la sua migliore amica, altra signora zoccola. Il mondo di Caro va in pezzi, lei si chiede: “Sarò mai di nuovo felice? Penso di sì, in fondo ho solo 14 anni.” Titoli di coda.
Arrivati, stremati, alla fine ci si chiede: “E allora? Qual è il significato di tutto ciò? Cosa ha voluto comunicare Moccia al mondo con questo campionario di stereotipi, nomi & marchi?


Gli uomini odiano, si ammazzano, distruggono l’ambiente, fanno guerre. Perché? Forse perché ci sono film come questo che provocano tali impulsi. E lui, il piccolo Federico Moccia, deve avere avuto un infanzia davvero di merda, per essere cresciuto così. Minimo glielo mettevano in culo da piccolo. Questo film è la chiara prova che Moccia o ha tendenze pedofile (neanche tanto velate) oppure tendenze transessuali. Non nel senso che vorrebbe essere una donna; nel senso che lui vorrebbe essere una ragazzina di 13 anni, talmente è morbosa l’attenzione del 46enne scrittore/sceneggiatore/registone romano nei confronti della vita di un gruppo di superficiali ragazzine di 3a media. Quindi, Carabinieri, smettetela di tormentare Alberto Stasi e andate a perquisire il pc di Moccia. Mi sa che ci trovate dentro della roba bella interessante!

Un primato assoluto comunque va a questo Amore 14.
Credo sia la cosa più irritante che io abbia mai visto.
Tra 20 anni forse verrà rivalutato come capolavoro del trash degli anni 2000.
O più probabilmente verranno bruciate tutte le copie di questo film e io danzero felice tra le fiamme.
(voto 0-
e un consiglio a Moccia: fatti vedere da uno psicologo, uno bravo!)

domenica 30 maggio 2010

Goodbye easy rider



Dennis Hopper (1936-2010) in Velluto Blu di David Lynch

venerdì 28 maggio 2010

flash, 28 maggio (Kanye West, Rihanna, Transformers 3...)

Kanye is back! Power è il primo pezzo che si può ascoltare dal suo prossimo album, apparentemente intitolato Good Ass Job.
La stramba canzone contiene un sample da 21st Century Schizoid Man dei King Crimson. Da risentire...


Scelta la sostituta di Megan Fox per Transformers 3. Sarà la modella inglese Rosie Huntington-Whiteley. Se avete dubbi sul fatto che possa essere all'altezza della Fox, guardatevi questo video e non avrete più dubbi!


Sempre a proposito di gnocc.. ehm, ragazze, Rihanna ha fatto un video lesbo! Con Laetitia Casta!!!
(la canzone Te amo non è un granché, ma a chi importa?)


Nuovo gruppo: si chiamano ceo (scritto tutto minuscolo) ed è tutto ciò che so di loro.
Fanno un pop leggermente elettronico e molto chill.out.
E il video di Come With Me è decisamente notevole.


Per chiudere in bellezza, una deliziosa fischiettabile canzoncina indie-pop: Bonfires dei brasiliani Rosie and Me

Yo fratello! (Mio fratello è figlio unico, Daniele Luchetti)

Mio fratello è figlio unico
(Italia, 2007)
Regia: Daniele Luchetti
Cast: Elio Germano, Riccardo Scamarcio, Diane Fleri, Luca Zingaretti, Anna Bonaiuto, Alba Rohrwacher, Angela Finocchiaro, Ascanio Celestini

“Mio fratello è figlio unico”, cantava Rino Gaetano, “perché non ha mai criticato un film senza prima prima vederlo”


Grazie alla vittoria a Cannes di Elio Germano per la sua interpretazione in La nostra vita (attualmente nelle sale), ho ripescato questo precedente film di Daniele Luchetti che fino ad ora avevo sfortunatamente mancato.
Nella Latina degli anni Sessanta, Elio Germano qui è Accio, uno dalle idee mutevoli e non proprio chiare che parte dal seminario per diventare prete, poi diventa fascio e quindi diventa comunista (non a caso, il libro da cui è tratta la pellicola si chiama proprio Il fasciocomunista). C’è molta Italia, anzi Itaglia, in questo film. Dalla battaglia tra ideologie così contrastanti che nel nostro paese è sempre stato (e in parte lo è ancora) vivo come forse in nessun altro paese, alla meglio musica dell’epoca (grandiosi i due pezzi di Nada presenti: Ma che freddo fa e Amore disperato).
Elio Germano è ottimo nel disegnare un personaggio sfaccettato dotato di una certa confusione esistenziale e allo stesso tempo anche di una grande energia e vitalità, Riccardo Scamarcio ha gioco facile nella parte del bel tenebroso di sinistra che non gli richiede nemmeno lo sforzo di recitare, e Diane Fleri è irresistibile con quel suo marcato accento francese e quel neo vicino alla bocca (ma questa per chi seguiva I liceali non è certo una novità).
Il film vive nel suo stare vicino ai personaggi, nel disegnare un’Italia anni ’60 con i suoi difetti ma ancora il suo fascino. Quello che oggi ha in gran parte perso.
(voto 7)

giovedì 27 maggio 2010

flash, 27 maggio (Vampire Weekend, Charlotte Gainsbourg, Arcade Fire, Beck, Ash...)

