mercoledì 24 maggio 2017

Ghost in Translation





Ghost in the Shell
Regia: Rupert Sanders
Cast: Scarlett Johansson, 'Beat' Takeshi Kitano, Pilou Asbæk, Juliette Binoche, Michael Pitt


Avete presente la trama di RoboCop?
Ecco, bravi. Io non tanto. Da quel che ricordo, comunque, in seguito a uno scontro con dei criminali, un valoroso poliziotto finisce mezzo morto. Le parti mutilate del suo corpo vengono allora sostituite da parti robotiche ed è così che nasce RoboCop, un superpoliziotto mezzo umano e mezzo droide.
Bene. Grande idea. Ma sapete quale sarebbe un'idea ancora migliore?
Al posto di un poliziotto uomo, prendere una donna e realizzare una RoboGirl. Non una donna qualunque, però. Una strafiga.
Sì, ma chi?

La sezione di Sicurezza Pubblica numero 9, un'organizzazione antiterrorismo cibernetico gestita dalla Hanka Robotics, non ha dubbi (e nemmeno io): Scarlett Johansson.


Qui sono nate numerose polemiche: la scelta di Scarlett nei panni di Motoko Kusanagi, la RoboGirl in questione, ha portato ad accuse di “whitewashing”, per aver reso come bianca caucasica una tipa che, nel manga originale, era di etnia asiatica. A questo punto c'è chi, Francesco Gabbani in primis, potrebbe parlare (e cantare) di Occidentali's Karma.
Secondo me la decisione riguarda un altro motivo. Quando hanno pensato a una strafiga per fare la RoboGirl, il primo nome che è venuto in mente è stato quello di Scarlett Johansson. Non è una questione razziale. È più che altro una questione ormonale.


Fatto sta che Scarlett è stata presa e la scelta per quanto mi riguarda mi sembra tutt'altro che malvagia. Qualcuno potrà dire che in questo film (e non solo in questo film) non è troppo espressiva, però per la parte di una tipa mezza umana e mezza robot mi pare abbia il livello di espressività giusto. Una Natalie Portman o una Jessica Chastain avrebbero ad esempio avuto un eccesso di espressività per una parte mezza robotica come questa. Scarlett invece va bene così, quindi per me pollice su alla sua performance. Sarà che io sono uno Scarlett-fan. E vorrei essere pure uno Scarlett-groupie.


Devo però purtroppo aggiungere che Scarlett nuda in versione desessualizzata stile Barbie non è il massimo del sexy...


E anche quando ha la faccia così non è esattamente al top del suo fascino...


Okay, finora mi sono concentrato unicamente su Scarlett Johansson e del film non ho ancora parlato. D'altra parte, quando si parla di un film con Scarlett Johansson è difficile concentrarsi sul film.


Comunque, visto che proprio mi tocca, e discutiamone pure. Il film...
quale film?

Ah già, Ghost in the Shell!

Ghost in the Shell come accennato prima e come probabilmente tutti già sapete è tratto da un celebre manga di Masamune Shirow, che poi ha generato un vero e proprio franchise composto da vari anime, romanzi, videogame, serie e pellicole animate. Quella con Scarlett (oops... l'ho nominata ancora!) è la prima versione live-action, almeno a quanto ne so io.

Trattandosi di un adattamento statunitense di una storia e di personaggi giapponesi, qualcosa è inevitabilmente andato "lost in translation", perso nella trasposizione da un media a un altro e da una cultura a un'altra. L'ambientazione resta di matrice molto nipponica, nonostante le riprese siano state effettuate per lo più negli studi di Wellington, in Nuova Zelanda (grazie Wikipedia). L'hollywoodianizzazione mi sembra però decisamente avvenuta.
Dico mi sembra senza averne la certezza, visto che non conosco manga e anime originali. Una volta ho anche provato a guardare un pezzo di un film animato di Ghost in the Shell, ma non c'ho capito una mazza. Stessa impressione avuta con Akira. Sì, fighissimo da vedere, ma non ho compreso nulla.


Il film ammeregano di Ghost in the Shell invece è di facile comprensione. Sembra una versione for dummies di un anime. La storia è molto lineare e semplice, pure troppo. Oltre a una sottile vicenda thriller/investigativa, ci si concentra sui soliti dubbi amletico/robotici tipici di film come RoboCop, A.I. - Intelligenza artificiale e Io, Robot, con Scarlett che vaga come un'anima in pena, combattuta tra la sua natura umana e la sua natura artificiale. I soliti dubbi esistenziali che attanagliano tutti noi, più o meno.