Nuovo -fantastico!- e -folle!!!- video dei Vampire Weekend, dandies Versailles-style a caccia di hamburger e ragazze in bikini nella super-estiva Holiday



e sempre a proposito di Vampire Weekend e di vampiri, cliccando QUI potete ascoltarvi il loro nuovo epico pezzo Jonathan Low, incluso nella colonna sonora di Eclipse.

Ah Charlotte Gainsbourg, mon amour. Come non segnalare ogni cosa che questa donna fa?
Eccovi allora il nuovo video per Time Of The Assassins. Naturista e con una inquietante (ma per fortuna non troppa) vicinanza alle atmosfere di Antichrist

Ad American Idol 2010 ha trionfato tale Lee DeWyze, che ha battuto la favorita Crystal Bowersow. Yeah, I know: potevate sopravvivere anche senza sapere questa news, però è piuttosto bravo il tipo. Soprattutto se paragonato a Marco Carta o altri presunti "fenomeni" dei talent-show nostrani...


Nuovo trailer per il film Jonah Hex, sull'(anti)eroe DC Comics dal volto sfigurato interpretato da Josh Brolin (W., Non è un paese per vecchi). Il rischio boiata è altissimo (il trailer fa pensare a un incrocio tra Codice: Genesi e Wild Wild West...) però c'è Megan Fox!

Beck negli ultimi tempi si è dato alle cover. Invita amici (illustri) in studio e riregistra interamente dischi storici. Adesso è la volta di Kick degli INXS e questa è Never Tear Us Apart con una eccellente St. Vincent alla voce

e poi una versione molto stilosa e relax della super-hit Need You Tonight

Gli Arcade Fire sono una delle migliori indie-pop-rock band dell'ultimo decennio e sono tornati non con uno, ma con due singoli nuovi di pacca. La melodrammatica The Suburbs, che mi ricorda lo stile del sottovalutato cantautore Ed Harcourt, e l'esaltante glam-rock nervoso di Month of May. Le potete scaricare QUI e ascoltare qui sotto.



Gli Ash hanno riciclato il loro filmino splatter-horror Slashed come video per il nuovo singolo Binary. Divertentissimo (e come special guest-stars ci sono i Coldplay!)

Il figlio del Duce (Vincere, Marco Bellocchio)

Vincere
(Italia, 2009)
Regia: Marco Bellocchio
Cast: Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Fausto Russo Alesi, Michela Cescon, Corrado Invernizzi

Si può provare empatia, o anche solo un fugace moto di simpatia, nei confronti di personaggi come Benito Mussolini o la sua moglie segreta Ida Dalser? La mia sincera risposta è no.
Questo film è registicamente notevole, le inserzioni del vasto archivio Luce sono utilizzate da Bellocchio in maniera ottima, spesso geniale, e (cosa non scontata) persino in maniera ironica. Un pregio che innalza il film a un livello cinematograficamente eccellente.
Però il coinvolgimento emotivo, almeno per quanto mi riguarda, è stato molto basso. Filippo Timi è un grandioso Mussolini. Che questo sia un complimento o meno lo decida lui. La figura del Duce rimane comunque a parte, perché questa non è la sua storia e così -molto intelligentemente- a un certo punto del film Timi scompare (compaiono solo immagini di repertorio del Duce vero), così come Mussolini scompare dalla vita della Dalser. La getta nel cesso come una merda e poi tira l’acqua. O meglio, la getta in un manicomio e fa sparire ogni documento riguardante il loro matrimonio e il loro figlio, entrambi segreti e censurati.
Strano che a Berlusconi non sia venuta in mente un’idea del genere con Patrizia D’Addario. O forse l’ha avuta ma non ha fatto in tempo ad attuarla?
E se anche il Berlusca avesse da qualche parte un figlio segreto, un Pier Silvio Jr., e magari la madre fosse quella tizia? Com’è che si chiama? Ah, già… Noemi Letizia.

Tornando al cine, Giovanna Mezzogiorno nei panni di Ida Dalser Mussolini offre una buona prova d’attrice, ma è come se pure lei rimanesse distante da un personaggio che è sì stato vittima del Duce, ma che il Duce lo amava profondamente e che ne era fiera moglie. Si può provare pena per una donna del genere, questo sì, ma simpatia no.
Lo psicologo che promette di farla uscire dal manicomio, nemmeno lui manterrà la promessa. E allora l’unico personaggio a cui sentirsi un minimo vicini é il figlio segreto, Benito Mussolini pure lui. Che con un nome del genere è difficile prenderlo in simpatia, però ispira se non altro una certa tenerezza.

Film quindi notevole, ma freddo. Non mi ha smosso dentro. Non mi ha provocato nemmeno odio (non più di tanto, almeno). Solo una certa tristezza per un periodo davvero merdoso della storia d'Italia che paradossalmente qualcuno non vede l'ora di far rivivere (in parte riuscendoci pure). Tale distacco emotivo può essere anche dovuto alla frammentarietà del racconto, necessaria visto che la storia si dipana su un arco temporale decisamente lungo; però allo stesso tempo non permette di entrare veramente dentro. Da vedere per conoscere una vicenda tenuta vergognosamente sotto segreto (che dietro ci fosse lo zampino del nonno di Minzolini?) e ancora oggi misteriosa e per ammirare le invenzioni di regia di un Bellocchio in ottima forma.
Ai David di Donatello 2010, Vincere nonostante il titolo è stato battuto da L’uomo che verrà. Film ambientato poco dopo, verso la fine del trentennio fascista, altrettanto duro ma dotato di maggior cuore.
(voto 6/7)

Potete scaricarlo/vederlo in streaming QUI

mercoledì 26 maggio 2010

flash, 26 maggio (Mystery Jets, Jafar Panahi, Liam Gallagher, Florence and the Machine...)

Ogni tanto dal mondo arrivano anche delle buone notizie: il regista iraniano Jafar Panahi è stato rilasciato. Certo, dietro una cauzione da 160.000 euro e un processo ancora a carico per aver fatto un film contro il regime.
Dall'Italia, invece, nessuna buona nuova. Come al solito.

Canzone del giorno, della settimana, del mese, forse dell’anno: “Dreaming Of Another World” dei Mystery Jets, un gruppo che si prepara a fare il disco più bello dai tempi della fine del brit-pop, almeno per gli amanti del genere.


Rimanendo in tema brit-pop, Liam Gallagher ha annunciato il nome della sua nuova band.
Non si chiameranno Oasis 2 - La vendetta (mi spiace per chi ci aveva scommesso sopra dei soldi), bensì Beady Eye, che significa: occhio piccolo come uno spillo, tipico delle persone handicappate. Bel nome °_°
In autunno dovrebbero far uscire il loro album d'esordio.

Video incantato per Florence and the Machine, una che dopo appena un album non ha già più nemmeno bisogno di presentazioni. Questa è "Cosmic love"

C'è una nuova tizia in città. È sexy, canta molto bene, ha uno stile country-pop tra Amy MacDonald e Sheryl Crow, ha fatto un pezzo dal ritornello catchy come "On your head". Non vedo motivi perché non dovrei presentarvela, in anteprima (forse) mondiale.
Ah già, dimenticavo: si chiama Tiffany Page.

Noia mortale (The Final Destination 3D)

The Final Destination 3D
(USA, 2009)
Regia: David R. Ellis
Cast: Bobby Campo, Shantel VanSanten, Nick Zano, Haley Webb, Mykelti Williamson, Krista Allen

Mi è sempre piaciuta la saga di Final Destination. Roba da toccarsi i maroni, con tutte ‘ste premonizioni mortali, ma ha il suo fascino. Il primo mitico episodio è qualcosa che non va visto per nessuna ragione al mondo prima di prendere un volo. Nel 2000 presentava una scena di disastro aereo che anticipava sia l’11 settembre (ve l’ho detto di toccarvi i maroni) che Lost. Il secondo capitolo si segnala per la sua svolta decisamente splatter, che lo rende un intrattenimento piacevole. Perlomeno se vi piacciono questo genere di intrattenimenti macabri. Il 3 cominciava a mostrare i primi segnali di logorio e rottura di palle della formula, ma era ancora guardabile. Questo episodio 4, che per racimolare qualche soldo extra è uscito in 3D, è invece roba da addormentarsi. Tutte le scene sono prevedibili. Una tragedia sta per accadere da un momento all’altro e questo ormai lo sappiamo, ‘ndo sta la tensione? In più, anche se gli autori ci provano, non c’è un filo di umorismo neanche a invocare la Morte in persona. Gli attori (tra cui si segnala la caruccia Shantel Van Santen dell’ultima stagione di One Tree Hill) raggiungono poi altissimi livelli di scazzo interpretativo. In 3D si vantano gli autori fin dal titolo! Sì, ma pur sempre un disastro.
La scena finale, in cui gli spettatori di un film in 3D finiscono vittime di un esplosione, suona come un sinistro avvertimento: se andata vedere questo film, vi annoierete a morte!
(voto 3)

martedì 25 maggio 2010

flash, 25 maggio (Lost, Klaxons, Rihanna...)

Visto il finale di Lost. Non anticipo nulla (non sono così bastardo) ma è un doppio episodio intenso ed emozionante. Degli ultimissimi minuti ci sarà da discutere a lungo, però quella che ne esce nel complesso è una delle serie più incredibili nella storia della tv. Sicuramente merita un post a parte, ma nel frattempo godetevi questi divertenti 3 finali alternativi (potete guardarli tranquillamente anche se non avete visto l'episodio). E stasera mi sparo il the end assoluto di un'altra delle mie serie preferite di sempre: 24, giunta a fine corsa dopo 8 stagioni.