Stesso discorso può valere anche per il regista del film Rupert Sanders, uno che con gli effetti speciali aveva dimostrato di saperci fare già con Biancaneve e il cacciatore ma che, come in quel caso, pecca di mancanza di originalità e personalità. La parte più notevole del suo Ghost in the Shell è quella visiva. Il film è uno spettacolo per gli occhi, e non solo per via della presenza di Scarlett (sì, ancora lei). Pure sotto questo punto di vista, manca comunque di una propria identità precisa e si muove a metà strada tra Blade Runner e Matrix, quest'ultimo richiamato soprattutto nei combattimenti molto wachowskiani. In più Scarlett e l'attore rivelazione danese biondo platino Pilou Asbæk se ne vanno in giro su un'auto che ricorda la DeLorean di Ritorno al futuro. Nonostante questi riferimenti, il risultato finale però a sorpresa è più che altro... una specie di Lost in Translation fantascientifico, solo senza il tocco intimista di Sofia Coppola.


Tra i punti di forza, oltre ovviamente a Scarlett, aggiungo anche l'atmosfera avvolgente creata in particolare dalle musiche composte dall'ottimo Clint Mansell (collaboratore abituale di Darren Aronofsky) e un cast internazionale che fa la sua porca figura e in cui, tra un Takeshi Kitano e una Juliette Binoche, a spiccare è soprattutto il sempre sottovalutato e sottoutilizzato Michael Pitt.


Giudizio finale?
Ci troviamo di fronte a un film dotato di uno splendido involucro (shell) e di una splendida Scarlett (ok, è l'ultima volta che la menziono, anche perché il post ormai è finito), ma privo di spirito (ghost), di anima e pure di anime.
(voto 6+/10)

10 commenti:

  1. Anche a papà non è dispiaciuto, mi diceva.
    Io salto, che la Johansson in questo genere la sopporto pochissimo.

    Tra parentesi. Ho visto qualcosina della prima stagione di Master of None. Ma perché recupero solo ora?!

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    1. E la seconda stagione è anche meglio (almeno i primi episodi che ho visto). ;)

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    2. Ciao, sono Theresa Williams. Dopo anni di rapporti con Anderson, mi ha interrotto, ho fatto tutto il possibile per riportarlo indietro, ma tutto era inutile, lo volevo tornare così a causa dell'amore che ho per lui, Gli ho pregato con tutto, ho fatto promesse ma lui ha rifiutato. Ho spiegato il mio problema al mio amico e lei ha suggerito che dovrei piuttosto contattare un incantesimo che potrebbe aiutarmi a lanciare un incantesimo per riportarlo indietro, ma io sono il tipo che non credo mai in magia, non avevo altra scelta che provarlo, io Inviò il coclea di incantesimi e mi disse che non c'era nessun problema che tutto andrà bene prima di tre giorni, che il mio ex tornerà da me prima di tre giorni, lancia l'incantesimo e, sorprendentemente, nel secondo giorno, era alle 16.00. Il mio ex mi ha chiamato, sono stato così sorpreso, ho risposto alla chiamata e tutto quello che ha detto era che lui era così dispiaciuto per tutto quello che è accaduto che voleva che me ne tornassi, che mi ama tanto. Sono stato così felice e sono andato a lui che è stato come abbiamo iniziato a vivere insieme felicemente di nuovo. Da allora, ho promesso che chiunque conosco che abbia un problema di relazione, sarei d'aiuto a tale persona facendogli riferimento all'unico vero e potente cronometro che mi ha aiutato con il mio problema. Email: drogunduspellcaster@gmail.com potrai inviarlo via email se hai bisogno della sua assistenza nel tuo rapporto o in qualsiasi altro caso.

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  2. Le atmosfere del manga originale sono troppo particolari per essere trasposte in un film di oggi confezionato per un grande pubblico.
    Non l'ho ancora visto, ma forse è meglio così.

    Memorabile la colonna sonora dell'originale, usata dai Subsonica per aprire i loro concerti di quel periodo.

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  3. Nah, nonostante la Scarlett e soprattutto nonostante Michael Pitt che apprezzo dai tempi non sospetti di Dawson's Creek, voglia di vedere questa giappo-ammericanata non ne ho.

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  4. Maremma ladra, Michael Pitt no. Non si può più guardare. Come si è ridotto in questo modo??
    Comunque al Ghost in the Shell originale un'occhiata dovresti darla, è veramente bello... e le immagini più riuscite Sanders le ha infattamente prese pari pari da quello.

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  5. Si sono ricordati troppo tardi per far uscire un film su "FGhost in the Sheel". Scenico, bello, ecc... Maa la sostanza è davvero poca. E' una delusione.

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  6. E purtroppo siamo d'accordo anche qui sul film.
    Fortunatamente, non sulla Johansson. ;)

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  8. A noi è piaciuto parecchio,avevamo guardato l'anime ma non ci avevamo capito una mazza manco noi,questo è meraviglioso alla vista e anche se non ha una trama super arzigogolata o recitazioni da oscar,pazienza.
    La Johansson qui è stratopa!Sta meglio così che biondina,secondo me.

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