Il nuovo pezzo pop degli italiani Ex-Otago devo proprio inserirlo nella mia playlist per andare a correre. Si chiama, ehm, "Marco corre".

Se non vi piace Rihanna, vi piacerà ancora meno dopo averla vista giocare a fare la "Rockstar 101" di plastica in questo suo nuovo video. Se vi piace, ve la godrete mentre gioca a fare la rockstar di plastica insieme a Slash e Travis Barker dei Blink-182. E la cosa le riesce piuttosto bene.

I Big Pink sono pronti a infuocare "Tonight". Per il video però non è che si siano esattamente sprecati...

Sad news numero 1: è morto lo sceneggiatore Simon Monjack, 39 anni, marito di Brittany Murphy, ad appena 5 mesi dalla scomparsa della moglie. Cause naturali, dice il coroner. Crepacuore, dico io. Dopo la morte di Brittany aveva dichiarato: "Il mio mondo è stato distrutto."

Sad news numero 2: se n'è andato anche Paul Gray, 38 anni, bassista dei metallari mascherati Slipknot. In suo onore, vi propongo l'ottimo video horror di "Psychosocial".

"Flashover" è la nuova canzone dei Klaxons. Non si sentivano dal lontano 2007. Pezzo rabbioso e cazzuto. Sounds good & crazy. Potete sentirlo QUI

Bianco, rosso e pretone (Io, loro e Lara, Carlo Verdone)

Io, loro e Lara
(Italia, 2010)
Regia: Carlo Verdone
Cast: Carlo Verdone, Laura Chiatti, Marco Giallini, Anna Bonaiuto, Sergio Fiorentini, Angela Finocchiaro, Agnese Claisse, Olga Balan

Difficile chiedere a Verdone qualcosa di diverso dal fare Verdone. Anche se in questo ultimo Io, loro e Lara interpreta un prete in crisi di coscienza che si prende una pausa dalla Chiesa dopo una missione in Africa è sempre lui. Bianco, rosso e pretone.

La storia del film, mettiamolo subito in chiaro, non è un granché. La critica alla casta ecclesiastica sarebbe essere potuta ben più feroce e dirompente. Piatto pure lo stile registico. Verdone non è mai stato Kubrick, vero, ma in film come Sono pazzo di Iris Blond o Maledetto il giorno che t'ho incontrato è riuscito a fare di meglio. D'altra parte, quando si prosegue con 'sta moda -soprattutto italiana- di voler essere attore protagonista, regista e sceneggiatore allo stesso tempo anche quando non sei Woody Allen, non sempre tutti i compiti possono riuscire al meglio. Almeno le scelte musicali poteva delegarle a qualcun altro: David Sylvian e Ryuichi Sakamoto non c'azzeccano una mazza con l'atmosfera del film, oltre a suonare decisamente jurassici.

Il merito principale della pellicola, che per una commedia non è certo un dettaglio da poco, è però che se ride. Se ride parecchio. In questo, il buon Carletto è aiutato da una serie di personaggi secondari really really spassosi: Verdone-Prete ha un padre (nel senso di papà, non nel senso religioso) che si fa le canne e tromba come un riccio con la nuova moglie/badante moldava, un fratello cocainomane che continua a tirar su dal naso dall'inizio alla fine del film (un ottimo Marco Giallini) e una nipote che è diventata emo e ha un’amica clone uguale a lei (per me i due personaggi più divertenti del film).
Il merito principale della protagonista femminile Laura Chiatti è invece quello di mostrare i capezzoli. Per il resto, non è certo la Cameron Diaz di Tutti pazzi per Mary e i ritmi della commedia non le si addicono più di tanto.
Verdone-Prete è quindi sempre Verdone-Carlo. Se vi è piaciuto in passato vi piacerà anche questo: divertente, ironico e leggermente malinconico. Se non vi è mai piaciuto, rivedetevi Compagni di scuola e cambierete subito idea.
(voto 6+)

lunedì 24 maggio 2010

flash, 24 maggio

«Siccome i nostri governanti in Italia rimproverano sempre al cinema di parlare male della nostra nazione, io volevo dedicare questo premio all’Italia e agli italiani che fanno di tutto per rendere l’Italia un Paese migliore, nonostante la loro classe dirigente.» Parole di Elio Germano, miglior attore a Cannes per La nostra vita di Daniele Luchetti ex-aequo con il premio Oscar Javier Bardem, mica con Massimo Boldi.



Naturalmente il TG1 di Minzolini non ha mandato in onda il discorso dell'attore. «Ma quale censura?» hanno commentato dal TG. «Abbiamo avuto degli inconvenienti tecnici.»
Certo, come no. D'altronde anche in Iran capitano spesso questo genere di "inconvenienti tecnici".


Per il resto, oggi ho cercato di isolarmi dal mondo per evitare qualunque tipo di spoiler  e anticipazione sul finale di Lost, che ora corro a vedere!!!

Fo**imi ancora

Baciami ancora
(Italia, 2010)
Regia: Gabriele Muccino
Cast: Stefano Accorsi, Vittoria Puccini, Claudio Santamaria, Giorgio Pasotti, Pierfrancesco Favino, Marco Cocci, Sabrina Impacciatore, Daniela Piazza, Primo Reggiani, Adriano Giannini, Valeria Bruni Tedeschi

Le premesse certo non sono delle migliori. Gabriele Muccino torna dalla trasferta hollywoodiana con in valigia l’orripilante inno al capitalismo e al conformismo sociale titolato La ricerca della felicità e il sonnacchioso inno alla vita new-age di 7 anime. In più, tanto per tirar su qualche altro soldino, il Muccino si è messo a fare tutta una serie di pubblicità merdose (la Tband Tim la scorsa estate, quest’anno la minchiata con Christopher Lambert per Fiat).
Dico questo con rammarico, visto che i suoi film italiani mi sono piaciuti. Davvero frizzante e divertente all’esordio con Ecco fatto; piacevolmente adolescenziale, prima che il genere adolescenziale venisse sputtanato da Moccia, in Come te nessuno mai (il suo film che preferisco); melodrammatico e con tentativi (magari non del tutto riusciti) di descrizione generazionale in L’ultimo bacio. Infine, esageratamente melodrammatico e con tentativi (anche qui non pienamente riusciti) di descrivere la società italiana tra veline e borghesia romana in Ricordati di me. Tutti film se non altro personali e vivi.
A far da traino al suo ritorno in patria, per cui ha rispolverato i personaggi del suo film più celebre, è arrivata poi la canzone “Baciami ancora” del Jovanotti. Una ruffianata assurda, laddove “L’ultimo bacio” di Carmen Consoli era una delicata, dolce, bella ballad nostalgica.

Premesse non delle migliori e anche l’inizio non è dei più esaltanti. La voce fuori campo alla American Beauty era roba da 10 anni fa. Il cercare di scimmiottare l’intreccio di personaggi di Magnolia pure. Moh basta, però. Ecco: i personaggi del film sembrano rimasti ancorati allo scorso decennio. Nel passaggio dai 30 ai 40 non sono cresciuti per niente. Forse sono persino regrediti.
Accorsi è ancora più frenetico e nervoso, tanto che, ironia della sorte, in questo Ultimo bacio – Parte seconda ci rimette quasi le penne per lo stress. Dategli dello Xanax, please, o fatelo andare da uno strizzacervelli bravo.
Pierfrancesco Favino ha le orecchie e un ego ancora più grosso. E pensare che c’è chi lo considera un sex-symbol.
Giorgio Pasotti è cambiato. In peggio. L’hanno ridotto davvero in uno stato pietoso, con una pettinatura che al confronto il Javier Bardem di Non è un paese per vecchi quando passa per strada lo chiamano “Ah bellicapelli!”
Per fortuna che c’è Claudio Santamaria in versione depresso-psicopatico ad alzare il ritmo di un film che parte piatto.
Marco Cocci è sempre quello libero, indipendente, che sogna di fuggire da questa Italia di merda senza prospettive e da un lavoro eternamente precario al supermercato.
E anche Muccino alla fine è sempre lo stesso. È tornato con una consapevolezza maggiore dei propri mezzi, una fotografia più ricercata ma fondamentalmente è lo stesso che era prima di attraversare l’Oceano. Il che, visti i risultati americani, è un bene anche se i difetti pure stavolta non mancano: la sceneggiatura ha delle svolte facili e prevedibili, Muccino ha un gusto musicale da spot Barilla e costruisce paesaggi agresti da cartolina, per non dire da spot Tim.

Qualche cosa però è cambiata, almeno a livello di cast femminile. Anche nelle critiche negative al film, quasi tutti hanno sostenuto quanto Vittoria Puccini fosse brava e non facesse sentire la mancanza di Giovanna Mezzogiorno. No, dico: stiamo scherzando? Elisa di Rivombrosa che sostituisce la (forse) migliore attrice italiana di oggi e si dice che non si sente la sua mancanza? Ma andatevenetuttiaffaaaaaaancuore
Ché pure fisicamente le due non c’azzeccano una mazza l’una con l’altra e solo quello stordito di un Accorsi può essere l’unico a non accorgersi che sua moglie si è trasformata in un’altra donna, mentre prova in tutti i modi a fottersela, pardon “baciarla”, ancora.
Se ne L’ultimo bacio era la ragazzina Martina Stella a far scatenare la crisi, stavolta in un ribaltamento dei sessi è Daniela Piazza, la moglie di Dumbo Favino, a spassarsela con un ragazzino più giovane.
E poi c’è Sabrina Impacciatore, migliorata sia fisicamente che a livello recitativo. Sembra oggi quasi una Charlotte Gainsbourg de Tor Vergata. Aò.

Son tornate le lucciole a Roma, canta Jovanotti. E proprio come una "lucciola" che si è prostituita a Hollywood, anche Muccino è tornato. Tra luci e ombre, con i suoi pregi e i suoi difetti. Ma almeno ha smesso per un momento di fare lo schiavetto al soldo di Willy Smith, di Tim o di Fiat (seppure qua dentro c’è una gran bella marchetta della Lancia Ypsilon) e ha fatto un cinema suo al 100%.
(voto 5,5)

domenica 23 maggio 2010

The Champion

È Dio che ha creato Mourinho o Mourinho che ha creato Dio? È una domanda che lo stesso Jose ogni tanto si pone per darsi poi la ovvia risposta: Mourinho ha creato Dio e tutto il mondo in cui viviamo.
Jose Mourinho è considerato un antipatico, uno stronzo. Perché? Io questo proprio non lo so. A me vengono in mente ben poche persone che mi fanno altrettanto ridere: giusto Cartman di South Park, Stifler di American Pie, il Dr. House… In effetti tutti personaggi piuttosto stronzi, a pensarci bene.
Mourinho mi è sempre piaciuto perché dice quello che pensa, non si censura, non lecca culi. Le suona e le canta a tutti, senza timori reverenziali. Cosa fuori dal mondo per l’ambiente calcistico italiano, dominato da schiavi dei poteri forti (molti giocatori della "mia" Juve) e da minorati mentali (tanto per dirne uno: Genny Gattuso, un “terrone” che si vanta di votare Lega).
Mourinho non è solo uno dei migliori allenatori e motivatori di, tipo, tutti tempi. Mourinho è anche un grande comunicatore (“Zero tituli” è uno degli slogan più geniali degli ultimi anni, secondo solo allo “Yes we can” obamiano), un uomo di gran classe, un Personaggio di quelli che meno male che ci sono sennò sai che palle. E sì, forse è anche uno stronzo. Ma andateglielo a dire voi in faccia!

Dopo aver eliminato Chelsea (campione d’Inghilterra) e Barcellona (campione di Spagna), la finale con il Bayern Monaco (campione di Germania) è stata vinta in scioltezza, senza troppi problemi, con una sicurezza e una superiorità impressionanti. Doppio capolavoro di Diego “Armando” Milito e gestione perfetta della formazione e dei cambi di Jose, che non ha sbagliato una mossa, ha azzeccato la tattica migliore e da vero Signore ha regalato pure la gloria del finale a Materazzi.
Vanno riconosciuti i meriti a Mancini per aver trasformato l’Inter in una squadra di nuovo vincente, ma Mourinho ha fatto il passo successivo, portando la squadra al livello Internazionale che già a partire dal nome gli compete. Una storica tripletta, senza precedenti per una squadra italiana, un’impresa fatta sembrare quasi semplice. Una passeggiata.
Boys don’t cry? No, non ha paura di piangere, Mourinho. E adesso forse se ne andrà e ripartirà proprio da questa Madrid incantata, lasciando l’Inter al top dei top. Sarebbe un peccato, ma tutte le cose belle finiscono. Tra poche ore anche Lost arriverà alla fatidica The End. Ma non è preferibile chiudere alla grande, che andare avanti a stenti all’infinito? Meglio di così, poi, che può ancora fare? E alla fine magari resterà anche, chi lo sa? Comunque vada io gli auguro mille, anzi Milito di questi giorni. A lui e a tutti gli amici interisti.

venerdì 21 maggio 2010

flash, 21 maggio

Video totalmente trash per Goldfrapp, tra disco glam anni '70 e disco Flashdance anni '80. Ah ha ha ha stayin' Alive


Solitamente il genere rock-metal tamarro con assoli di chitarra alla Guns'n'Roses non è che mi entusiasmi molto. Gli Avenged Sevenfold però, pur rientrando alla grande nella categoria, mi gasano parecchio. Questo è il nuovo singolo "Nightmare", il primo dopo la sfortuna scomparsa del loro batterista.


Una nuova canzone si candida prepotentemente a hit-tormentone dell'estate 2010, è questa "Piña Colada Boy" di Baby Alice. Lo so, è una cagata, ma in una giornata in cui si sono sfiorati i 30 gradi un pezzo così mette di buon umore.


Canzone da venerdì sera: "Dancing On My Own", il nuovo singolissimo di Robyn. Ballabile ma anche velata di una grande tristezza di fondo.


Unico commento possibile alle varie notizie politiche/censorie degli ultimi giorni: hanno vinto Loro, l'Italia è sempre più un paese di merda.
passo e chiudo

Che ora è?

La doppia ora
(Italia, 2009)
Regia: Giuseppe Capotondi
Cast: Ksenia Rappoport, Filippo Timi, Antonio Truppo, Geatano Bruno, Michele Di Mauro, Fausto Russo Alesi

La doppia ora si ha quando le ore e i minuti sono uguali. Toh, le 23:23, per fare un esempio concreto che possono capire tutti. Secondo il personaggio di Filippo Timi, quando ti capita di vedere un’ora del genere devi esprimere un desiderio, come quando vedi una stella cometa. La tipa interpretata da Ksenia Rappoport a quel punto gli chiede: “E si avverano?”
“Certo che no,” fa lui.
È un po' di questo che parla il film. Di desideri che non si avverano.


È un momento positivo, per il cinema italiano. Non parlo tanto in senso generale. Parlo semplicemente del mio rapporto personale con il cinema italico. Dopo La prima cosa è bella e L’uomo che verrà, La doppia ora sigla ora una tripletta per me storica. A differenza di quelle altre due ottime pellicole, La doppia ora non va però a scavare nella memoria e nell’essenza dell’essere italiani, bensì è un thriller con venature paranormali molto ma molto internazionale. Non a caso, nel mercato di Cannes ha trovato in questi giorni una distribuzione americana. Probabilmente non farà sfracelli al botteghino, ma almeno dimostrerà al pubblico globale che il cinema italiano non è solo quello delle infinite commedie famigliari. E chissà che poi a Hollywood non pensino anche a un remake: La terza ora?

Riguardo alla trama preverisco non svelarvi nulla. Vi dico solo che nella primissima scena c’è una tizia che guarda Canale 5 nella sua camera d’albergo. Poco dopo si getta dalla finestra. Questo è l’unico momento della pellicola che ho previsto; d’altronde, quando si guarda la programmazione della Mediaset ammiraglia non si può che pensare al suicidio…
Tutto il resto è imprevedibile. Meravigliosamente imprevedibile. Si passa dalla storia d’amore tra due anime perdute che si uniscono, al poliziesco, a un intereccio incasinato alla Vanilla Sky/Apri gli occhi, all’horror, il tutto nella cornice di una Torino really noir.
Grandiosa la coppia formata da Filippo Timi (il nostro Russell Crowe?) e da Ksenia Rappoport (attrice russa che parla l’italiano molto meglio di parecchie sue colleghe nostrane). Il regista Giuseppe Capotondi viene dal mondo del videoclip: oltre a robe per Negrita, Ligabue e compagnia brutta (si deve pur iniziare da qualche parte), ha anche girato video international per Kelis, Ms Dynamite e Keane (l’ottimo “Crystal Ball"). La doppia ora è il suo primo lungometraggio. Certo, non un esordio da tutti i giorni per il cinema italiano.
Canzone ricorrente del film: Cure, “In Between Days”
(voto 8+)

giovedì 20 maggio 2010

flash, 20 maggio

Megan Fox non sarà nel cast di Transformers 3. Il primo film era divertente, il secondo era una merda, la preoccupazione maggiore per gli autori del terzo sarà quindi solo quella di trovare un'attrice al livello (fisicamente) di Megan. L'impresa non sarà certo facile, ma io mi propongo per dare una mano al casting...

Il nuovo film di Alejandro González Iñárritu (21 grammi, Amores perros, Babel) sembra essere uno dei più interessanti tra quelli proposti a Cannes in questi giorni. Ecco un filmato di presentazione, molto Biutiful


Lo so, vi ho già rotto con l'anteprima e poi con la canzone. Adesso però c'è anche il video ufficiale! "Neutron Star Collision (Love Is Forever)" dei Muse, primo singolo dalla colonna sonora di Twilight: Eclipse.


Canzone adolescenziale del giorno: “17” della giovane Sky Ferreira. Davvero niente male.


Probabilmente l'avete già firmato, visto che è apparso su un sacco di blog. Però se ancora non l'avete fatto potete firmare l'appello contro il ddl intercettazioni che limita la libertà di stampa e il senso di giustizia in questo paese, cliccando QUI. Io l'ho firmato. Sperando, forse vanamente, che possa servire a qualcosa.

mercoledì 19 maggio 2010

flash, 19 maggio

Stiamo tutti bene? Sicuri?
Parte stasera su Rai Due il nuovo programma condotto (ebbene sì) da Belen Rodriguez in veste di presentatrice unica, che si chiama appunto Stiamo tutti bene.
Santoro intanto ha lasciato la Rai.
Quanto a me, ho deciso: il decoder per il digitale proprio non lo compro.

Video pupazzoso per i beniamini indie Pains of being pure at heart
Don’t miss it, on Pensieri Cannibali

Guardatevi questi simpatici idioti di Improv Everywhere che rifanno Ghostbusters
loool

Volete uno dei (probabili) tormentoni dell'estate 2010?
Dite di noooo?
Dite di noooo, per favore, nooooo?
E io (basta-rdo) invece ve lo dò lo stesso. Lo firma il dj producer italiano Nicola Fasano in compagnia di quel cane tamarro di un Pitbull. Oye baby
Adesso basta cazzate. Corro a vedermi la nuova puntata di Lost, ché domenica poi c'è l'ultimissimissimissimissimissimissi

Disadattati

Misfits
(UK, Stagione 1)

Le serie televisive americane stanno affrontando un momento di crisi o perlomeno di stasi creativa. I telefilm che hanno ridefinito il decennio scorso sono finiti (Nip/Tuck) o stanno per finire a giorni (Lost, 24) altri continuano a trascinarsi un po’ stancamente (Desperate Housewives, Grey’s Anatomy, CSI e i suoi mille cloni). Ne approfittano allora le serie british: più innovative, vitali, ricche di idee nuove.

Dopo il super cult Skins (gli americani a corto di idee ne hanno appena acquistato i diritti per un remake) il nuovo telefilm UK imperdibile è Misfits. Letteralmente il termine significa “disadattati” ma è anche il nome di uno storico gruppo punk-rock. I Misfits della serie tv sono invece un gruppo di ragazzi/e che si ritrovano insieme nei servizi sociali per problemi e cazzi vari personali. C’è lo sbruffoncello di periferia cacciato di casa dalla madre, la tipica truzza inglese con accento cockney simile alla “tipa” di Little Britain che dice sempre yeah but no but yeah but no, l’atleta di successo che è stato sospeso per doping, un mezzo sociopatico e una fighetta pompinara finita lì in mezzo probabilmente per noia. Già qui ci sarebbero le premesse per una serie interessante, impregnata di un british humor cattivo e di vita vera da realismo di periferia. Invece no. Non basta.

I giovani disadattati dopo essere colpiti da un fulmine durante una stramba tempesta cominciano ad avere dei poteri e non in tutti i casi super. C’è chi diventa invisibile, chi sente i pensieri delle altre persone (e anche dei cani, e i cani hanno dei pensieri folli!), chi fa tornare indietro il tempo e chi eccita istantaneamente le altre persone appena le sfiora. Eh sì, anche quest’ultimo è un potere mica da poco! Ma anche altre persone in città sembrano aver acquisito delle caratteristiche quantomeno singolari dopo la tempesta. C’è chi si sveglia nudo in mezzo alla strada nel mezzo della notte e una vecchietta riesce a ritornare giovane.
Strepitosa la colonna sonora, come sempre quando ci si trova di fronte a produzioni inglesi. Si va dalla sigla dei The Rapture a una scena di sesso divertentissima con “Girl, you’ll be a woman soon”, dai Joy Division a un momento memorabile sulle note di “You’re beautiful” di James Blunt.
Una serie divertentissima, sessualmente esplicita, con qualche accento fantascientifico (più che altro parodico) e pure horror, diversa da ogni altra cosa in tv. Se volete vedere qualcosa di NUOVO è ciò che fa al caso vostro.
Per il momento mi resta in testa solo un dubbio: i nostri giovani disadattati si trasformeranno in veri Heroes o rimarrano sempre dei Misfits sfigati? Io opto più per la seconda opzione.
(voto 9)

In attesa che qualche rete illuminata (Mtv?) la trasmetta anche sugli schermi televisivi, la web tv Bonsai la proporrà a partire dal 29 maggio. Altrimenti la trovate già in rete con sottotitoli italiani forniti dai sempre idoli di italiansubs.


martedì 18 maggio 2010

flash, 18 maggio

In un fottuto 18 maggio di esattamente 30 anni fa moriva Ian Curtis, il cantante dei Joy Division, una delle più magnifiche e influenti band nella storia della musica.  Se non l'avete già fatto, vi consiglio di vivervi la sua intensa seppur breve esistenza nell'ottimo film biografico Control, firmato Anton Corbijn. Io vi propongo uno tra i (molti) pezzi migliori della sua band


Marcello Lippi ha lasciato fuori Grosso dalla lista dei convocati per i prossimi Mondiali. "Non ho debiti di riconoscenza", ha affermato l'allenatore. Atteggiamento giusto, se si vuole vincere un Mondiale che tanto non rivinceremo. Però un cazzo di cuore, quest'uomo proprio non ce l'ha?

I grandiosi alternative-rockers Silversun Pickups hanno fatto un nuovo video per "The Royal We". Potevo non proporvelo? Certo che no!



Dopo l'anteprima di 30 secondi, ecco la nuova canzone completa dei Muse, "Neutron Star Collision (Love is Forever)" dalla colonna sonora di Twilight - Eclipse. Dall'anteprima sembrava meglio :(


Il nuovo pezzo dei OneRepublic è un po' il solito pezzo dei OneRepublic. Però ha una sezione d'archi davvero magnifica.


Oscurantismo. Da oggi da me non si vedono più Rai Due e Rete 4. Stasera mi perdo uno speciale su Papa Giovanni Paolo II. Mi sa che aspetto ancora un po' prima di prendere il decoder per il digitale...
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com